Una cosa è difficile da capire e da tenere sotto controllo - per i genitori e per gli adolescenti - è la reattività dell’ipotalamo, i suoi tempestosi modi di manifestarsi. È quello che accade quando si ha una reazione estrema in risposta a una cosa da poco o addirituttura da niente, con gesti e parole che improvvisi e quasi incontrollabili. 

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Questo spiega perché un minuto sembra di avere un figlio ragionevole e quello successivo, bam!, un mezzo pazzo.

I percorsi neurali vivono un periodo di riordino in adolescenza. Non ha molto senso cercare di avere una discussione pacifica durante una di queste "tempeste". Proprio come si dovrebbe rinviare una passeggiata durante un acquazzone, occorre attendere che la tempesta passi prima di riprendere una discussione più ragionevole. Durante questi momenti esplosivi, all'adolescente sembra di  combattere una "lotta per la sua vita".

Lo sostiene in un recente intervento Alison Roy, psicologa dell’infanzia e dell’adolescenza. Ecco di seguito alcuni suoi consigli.

Non abbiate paura di avere un diverbio - alcuni adolescenti affermano addirittura che a loro piace davvero, a volte, discutere e anche litigare, perché questo permette loro di sostenere e dichiarare il proprio punto di vista, e poi, in ogni caso "le cose non possono andare peggio". 

In altre parole, soprattutto se avete un ragazzo ragionevole e troppo equilibrato, una discussione può essere l’unica occasione  in cui possa davvero dirvi quello che sente.

Mai sottovalutare con quanta forza possano essere attratti i ragazzi da un altro adolescente, o quanto possano volere il possesso di una derminata cosa. Se state discutendo di una certa cosa e cercate di mettervi tra vostro figlio adolescente e l'oggetto del suo desiderio (reale, immaginario o un semplice bene di consumo) ne uscirete male, a meno che non gestiate le cose con attenzione.

Provate ad applicare una "genitorialità logica" - guardate ai rischi reali (non solo a quelli di cui avete paura) e a come vostro figlio si comporta in situazioni come questa.


gli adolescenti sono così abituati a sentirsi dire
cosa fare dagli adulti che un'apertura di questo genere 
può far cambiare le loro intenzioni 


Se è un ragazzo sufficientemente responsabile, potete permettervi di concedergli un po’ più di libertà, se invece questo non è possibile, dovete essere determinati e sentirvi sicuri nel dire di no.

Rispondendo  a frasi come "tu non capisci / tu non sai di cosa sto parlando”, evitate di dire "Non è vero! ho vissuto anch’io una cosa del genere ".  Provate invece a dire qualcosa del genere: "OK, forse a me non è mai capitato, ma aiutami a capire".

Gli adolescenti sono così abituati a sentirsi dire cosa fare dagli adulti che un'apertura di questo genere può far cambiare le loro intenzioni. E voi potreste avere finalmente l'occasione di comprendere qualcosa di loro.

Mai perdere di vista ciò che stanno cercando di comunicarvi, anche in un litigio

Quel desiderio rabbioso per avere l’ultimo videogioco, cosa nasconde? Può essere un segno che la vita reale è troppo stressante e che hanno bisogno di una via di fuga.

Utilizzate frasi come: "Spiegami cosa significherebbe per te" o "Che cosa accadrebbe se non l’avessi?", per accertare perché quel particolare oggetto è tanto importante. 

Anche se poi direte di no (e non è solo giusto a volte, dire di no, è anche necessario), si sentiranno ascoltati.

Cercate di non "vincere" a tutti i costi una discussione con il vostro ragazzo, quando vi sta mettendo in difficoltà perché ha più argomenti o si sta dimostranda più in gamba di voi dialetticamente. 

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Se si desidera che gli adolescenti crescano con buone capacità di pensiero critico, occorre imparare ad ascoltarli, ne hanno bisogno e poi, a volte, possono avere ragione. 

Invece di dire: "Questa è la mia decisione e la discussione finisce qui! " provate a rinviare piuttosto il confronto fino a quando non riuscirete a riprenderlo con calma. 

Se qualcosa continua a venir fuori, a essere motivo di scontro, vuol ovviamente dire che è importante. 

Per esempio, la vera questione per vostra figlia potrebbe essere non  tanto quell’incontro o quella festa cui vorrebbe andare a tutti i costi andare, piuttosto quella di quanta libertà ha o dovrebbe, o vorrebbe avere. 


gli adolescenti hanno bisogno dei loro genitori
come mai prima, solo in modi diversi


Se vi sentite in difficoltà, provate a dire: "Guarda, questo argomento è molto importante per tutti e due, continuiamo a discuterne sabato mattina (o quando che sia). Un’ altra buona frase è: "Voglio davvero pensarci bene, perciò parliamone tra un paio di giorni” - alcune decisioni in effetti richiedono un’attenta riflessione ed è davvero importante dimostrarlo ai vostri ragazzi.

Conosci tuo figlio, non avere mai paura di lui. Non lasciatevi scoraggiare dai grugniti e dal silenzio. Continuare a impegnarvi sulla questione in gioco, non abbandonatela semplicemente a lui. 

Gli adolescenti hanno bisogno dei loro genitori come mai prima, solo in modi diversi: hanno bisogno che non siano invadenti o sempre lì a controllare. Colpite quando il ferro è freddo - non discutete di questioni importanti quando siete entrambi troppo arrabbiati.  

Se vi sentite rifiutati dai vostri figli adolescenti, se questo vi porta a una reattività eccessiva e controproducente, potrebbe essere il momento che consideriate necessario fare un certo lavoro su voi stessi, con l'aiuto di un analista.

Se la discussione sta diventando molto emotiva, provate a introdurre un elemento pratico.

Ad esempio potete chiedere: "A che ora hai detto che è la festa?" o "Che cosa succede in questo videogioco?". Si può così innescare un “raffreddamento” della reazione (o comunque favorire una situazione più gestibile).


gli adolescenti amano un adulto
che può anche ridere di se stesso


Non abbiate paura di permettere che si faccia dell’umorismo durante una discussione

Quado si è arrabbiati e si sta urlando qualcosa uno all’altro, l'umorismo può essere un grande fattore “disinnescante”. Gli adolescenti amano un adulto che può anche ridere di se stesso (non ridete di loro, però, o avrete subito un'altra discussione da gestire).

Per quanto grandi sembrano, qualsiasi cosa dicano - hanno bisogno di voi. Non emettete un giudizio definitivo a meno che non vi sentiate in grado di portarlo poi fino in fondo, e non usate mai l'amore come strumento di contrattazione.

"Ho sempre a cuore la tua vita, ricordalo, e sarò sempre qui, disponibile, quando vorrai parlare con me" è una grande cosa da dire se la discussione sta morendo senza esiti.

Aiuterà vostro figlio a non sentirsi solo o in colpa, lascerà una porta aperta alla possibilità di comunicare con voi, e a voi di poter continuare il vostro lavoro educativo e di responsabilizzazione.