Recensione del film "Giovane e bella" di François Ozon, nel quale è trattato il tema - di recente attualità sui mass media - della prostituzione minorile. 

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{xtypo_rounded1}Un film sull’“età inquieta”, l’adolescenza, in cui lo sguardo dei personaggi sulla protagonista e la ricerca da parte di quest’ultima della propria identità trovano un equilibrio.“Giovane e bella” è Isabelle, interpretata dalla stella promettente Marine Vacth il cui volto enigmatico e l’acerba sensualità ricordano Laetitia Casta al suo esordio. Di Isabelle seguiamo i movimenti scanditi dalle quattro stagioni dell’anno che precede la sua maggiore età: estate/autunno/inverno/primavera. Quattro stagioni che vanno ad impattare profondamente sul futuro, sulle scelte di vita di Isabelle e sulle sue relazioni familiari e amicali, quattro stagioni che solo esternamente e apparentemente trascorrono come sul lago tranquillo dell’opera del coreano Kim Ki-duk.

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