Durante l'adolescenza, i ragazzi diventano più ostinati nel voler prendere da soli le proprie decisioni - decisioni che non solo hanno a che fare con i vestiti che indossano, ma anche con le persone con cui vogliono uscire o gli studi da intraprendere. Anche se si desidera che chiedano la vostra opinione in merito a questioni tanto importanti, non è difficile trovarsi di fronte alla sorpresa di essere continuamente esclusi dal processo decisionale e che i vostri figli vengano influenzati di più dai compagni o dalle loro proprie insicurezze.

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Nonostante questo, è ancora possibile avere conversazioni significative con i propri figli adolescenti. Con impegno e utilizzando la giusta strategia, è possibile far sì che loro si aprano con voi, o almeno che siano disposti ad aprirsi.  Qui di seguito alcuni consigli della dottoressa China Hill, esperta di comunicazione e di psicologia dell'adolescenza.


Essere fisicamente e mentalmente presenti

Occorre mettere via il telefono, lasciar perdere le mail e posizionarsi in modo appropriato quando è il momento di parlare con vostro figlio adolescente. Questi sono segnali fisici che siete disposti ad ascoltare, e creano uno spazio sicuro e accogliente affinché il vostro ragazzo entri in relazione con voi e si apra a una conversazione. Sono subito evidenti a vostro figlio.

Quando si ha molto da fare, le pressioni della giornata possono avere un impatto non positivo sulla conversazione. Tamburellare con le dita o muovere nervosamente i piedi, possono rivelare che voi avete cose più importanti da fare. Sono gesti che possono fermare la conversazione anche prima del suo inizio.

Per calmare i pensieri, bisogna concentrarsi sul proprio respiro e meditare per qualche minuto per raggiungere tranquillità, in modo che quando accettare di farsi coinvolgere in una conversazione, il ragazzo rilevi la vostra capacità di gestire tutto ciò che lui o lei devono dirvi per tutto il tempo che ci vuole.

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Porre domande di approfondimento

Gli adolescenti spesso danno risposte fatte di una sola parola a domande del tipo: "Come è andata a scuola?" perché sono esperti abbastanza per conoscere la routine di tali scambi. Al fine di mostrare loro che si vuole veramente conoscere le loro risposte, bisogna porre domande chiarificatrici. Ad esempio, se il vostro ragazzo dice che la sua giornata è stata "Tutto ok!", si potrebbe chiedere: "Che cosa l’ha resa proprio ok? Cosa avrebbe potuto renderla migliore?"

Allo stesso modo, occorre indagare ulteriormente su giudizi che espresse su certe cose (noiose) o persone (sfigati) chiedendo che vengano espresse argomentazioni a loro sostegno. Queste domande che di chiarimento aprono lo spazio per una conversazione e consentono di acquisire ulteriori conoscenze su come la pensi vostro figlio.


Parafrasare, non predicare
 

Ricordate che gli adolescenti tendono a parlare di più quando si sentono ascoltati, invece che giudicare, incoraggiati invece che ammoniti, complimentati invece che criticati. Una capacità che tende a far nascere in loro questa disponibilità, è quella di sapere parafrasare.

Riformulare i pensieri dei vostri ragazzi e rispecchiare i loro sentimenti, non solo aiuta a comprendere meglio quello che hanno detto, ma dimostra loro che avete comprensione e interesse nei confronti dei loro commenti.

Inoltre, bisogna astenersi dal dare immediatamente consigli. Dare un consiglio ai ragazzi subito dopo la loro prima risposta è un modo sicuro per distogliere l'attenzione della conversazione dal vostro ragazzo e spostarlo su di voi, il che significa che il vostro ragazzo smetterà probabilmente di parlare. Così la prossima volta, permettete a lui o lei di parlare.

Poi parafrasate. Chiedete se la vostra parafrasi sia stata accurata. Se questo circolo comunicativo non si interrompe, vorrà dire che ce la state facendo, dopo diverse conversazioni avrete imparato abbastanza riguardo al modo in cui offrire consigli “fatti su misura” ai vostri ragazzi.

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Siate
rispettosi ma onesti

Infine, alcuni ragazzi possono scegliere di rimanere in silenzio a prescindere dal vostro contatto oculare o dai vostri segnali fisici, dalle vostre domande o dalle vostre parafrasi. Bisogna rispettare il loro diritto di restare in silenzio. Forzare un adolescente a parlare spesso può portare a reazioni di rabbia e amarezza, che possono danneggiare il vostro rapporto con lui nel suo complesso.

Si può solo prendere tempo per far vedere loro che sarete coerenti e costanti nei vostri sforzi comunicativi e che volete davvero sapere come si sentono.

Di conseguenza, quando ci si sente frustrati dalla silenziosità dei propri ragazzi, bisogna essere onesti. Far loro sapere come vi sentite. Con calma, ma con tono fermo, si può dire qualcosa del tipo: "Quando si sceglie di non parlare con me, mi sento male, perché questo mi fa pensare che non ti fidi di me o che non apprezzi la mia opinione."

Poi fate una specifica richiesta ragionevole: "In futuro, mi piacerebbe che tu mi dicessi almeno due cose che sono successe a scuola."

Approcciare il vostro poco comunicativo ragazzo con un'affermazione fatta in prima persona è meno impegnativo di fare ulteriori domande sul perché non voglia parlare con voi, e dà al ragazzo cognizione di come la sua chiusura agisca su di voi, il che esprime esattamente le modalità di comportamento che vorreste, in ultima analisi, da lui.