Quante volte abbiamo pensato: "Quando il virus sarà finito, farò questo e quest’altro….”, come se rimandasse tutto (o almeno le cose che più si desiderano) fino ad allora? Sicuramente lo stanno facendo anche molti adolescenti.

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Molti studiosi di ambiti differenti hanno spiegato che la civiltà umana sia stata costruita attorno alla presunta capacità dell’essere umano di pianificare il futuro. Al di là del fatto che anche alcuni animali lo fanno, gli psicologi avvertono che, concentrarsi esclusivamente sul futuro e dimenticando di vivere nel presente, non è il modo migliore di affrontare una situazione come l’attuale pandemia, soprattutto quando non si sa quando finirà.

Molti terapisti in recenti interventi consigliano di non aspettare il futuro ma di vivere al presente.


Diventare creativi

Siccome molti importanti eventi della vita - come lauree, matrimoni, battesimi, feste religiose e altro – che sono stati annullati nelle loro modalità abituali, le persone sono alle prese con la difficoltà di trovare alternative in questa situazione.

Di qualunque cosa si tratti, non aspettare. Fallo come puoi ora. Puoi sempre rifarlo in futuro" suggerisce la psicoterapeuta Liz Lerner.

"Il nostro orologio biologico corpo-mente presta attenzione ai principali eventi della vita" spiega. Fondamentalmente, il nostro cervello sta aspettando con anticipazione che queste cose accadano e quando non succede, ci addoloriamo. “Temiamo che possano non accadere o ci sentiamo delusi per il fatto che potrebbero essere diverse. Quindi bisogna fare qualcosa nel presente per contrassegnare l'evento e impostare l'orologio corporeo per la data futura. "

La Lerner raccomanda di diventare creativi, come molte persone riescono a essere, e di fare qualcosa di simbolico per commemorare l'occasione. Organizzare feste ed eventi virtuali. Organizzare virtualmente sulle mappe online la vacanza che si desiderava, scorrendo gli articoli disponibili luoghi famosi, cucinando il cibo che si sarebbe mangiato in luogo e ascoltando la musica del posto. Sembrano blandi palliativi ma l’effetto di queste “celebrazioni” virtuali sarà inaspettatamente positivo, anche perché dentro di sé si sarà impostato un momento per farli davvero nella vita reale. Ora si avrà solo più tempo per pianificarli, sottolinea la terapeuta.


Decidere di essere ottimisti sul futuro

"Preoccuparsi non è molto produttivo se con la preoccupazione non si fa qualcosa" afferma la psicoterapeuta Ann Turner. Pensare allo scenario peggiore può essere utile se aiuta le persone a mettere in pratica forme di gratitudine o a sviluppare accettazione. Tuttavia, ogni pensiero negativo e ripetuto non è salutare per il sistema nervoso - i pensieri ansiosi mantengono il corpo in uno stato di forte stress.

"La paura non ha alcun potere predittivo" concorda la psicologa Carla Messenger. "L'incertezza è terrificante, ma non significa che il futuro porterà lo scenario peggiore".

Semmai, occorre pensare che lo scenario migliore è altrettanto probabile. Questo incoraggia a ricordare che "il futuro ha più di una direzione possibile e noi la creiamo mentre procediamo verso di esso" - un po' come un navigatore satellitare che si orienta da, anche se la destinazione rimane la stessa. Il futuro non è predestinato. Potrebbe arrivare in una forma diversa da quella che ci aspettiamo.

"Se poniamo la nostra attenzione solo sulle restrizioni e sui pericoli, questo può diventare molto deprimente. Costruisce prigioni, le pareti sembrano richiudersi su di noi". Di fatto ci possono essere gratitudine, ottimismo e gioia in tutti i percorsi possibili, se si sceglie di cercare questi fattori positivi.

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Beneficiare ora del senno di poi

Per chiunque si preoccupi del fatto se stia o meno affrontando nel modo giusto la situazione prodotta dal coronavirus, i terapisti esortano a praticare l'autocompassione. "Sopravvivere è già abbastanza” affermano alcuni di loro. "Tutto il resto è un extra."

Il consiglio è di considerare quanto ricordiamo dei nostri progetti di cinque anni fa. Questo dovrebbe darci più prospettive su ciò che facciamo e che poi non ricordiamo. Molti di noi tendono ad avere una visione positiva quando ripensano alle loro vite, specialmente quando pensano a quanto hanno imparato e come sono stati rafforzati anche da situazioni difficili che hanno dovuto superare.

"Ognuno sta imparando nel momento in cui vive, sia consciamente che inconsciamente". Sei contento di come stai vivendo? Stai trattando il tuo corpo con rispetto? Passi abbastanza tempo con i tuoi cari? Ci sono aspetti della tua vita che hai trascurato?

Si può anche usare il senno di poi in anticipo per immaginare cosa ci piacerà guardare di questo momento e sentirsi usciti da questo periodo di tempo. Si può allora usarlo per dare priorità ai progetti belli e positivi, sia che si tratti di imparare a cucinare qualcosa di particolare o di riconnettersi con vecchi amici.


Non dimenticarsi di sentire il momento presente

Più di ogni altra cosa, i terapisti fanno riferimento all'importanza di rimanere presenti.

"Non c'è niente che tu possa fare tra 30 o 60 giorni da adesso" afferma la dottoressa Turner. "Ma puoi controllare com'è la tua giornata". Quando decidi di alzarti, cosa mangi, chi chiami al telefono. Puoi scegliere di apprezzare le cose belle che si presentano con la nuova stagione e anche scegliere di non leggere ogni ultima notizia.

Chi riesce può anche andare più verso l'interno di se stesso. "Prendersi del tempo per soffrire davvero della perdita del futuro che si aspettava". Per alcune persone, questa pandemia potrebbe riaccendere i problemi di abbandono, sentimenti di impotenza, comportamenti di dipendenza e altro ancora. "Alcune persone potrebbero provare a bypassare questi sentimenti, il che va bene. Le persone possono avere tendenze diverse, scavando nella realtà, o evitando di farlo, di quanto possono aver perduto con l’epidemia".

Occorre essere comprensivi con se stessi e accettare di più i propri limiti, in questa situazione, soprattutto se si ha a che fare con ragazzi, i quali vivono in questo momento le stesse difficoltà e hanno bisogno di modelli che li aiutino ad affrontare al meglio le limitazioni presenti, con la coscienza che non saranno per sempre e che quanto si sta “perdendo” potrà essere in parte recuperato, soprattutto se si riesce a fare di questo tempo anche qualcosa di positivo e appagante.