Le famiglie allargate comportano sfide che possono mettere in crisi non solo le madri ma anche i padri. Il padre acquisito è particolarmente soggetto alla depressione, soprattutto quando ha precedenti responsabilità come genitore.

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A questo tema è dedicato un recente studio pubblicato dalla rivista Social Worker Advance. Diversi fattori provocano questo malessere. Anzitutto il fatto di passare più tempo con i figli della nuova compagna piuttosto che con i propri; poi l'insicurezza di un ruolo poco definito all'interno del nuovo nucleo familaire e infine l'ansia e lo stress che nascono dalla tendenza a nascondere il proprio disagio.


{xtypo_rounded3}Figli biologici e "cement children"{/xtypo_rounded3}

Più nel dettaglio, i risultati dello studio suggeriscono che avere un elevato numero di ruoli parentali è problematico sia per gli uomini che per le donne. Per gli uomini questo potrebbe derivare dalle diverse aspettative riposte sui padri, a seconda del tipo di rapporto che hanno con i figli. Per esempio, si sottolinea che avere i cosiddetti "cement childeren" (i figli nati per "cementare" la nuova unione), quando esistano figli nati dalle precedenti unioni, può aumentare i sintomi depressivi di chi ha un ruolo genitoriale. I figli nati dalla nuova unione possono essere particolarmente problematici per gli uomini se un figlio biologico nato da una precedente unione non risiede con loro.

In un tale scenario questi ruoli possono entrare in conflitto; dovrebbe il padre dedicare più tempo ai figli biologici nonostante il fatto che questi non risiedano con lui? O la sua attenzione dovrebbe ricadere maggiormente sull'eventuale figlio della compagna nato da una di lei precedente unione? E poi, la presenza di un bambino nato dal nuovo rapporto potrebbe far sentire messi da parte i figli biologici e "acquisiti"?

Sono domande alle quali non è facile rispondere, sostiene il rapporto, ma di fronte alle quali si trovano spesso madri e padri.


{xtypo_rounded3}Nuove forme della famiglia{/xtypo_rounded3}

La continua trasformazione della morfologia delle famiglie porta a una sempre maggiore diffusione di questi problemi. La ricerca ha messo in luce altre differenze di genere nel rapporto tra ruolo genitoriale e depressione. Le donne senza figli sperimentano più sintomi depressivi, in media, rispetto agli uomini. Per certi versi, questo sembra essere in contrasto con l'idea sostenta da numerosi studi, secondo la quale la salute mentale di un non-genitore è comunque migliore di quella di qualsiasi "tipo" di genitore.

Tuttavia, alcune di queste forme depressive, riscontrate nel gruppo femminile del campione della ricerca, possono avere a che fare con la pressione che molte donne, soprattutto in età non più giovane, devono affrontare per diventare madri di un "cement baby"; oppure per il fatto che alcune di loro, data l'età, non potranno mai diventare madri biologiche.

Gli uomini, invece, sembrano non risentire di effetti negativi per la mancanza di figli. Riferendosi alle donne con un figlio biologico e un figlio nato dalla nuova unione, queste mostrano sintomi depressivi in grado maggiore rispetto agli uomini con la stessa posizione.

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Ciò può essere dovuto ai grandi bisogni di cui le madri si fanno carico per i nuovi figli, ad esempio per l'alimentazione e per l'insonnia. L'unica combinazione di ruoli in cui gli uomini hanno mostrato più sintomi depressivi rispetto alle donne, è stato nel caso in cui avevano figli biologici non residenti con loro, figli precedenti della nuova compagna e figli nati dalla nuova unione.

È importante inoltre rilevare che spesso differenti ruoli genitoriali hanno un'influenza analoga nel produrre sintomi depressivi sia per le madri che per i padri.


{xtypo_rounded3}Contrastare il diffondersi della depressione{/xtypo_rounded3}

La depressione, conclude lo studio, è una condizione di salute mentale ormai prevalente nella società. La genitorialità è uno dei fattori di rischio per un aumento dei sintomi depressivi, e certi ruoli genitoriali

sono chiaramente più problematici rispetto ad altri. In alcuni di queste differenti posizioni genitoriali, uomini e donne sembrano accusare un rischio simile in riferimento alla possibilità di sintomi depressivi, Comunque in determinati ruoli la differenza tra i generi resta rilevante. La ricerca, secondo gli studiosi che l'hanno realizzata, dimostra l'importanza di disporre di dettagliati dati demografici e familiari per indirizzare l'attenzione alla complessità del ruolo genitoriale all'interno della società attuale e per spiegare la particolare incidenza dei problemi di salute mentale tra i genitori.