Come genitori si accetta il ​​fatto che si trascorreranno giorni buoni e giorni difficili con i propri figli. Tuttavia ci sono momenti in cui i brutti momenti si accumulano e quelli buoni sembrano essere solo ricordi lontani. Invece di gioia e appagamento, tutto quello che proviene dalla genitorialità è irritazione, stress e faticosa monotonia. Sapere che si dovrebbe provare gioia non fa che peggiorare questa sensazione di disagio.

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Se un genitore sente che tutto questo risponde a quello che sta vivendo, ci sono buone probabilità che stia soffrendo di burnout genitoriale. Sfortunatamente, riconoscerlo non migliora la situazione.

L'altro e più comune burnout è quello professionale e, sebbene non sia facile da superare, si possono adottare misure concrete per superarlo, una volta identificato. Si può prendere una pausa o trovare un nuovo lavoro. Quando però ci si sente esausti come genitori, può sembrare che la sensazione potrebbe non finire mai.


Che cos'è il burnout genitoriale e quali sono i sintomi?

Il burnout genitoriale è una profonda sensazione di esaurimento, inadeguatezza e distacco emotivo. Succede quando lo stress quotidiano del lavoro, del matrimonio e del crescere i figli cresce a tal punto che i genitori iniziano a sentire di non farcela in tutte e tre le aree.

Gli psicologi spiegano che i genitori esausti non amano più passare il tempo con i propri figli. Molti genitori, in particolare i papà, spesso si sentono irritabili e si infastidiscono con i loro figli per ragioni che non capiscono. Anche le attività semplici, come andare a fare una passeggiata, lasciano una sensazione di esaurimento. Mentre sono emotivamente e fisicamente svuotati, però, il loro cervello lavora spesso freneticamente, ripensando alla genitorialità.

È un continuo rimuginare su come si stanno facendo le cose e se le si potrebbe fare in modo diverso. Questo rende difficile entrare in contatto in un modo naturale con un figlio, perché tutto quello che riguarda l’interazione con lui viene visto come sotto una lente d’ingrandimento.

Crescere dei figli oggi è, per molti versi, più difficile di quanto non sia mai stato. Il burnout dei genitori è direttamente correlato a questo ed è abbastanza comune tra le mamme e i papà odierni.

 

Perché si verifica il burnout genitoriale?

Per quanto possa essere gratificante crescere i figli, essere genitori è una fatica estenuante. Emergono momenti di felicità e gioia altrimenti inaccessibili, ma la fatica quotidiana tenderà a essere logorante, prima o poi, per qualunque genitore.

Per quanto l’equilibrio e l’atmosfera in famiglia siano positivi e non si vivano al di fuori, ad esempio nel lavoro, difficoltà particolari, si verificheranno ogni tanto momenti di grande fatica.

Gli esperti indicano che la mancanza di pazienza con i figli nelle routine e nelle attività quotidiane è un sintomo chiave del burnout dei genitori. È come una sensazione di sconfitta e di disconnessione emotiva con i figli. Per un genitore è facile sentirsi in imbarazzo quando inizia a verificarsi, e di star male con se stesso.

Un altro motivo per cui il burnout genitoriale è così diffuso tra i genitori oggi, è l'enorme quantità di informazioni disponibili. Sebbene si disponga di grandi risorse, la quantità di informazioni - unita al rischio di una genitorialità apprensiva - può anche favorire un profondo senso di insicurezza.

Secondo la teoria del confronto sociale, gli esseri umani sono costretti a confrontarsi con le persone che percepiscono come pari. Un tempo questi pari erano le persone con cui si interagiva. Oggi sono spesso le immagini di una genitorialità perfetta che scorrono sui social. Il confronto può provocare grande ansia.

I genitori vorrebbero poter fare tutto per i loro figli, che si tratti di vestiti, opportunità formative, beni tecnologici. Cose che costano molto e che i genitori ritengono, in qualche modo, che siano importanti per la crescita o lo sviluppo sociale dei figli.

Nel corso del tempo, quell'ansia, sfiducia e stanchezza diventano così familiari che le si accettano come una parte centrale della propria vita. Man mano che penetra nel tessuto dell’esistenza quotidiana di un genitore, diventa più potente ma più difficile da riconoscere.

La maggior parte dei genitori non la riconosce, non ne parla, e la chiude dentro di sé, alimentandola.

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Come prevenire il burnout dei genitori

Nel primo studio condotto sul burnout genitoriale nel 2017, i ricercatori hanno notato che, sebbene sia sorto a causa di circostanze e situazioni specifiche con cui i genitori si trovano a confrontarsi, aveva molto a che fare con la personalità dei genitori stessi. Questa, secondo i ricercatori, è una buona notizia perché significa che, con un po’ di pianificazione e di consapevolezza di sé, i genitori possono costruire una routine che prevenga che il burnout esploda. Come si può fare?

Riconoscere di essere esausti
Potrebbe sembrare ovvio, ma uno dei primi passi, e spesso il più difficile, è ammettere che si sta soffrendo di esaurimento genitoriale. Altrimenti, rimane una sorta di malessere astratto e non riconosciuto. Lo si fa diventare una componente “normale” della propria vita.

Dare priorità ai bisogni di base del proprio corpo
Il burnout più spesso manifestarsi a un livello fondamentale di auto-abbandono. Sopraffatti dalle loro responsabilità a casa e al lavoro, mamme e papà ignorano i propri bisogni fondamentali.

Non mangiano o dimenticano di bere abbastanza acqua. Ignorare i bisogni più critici del corpo peggiora la situazione, poiché i genitori affrontano stress e sentimenti negativi mentre sono anche esausti, disidratati e affamati. Prestare semplicemente attenzione a questi bisogni fisici di base può impedire che un brutto momento diventi una crisi.

Ricercare i fattori di stress
Dopo aver controllato i propri bisogni essenziali, occorre riflettere sulle proprie routine e cercare i punti in cui si genera lo stress.

La routine mattutina, ad esempio, sta diventando brutale e stressante. Quando ci si prende cura di un figlio,  è difficile dare  a un altro l'attenzione di cui ha bisogno e preparare allo stesso modo tutti. Meglio cercare qualcuno che dia una mano, se possibile.

Lo stesso vale per l'ora di andare a letto quando si resta troppo stanchi per potersi addormentare.

Basta pensare a una famiglia con tre figli e tre routine individuali per andare a letto. Meglio creare una routine unica. Le piccole modifiche alla routine quotidiana si sommano.

L'obiettivo è semplicemente di rendere ogni giornata un po' più fluida, in modo tale da essere disponibili per i propri figli e con più energie quando si presentano le difficoltà.

Smetti di essere “martiri”
Trovare spazio per “respirare” nella propria routine quotidiana può semplificare la vita. Molti genitori, equiparano l'esaurimento alla virtù, e così alimentano il burnout.

A volte le persone possono iniziare a pensare che essere esausti o addirittura “distrutti” sia il segno dell’essere una persona laboriosa. Non è vero, sostengono gli esperti di genitorialità. Star bene e sentirsi soddisfatti non è in alternativa all’impegno e all’efficienza genitoriale.

Rompere il ciclo dell'autocritica
Quando i genitori si impegnano costantemente per la produttività e il perfezionismo, il loro monologo interiore diventa un flusso costante di autocritica , che viene identificato come un indicatore chiave del burnout imminente. Purtroppo rendersi conto di essere troppo autocritici non interrompe automaticamente l’essere alla ricerca di errori. Di fatto, rendersi conto di essere troppo duri con se stessi può semplicemente diventare un'altra fattore per farsi del male. Ci rimprovera, in altre parole, anche di essere duri con se stessi.

Si può interrompere questo circolo vizioso congratulandosi con se stesso per la propria consapevolezza. È molto positivo che ci sia resi conto di quanto avviene dentro di sé.

Se l'impulso di essere un genitore perfetto in ogni momento sta facendo esaurendo un genitore, è bene pensare che la perfezione non è tutto quello che dovrebbe raggiungere un genitore.

Essere un genitore perfetto può danneggiare anche i figli, perché in realtà per loro è utile imparare che nessuno è perfetto e come si fa ad affrontare e superare i difetti e la vulnerabilità, vedendo come lo fanno i genitori.

Staccare la spina e stare con gli amici
Poiché il burnout dei genitori spesso implica sentimenti di disperazione e isolamento, entrare in contatto con le persone può fare uscire dal ciclo continuo della produttività e del perfezionismo. Stare in relazione non solo con i propri figli, anche se è meraviglioso, ma anche con altre persone.

Il semplice fatto di sapere di non essere soli può aiutare. C’è infatti molto conforto nell'esperienza condivisa.