Uno studio globale sulla salute mentale ha riscontrato che circa un adolescente su cinque vive una situazione di disagio tale da avere pensieri di suicidio o pesanti problemi di ansia. Lo studio dell'Università del Queensland ha analizzato i dati raccolti da oltre 275.000 adolescenti di età compresa tra 12-17 anni in 82 Paesi con caratteristiche economiche medie di basso, medio e alto reddito.

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Ha riscontrato che il 14% degli adolescenti aveva pensieri suicidari e il 9% ha sofferto di ansia in modo continuativo nel corso di un periodo di 12 mesi. La prevalenza complessiva aggregata di questi disagi riguardava circa un ragazzo su cinque.

I ricercatori spiegano che gli adolescenti a più alto rischio di sperimentare pensieri e fantasie di suicidio e di soffrire di ansia erano le ragazze adolescenti più grandi provenienti da ambienti a basso reddito, senza amicizie intime.

Il nostro studio, affermano, mostra che molti adolescenti in tutto il mondo, indipendentemente dalla situazione media di reddito del loro Paese, sperimentano pensieri suicidari e ansia, ma vi è un'alta variazione in questa sofferenza tra le diverse regioni continentali.

Gli adolescenti africani hanno espresso il più alto tasso di pensieri suicidari, fino al 21%, mentre il più basso era in Asia all'8%.

Il più alto tasso di ansia adolescenziale, al 17%, è stato rilevato nell’area del Mediterraneo orientale, mentre l'Europa aveva il tasso più basso, pari al 4%.

Il team di ricerca ha scoperto che in ogni Paese, gli adolescenti con minori supporti dai pari o genitoriali e livelli più alti di controllo dei genitori avevano maggiori probabilità di segnalare pensieri di suicidio e ansia.

I rischi risultano più elevati inoltre per gli adolescenti che avevano vissuto conflitti tra pari, vittimizzazione, isolamento e solitudine.

Lo studio si basa sui dati raccolti nei sondaggi sanitari della Global School dell'Organizzazione Mondiale della Sanità tra il 2003 e il 2015.

Ai partecipanti è stato chiesto se avevano preso in seria considerazione il suicidio e se erano stati così preoccupati per qualcosa da non riuscire a dormire la notte.

I ricercatori, impegnati in programmi per la salute mentale a livello internazionale, affermano che la salute mentale degli adolescenti è una delle maggiori preoccupazioni a livello mondiale per la salute pubblica.

"Le relazioni positive con la famiglia e gli amici sono fondamentali per la salute mentale e il benessere durante l'adolescenza e questo studio sottolinea e rafforza l'importanza di tali supporti".

I ricercatori rimarcano che la salute mentale è stata sottostimata in molti Paesi a basso e medio reddito a causa di stigmatizzazione sociale, tabù religiosi o culturali e risorse inadeguate per avviare programmi di promozione del benessere mentale.

Degli 82 paesi che hanno partecipato a questo studio, 36 non avevano una specifica politica per la salute mentale.

I ricercatori hanno suggerito che i programmi scolastici o basati sulla comunità che aumentano la connessione tra pari potrebbero essere utilizzati per aiutare a ridurre i tassi di ansia e di pensieri suicidari.

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Il team ha fornito raccomandazioni ai Paesi interessati dalla ricerca affinché adottino interventi culturalmente appropriati e investano in programmi per supportare meglio il rapporto tra genitori e figli adolescenti, nella consapevolezza che l'adolescenza sia una fase fondamentale dello sviluppo che influenza la salute e il benessere di una persona per tutta la vita.

"Questo studio fornisce la base di prove per aiutare a identificare i fattori protettivi e per informare le risposte mirate nella politica e nella pratica" concludono i ricercatori. La ricerca è apparsa in EClinicalMedicine, pubblicato da The Lancet.


Le ragazze sono più a rischio di sofferenza mentale

La maggiore incidenza di problemi di salute e disagio mentale, in particolare della depressione, nelle ragazze rispetto ai ragazzi, è stato rilevata da un altro recente studio realizzato in Germania sui pazienti con assicurazione sanitaria Barmer, di età compresa tra 6 e 18 anni,

La ricerca mirava a indagare su questa differenza tra maschi e femmine su un campione ampio e rappresentativo di giovani. Una seconda indagine ha cercato di chiarire se vi sia una differenza sessuale rilevante nell'insorgenza della depressione prepuberale rispetto all'ulteriore sviluppo.

In sintesi i risultati indicano che a partire dai 13 anni, l'incidenza della depressione aumenta più rapidamente nelle ragazze. All'età di 15 anni l'incidenza risulta quasi triplicata tra le adolescenti.

La depressione in età scolare primaria ha un alto rischio di recidiva nell'adolescenza, la recidiva della depressione infantile risulta però più pronunciata per i ragazzi.

Quindi, durante la pubertà il rischio di un primo episodio depressivo aumenta più rapidamente nelle ragazze che nei ragazzi. Tuttavia la depressione infantile ha un alto rischio di ricaduta per entrambi i sessi, che risulta molto più pronunciato per i ragazzi.

Entrambe le ricerca rimarcano l’urgenza di interventi per prevenire e trattare le sofferenze mentali dei giovani, un fattore estremamente critico per il benessere delle comunità nel loro complesso, in considerazione delle possibili conseguenze nell’età adulta.