Primo dicembre

Ieri sera ho acceso le lucine sull'albero di Natale poco prima che Angelo tornasse a casa. Volevo che le vedesse al suo rientro, che trovasse una casa calda e accogliente. Un luogo in cui riconoscersi e avere il piacere di tornare.  Gianni, il papà, non era d'accordo. Abbiamo persino un po'  litigato su questo argomento. “È inutile - sosteneva lui. - E poi è anche pericoloso: le lascerà accese tutta la notte e magari succede un corto circuito.”

20131223 anelli natale

Per me invece bisogna avere fiducia. Dare indicazioni precise e lasciare che i figli imparino a seguirle, facendole proprie.  E nel frattempo, in attesa che le nostre aspettative vengano confermate dai fatti, ovviamente bisogna controllarli “a distanza”, attraverso i segnali che ci mandano. Ma su questa delicatissimo argomento le nostre opinioni sono ancora profondamente discordanti.

Alla fine ho fatto di testa mia - mi perdoni il nostro psicoterapeuta , che da mesi ci segue e ci assiste in questo melodramma familiare! E la fortuna mi ha regalato una piccola ricompensa: prima di andare a letto - e senza che nessuno glielo avesse richiesto!!!  -  il nostro bravo Angelo ha staccato la spina e spento le luci.

Mi piace pensare che, in qualche modo, sia stato una sorta di rudimentale ringraziamento. Il linguaggio è tuttora primordiale  in famiglia, siamo ancora all’età della pietra e fatichiamo ad esprimere i sentimenti. Ma il significato del suo semplice gesto era, a mio avviso, inequivocabile: apprezzare ciò che gli altri fanno per  te e ricambiare facendo la cosa giusta, quella che papà e mamma ti hanno insegnato, riconoscendone così implicitamente il ruolo. Proprio quello che lui ha sempre contestato.

Sono una pazza visionaria? Può darsi, ma stasera le riaccendo.

 

Le pagine precendenti del Diario: IntroduzionePrimo ottobre, Primo novembre