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Napoli, come e più di altre città, vive una crisi profonda, con la crescita del numero di famiglie e dei bambini in condizione di povertà. Fra qualche settimana venticinque laboratori di educativa territoriale saranno chiusi. Ciascuno di questi centri di aggregazione accoglie ogni giorno, dal lunedì al venerdì, almeno ottanta adolescenti di famiglie popolari nei rioni a rischio della città. Si tratta forse dell'unica infrastruttura sociale che, insieme alle scuole, ogni giorno propone ai ragazzi un modello di convivenza di serio contrasto alla cultura della camorra.

Con tali attività educatori e animatori sostengono i bambini per l’impegno scolastico, la socializzazione, lo sport, l'integrazione sociale. Mille storie di prevenzione e recupero per bambini con profili di rischio, talvolta molto alti. Un esempio di buona spesa sociale che prevenendo la cronicizzazione del disagio fa risparmiare alla collettività costi sociali ed economici.
Da mesi il Sindaco, gli Assessori e i Dirigenti sollecitati e avvisati, sanno di questa scadenza. Sostengono di aver previsto le risorse in bilancio ma per inerzie non hanno ancora realizzato le procedure per affidare una nuova fase di gestione di questi servizi.
Le attività, sempre con progetti annuali o anche più brevi, esistono da circa quindici anni, l'ultimo  rinnovo è durato 26 settimane. Le rassicurazioni cadono nel nulla. Dopo le vacanze natalizie circa 2000 famiglie avranno di nuovo i ragazzi in strada, per un ritardo dell'Amministrazione.
La crisi del governo urbano è grave in diverse città, il welfare è poco sostenuto, va certamente rinnovato, in qualche parte razionalizzato, ma non è pensabile sospendere i servizi elementari come quello dell'educativa territoriale che è essenziale anche per il successo scolastico di circa 2000 ragazzi che quasi sempre vivono in famiglie che sono sotto la soglia di povertà.

Chiediamo al Sindaco di Napoli Luigi de Magistris di farsi carico direttamente della ripresa delle attività, evitando che inerzie e ritardi colpiscano ancora una volta le fasce più deboli di una città in gravi difficoltà.

Chiara Saraceno, Mario Martone,
Don Armando Zappolini, Presidente Nazionale del CNCA
Tonino Palmese, Referente campano di Libera    

Articolo Repubblica, Napoli - 11 dicembre 2013