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La Commissione Nazionale Italiana per i Collegi del Mondo Unito - UWC bandisce un concorso, riservato a studenti e studentesse stranieri entrati in Italia come minori non accompagnati e regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale per l’ammissione al Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico O.N.L.U.S nel biennio accademico 2021 – 2023.

Abbiamo chiesto a una studentessa di UWC, Bianca Acquaviva, di parlarci della sua esperienza, di UWC e della bella iniziativa di questo bando.

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Ciao Bianca, puoi presentarci UWC? Come si differenzia da una scuola tradizionale? Cosa può trovarvi di più un giovane?

Salve! Allora, i Collegi del Mondo Unito (in inglese: United World Colleges o UWC) sono una rete di 18 Collegi in giro per il mondo che hanno come scopo quello di unire ragazzi provenienti da paesi completamente diversi per la pace e un futuro sostenibile. Le scuole sono proprio state create durante la Guerra Fredda, negli anni 60, per provare a riavvicinare dei ragazzi dall’Unione Sovietica e dagli Stati Uniti.

I collegi sono stati messi in posti simbolici con storie di conflitto e guerra (come la Bosnia ed Erzegovina e l’Armenia) per provare a trasmettere questo loro messaggio di unità e pace, ma anche in molti altri luoghi, sparsi in tutto il mondo . I collegi sono luoghi in cui per due anni, gli studenti vivono con altre 200 persone; condividendo la stanza, le cucine, e la vita quotidiana. Le lezioni sono svolte soprattutto in inglese e il curriculum che si segue è l’International Baccalaureate, un sistema scolastico molto diverso dalla scuola tradizionale italiana.

Per quanto mi riguarda, questi due anni mi hanno collegato a delle persone con cui non avrei mai avuto l’opportunità di parlare (e perlomeno discutere!) su delle faccende politiche, religiose e culturali così diverse dalle mie. Convivendo con queste, ho capito cosa vuol dire dover veramente ascoltare e trovare un accordo, o almeno un compromesso su un’idea, visto che molte di queste persone poi le devi vedere non solo a scuola, ma anche in cucina o perfino in camera! In un ambiente più comune, invece, queste discussioni sarebbero capitate raramente, e comunque andate in un modo molto diverso.

L'ammissione è legata anche a fattori motivazionali?

Assolutamente si. Per l’ammissione attraverso la Commissione Nazionale italiana ci sono delle prove di matematica, inglese e di cultura generale, ma anche i colloqui hanno un ruolo importante nella selezione. I colloqui sono fatti apposta per vedere se un candidato abbia la grinta e voglia di buttarsi in un’esperienza così nuova e strana. Ci sono anche tante attività di gruppo dove i selezionatori osservano le capacità del singolo di lavorare e trovare soluzioni a dei giochi insieme agli altri candidati.

Non si deve quindi studiare troppo per passare queste selezioni in Italia, ma l’importante è avere delle idee simili ai valori del movimento UWC. La capacità rispettare culture diverse, di stare e di lavorare in gruppo, avere un senso di idealismo e altruismo, sono tutte motivazioni che rendono forte un candidato per l’ammissione ai Collegi.

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Tu dove hai studiato? Vuoi dirci qualcosa della tua esperienza?

Ho appena finito la mia esperienza a UWC Mostar, in Bosnia ed Erzegovina. Il Collegio è stato fondato nel 2006, soli 12 anni dopo la fine della guerra in Bosnia ed Erzegovina, un terribile conflitto tra le tre etnie maggioritarie presenti: i Serbi cristiani ortodossi, i Croati cristiani cattolici e Bosniaci musulmani.

Ovviamente, la città di Mostar essendo in questo paese post-conflitto, rende molto particolare l’esperienza: le strutture sono meno moderne degli altri collegi, e i fondi sono pochi, il che vuol dire che le attività possono essere limitate. Nonostante ciò, a mio parere, questa semplicità e modestia che offre la scuola ci permette di sentire ancora di più la motivazione perché ci spinge a rendere i due anni un’esperienza bella, anche senza una piscina olimpionica o delle stanze giganti. Per di più, la natura Bosniaca è splendida, quindi le passeggiate in montagna, oppure che le gite in bici non ce le toglie nessuno!

Come prosegue la formazione di uno studente quando ha concluso il percorso UWC?

Le opzioni dopo UWC sono molto indirizzate verso l’università visto le varie borse studio offerte dal donatore statunitense Shelby Davis per i maturati di UWC. Il filantropo offre delle borse molto generose per frequentare le università negli Stati Uniti. Queste borse motivano molti ad andare a studiare lì. I Collegi però, ovviamente noti per essere diversi dalle altre scuole superiori, incentivano molto a fare il cosiddetto ‘Gap Year’, un anno sabbatico, volontariato, viaggi o altro, prima di iniziare a studiare all’università. Ci sono molte opportunità per girare il mondo durante questo anno sabbatico, la scelta più optata è con l’organizzazione ‘Global Citizen Year’.

Abbiamo visto la bella iniziativa per le borse di studio per i minori stranieri non accompagnati. Puoi parlarcene?

La Commissione Nazionale Italiana di UWC bandisce un concorso chiamato ‘Bando Never Alone’ riservato a stranieri entrati in Italia come minori non accompagnati. Questo bando consente l’opportunità di essere ammessi al

Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico. Il Collegio è situato vicino a Trieste, nel comune di Duino-Aurisina, proprio sulla costa adriatica. Come afferma il sito del Collegio dell’Adriatico, le borse di studio sono coperte da finanziamenti e donazioni raccolte presso donatori pubblici e privati, italiani e stranieri. I colloqui sono simili a quelli degli altri candidati italiani, ma solo due borse sono offerte ogni anno per questa categoria.

Grazie Bianca, buono studio!

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito: www.uwcad.it/2021/bando-minori-non-accompagnati


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