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"Cieli altissimi, io posso sollevarti fin là, insieme ci possiamo arrivare".
Questi versi appartengono a una canzone che non comparirà nella classifica dei pezzi più ascoltati alla radio, anche se la loro qualità potrebbe suggerire il contrario. È un pezzo molto più profondo di quelli che di solito si sentono tra le hit, che racconta storie che parlano di lotta e di opportunità di riscatto, su una base ritmica con un basso incalzante.

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A King County un programma artistico offre un’alternativa creativa al sistema della giustizia minorile.

Dodici giovani di King County hanno scritto e prodotto questo brano alla 2312 Gallery di Belltown. Si sono incontrati ogni Martedì e Giovedi per 12 settimane per creare musica, poesia e arti visive. 

È solo uno dei quattro gruppi di giovani che hanno partecipato all’anno di sperimentazione del programma di Giustizia Creativa, il quale fornisce un'alternativa fondata su arte e cultura alla detenzione minorile di King County. I giovani che entrati nel sistema della giustizia minorile e entrati in contatto con il Tribunale per i minorenni, possono essere ammessi alla partecipazione al programma. A tutti i partecipanti vengono "accreditate" ore di servizio alla comunità in proporzione al tempo dedicato a Giustizia Creativa, valide per la concessione di benefits da parte del tribunale, ad esempio l’anticipazione dei termini per la libertà vigilata.

Dopo il successo ottenuto il primo anno, Giustizia Creativa si sta preparando a un proficuo 2016 con nuovi mentori e volti nuovi che sperimenteranno soluzioni inventive per ridurre l’utilizzo della detenzione minorile come strumento di risposta alle azioni illegali commesse dai giovani. Quest'anno il programma ha aggiunto un “case manager” per aumentare i volumi dell’intervento e permettere che venga speso più tempo coltivando le relazioni con gli studenti.

"Abbiamo letto quella ricerca che mostra come un ragazzino rinchiuso per un crimine commesso non renda la comunità più sicura, e come in realtà la detenzione produca quale effetto a lungo termine il contrario della sicurezza" ha spiegato Aaron Conti, il responsabile delle ammissioni e coordinatore del programma per la Giustizia Creativa.

"La detenzione inoltre isola i ragazzi più vulnerabili, spingendoli lontano dalla rete di sicurezza che una comunità forte e solidale è in grado di fornire". Il programma invece crea attorno a loro proprio quella rete di sicurezza, riunendo 12 giovani due o tre volte alla settimana. Giustizia Creativa offre quattro sessioni del programma ogni anno. Ogni sessione è ospitata da gallerie artistiche e spazi comuni, e viene condotta da artisti delle varie discipline, i quali fungono da mentori.

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Giustizia Creativa nasce dalla 4Culture, l'"agenzia di servizi culturali" di King County, e viene finanziato utilizzando i fondi dedicati alla cultura e in parte utilizzando quelli indirizzati al Centro famiglie e bambini della città.

Giordania Howland e Diana Falchuk di 4Culture si sono incontrati nel 2013 per discutere come l'organizzazione potesse utilizzare il denaro per promuovere alternative alla detenzione. Giustizia Creativa è sorta dopo un brainstorming e una discussione effettuati con organizzatori e attivisti impegnati contro la detenzione dei giovani locali. Il dottor Saint Clair, giudice minorile superiore del Tribunale della contea di King, è uno dei convinti sostenitori di questo programma, che offre alternative alla detenzione e alle sanzioni.

Avvocati della difesa, assistenti sociali o consulenti della “probation” indirizzano i giovani al programma, i responsabili poi decidono quali ammettere e li accolgono. Ma Giustizia Creativa riceve molte più richieste di quante non possa accogliere, e la lunga lista d'attesa per le varie sessioni sottolinea l’incidenza della richiesta per la partecipazione a questo programma nelle comunità a King County.

L’artista multidisciplinare Shontina Vernon ha collaborato come artista mentore durante la prima sessione di Giustizia Creativa, nei primi mesi del 2015. Le opere della Vernon comprendono film, arte performativa e musica. Lei connette gli elementi della giustizia minorile attraverso il suo lavoro artistico. Fare da mentore a Giustizia Creativa è una naturale estensione dell’attività artistica e tocca in modo profondo l’artista anche a livello personale. 

"L’importanza dell’arte è qualcosa che ho capito a partire da me stessa e dalla mia esperienza. Io ritengo che sia di grande efficacia per il recupero dei giovani, e la mia convinzione deriva dal fatto che da ragazza ho commesso dei reati e sono stata giudicata per questo" dice Shontina Vernon. "Questi giovani provengono da ambienti che gettano addosso a loro un sacco di problemi e di guai ogni giorno. Sono in genere zone ad alto livello di violenza e la gran parte di loro cresce in famiglie emarginate e contraddistinte da incarcerazioni massive dei loro membri. Anche solo impegnandoli a esprimersi su quello di cui fanno usualmente esperienza attorno a loro, si dà loro lo spazio per parlare del loro vissuto".

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L'arte è protagonista nella programmazione generale, le sessioni tuttavia comprendono anche conversazioni e confronti in merito al ruolo che sistematicamente giocano il razzismo e la discriminazione in carcere.

Artisti-mentori vengono formati con appositi corsi di formazione in materia di razzismo, genere e sessualità. Ogni sessione si conclude con una performance o con una rappresentazione collettiva che propone le esperienze artistiche e le discussioni sviluppate dal gruppo.

Alternative alla detenzione

Nel corso degli ultimi 15 anni, King County ha visto una significativa diminuzione nelle denunce e nel rinvio a giudizio di giovani tra i 10 e i 17 anni. Tuttavia, la percentuale di giovani afro-americani presenti nel sistema della giustizia minorile è aumentata. Il programma aggiunge un interessante livello di discussione al confronto in corso a Seattle e a King County, sulla questione della detenzione minorile. Il consiglio cittadino di Seattle ha votato a settembre 2015 una risoluzione per la cessazione della detenzione giovanile in città. Nonostante la costruzione del King County’s Children and Family Justice Centre, che include una sezione per la custodia cautelare. 

Il Consiglio Comunale di Seattle ha accantonato 600.000 dollari nel bilancio della città per il 2016, i quali verranno indirizzati ad alternative alla carcerazione promosse dalla comunità sociale. Gli indirizzi di finanziamento riguardano quello sui cui gli attivisti da anni hanno cercato di richiamare l’attenzione: il fatto che negli Stati Uniti si sia creato un passaggio quasi automatico tra la scuola e le prigioni, il quale porta in modo sproporzionato più giovani di colore all’interno del carcere rispetto ai non afro-americani. 

"Dobbiamo avere il coraggio di dire che quello che stiamo facendo non funziona" afferma Saint Clair. "Non dobbiamo avere paura di sperimentare queste procedure alternative solo perché mettono le persone a disagio".  Giustizia Creativa offre una delle alternative possibili.

"Ogni volta che si può far sì che qualcuno abbandonando un atteggiamento passivo divenga responsabile di quanto accade nella sua vita, è sempre una cosa positiva".

"Ogni volta che siamo in grado di far condividere a qualcuno, anche attraverso l'esperienza artistica, quello che di buono e apprezzabile è presente nella sua visione delle cose e nella percezione di sé, otteniamo un grande risultato per la società. Dobbiamo far sì che questo atteggiamento e queste pratiche crescano quanto possibile nelle nostre comunità”.