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Dall'inizio della pandemia psicologi, editorialisti e anche gli utenti dei social, hanno avanzato l'idea che gli estroversi e gli introversi stiano gestendo la crisi in modo diverso.

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Alcuni hanno affermato che gli introversi si adattano all'allontanamento e all'isolamento sociale meglio degli estroversi, arrivando in alcuni casi a sostenere che gli introversi stiano praticamente "amando" l’attuale limitazione dei contatti sociali, in quanto offre loro una possibilità inedita di sfruttare i loro punti di forza.

Secondo le teorie della personalità, l'estroversione-introversione costituisce uno degli assi psicologici fondamentali lungo i quali le persone differiscono tra loro. Gli estroversi in genere mostrano livelli più elevati di energia e socievolezza rispetto agli introversi, godendo di un aumento dell'umore dopo le interazioni sociali. Gli introversi tendono a non provare gli stessi benefici.

Sembra quindi intuitivo che gli introversi se la caveranno meglio degli estroversi durante i periodi di isolamento. Sebbene alcuni casi personali sembrano supportare questa tesi, crescenti prove scientifiche respingono l'idea che gli introversi amino le limitazioni.

Affrontare le limitazioni

In psicologia, l'estroversione è associata a un migliore benessere, felicità e salute mentale. Nonostante l'isolamento sociale che tutti hanno sperimentato durante la pandemia – una condizione che sembra adatta agli introversi - le analisi realizzate suggeriscono che il benessere degli estroversi si è mantenuto molto stabile durante i diversi periodi di restrizione dei movimenti.

Studi recenti hanno scoperto che l'introversione è predittiva di solitudine, ansia e depressione più gravi dopo i cambiamenti circostanziali causati dalla pandemia. L'estroversione, nel frattempo, è risultata correlata a livelli più bassi di ansia e una minore probabilità di avere problemi di salute mentale durante l’isolamento.

Questi risultati sono stati ulteriormente supportati da un recente studio longitudinale che ha seguito 484 studenti universitari statunitensi durante il semestre primaverile del 2020. Con il progredire della pandemia, gli introversi hanno sperimentato un aumento dello stress, mentre gli studenti più estroversi hanno riportato lievi diminuzioni dello stress.

I ricercatori fanno notare che la tendenza è stata invertita per l'umore positivo: gli estroversi tendevano a sperimentare un calo dell'umore durante il primo periodo di pandemia, mentre gli introversi hanno sperimentato un umore leggermente migliore.

Se questa scoperta sembra convalidare le affermazioni secondo cui gli introversi se la cavano meglio degli estroversi in un momento di isolamento, è importante notare che nonostante il calo dell'umore tra gli estroversi, questi hanno comunque riportato uno stato d'animo complessivamente più positivo rispetto ai loro coetanei introversi.

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Comprendere gli estroversi

Alcuni fattori dello stile di vita possono in parte spiegare questi risultati. Con il perdurare delle limitazioni, gli estroversi che vivevano da soli potrebbero aver trovato mezzi e app di comunicazione adeguati per mantenere la loro vita sociale.

Allo stesso modo, gli introversi che avevano accolto le limitazioni con una certa dose di positività potrebbero aver presto scoperto che essere rinchiusi con coinquilini o familiari difficilmente garantiva quella solitudine che aspettavano con ansia.

I risultati recenti sono anche coerenti con ciò che gli psicologi si aspettano dagli estroversi, anche durante una crisi come quella attuale. Molte teorie sono state proposte per spiegare perché questi tendono a godere di livelli di benessere più elevati. Alcuni ricercatori lo imputano al supporto offerto dalla più ampia rete sociale degli estroversi, mentre altri evidenziano i legami tra estroversione e attività salutari.

Uno studio particolarmente rilevante ha recentemente esaminato le risposte di coping degli estroversi nei momenti di crisi e ha scoperto che l'estroversione era correlata a strategie di coping più problematiche, come la ricerca di supporto emotivo. Questi modelli sono coerenti con l'associazione ben documentata di estroversione con un maggiore ottimismo.

Tratti aggiuntivi

Dietro queste diverse spiegazioni c'è un ulteriore principio consensuale sostenuto dagli psicologi: la personalità è multiforme e sono le diverse combinazioni di tratti della personalità che alla fine determinano il nostro comportamento e il nostro benessere.

Fanno riferimento, come esempio, alla teoria della personalità a cinque fattori, una delle teorie sulla personalità più popolari. Oltre allo spettro di estroversione-introversione, la teoria spiega anche altri quattro tratti di personalità: apertura (essere aperti a nuove esperienze, sentimenti e idee); coscienziosità (essere organizzati, autodisciplinati e orientati a obiettivi); gradevolezza (essere disponibili, collaborativi e di buon carattere); e nevroticismo (essendo emotivamente instabili).

Questi altri tratti hanno anche loro influenzato il modo in cui le persone hanno reagito alla pandemia. Sebbene l'estroversione sia spesso associata ad attività sane, è la coscienziosità che predice meglio i comportamenti legati alla salute. Allo stesso modo, mentre gli estroversi tendono ad avere una rete sociale più ampia degli introversi, è la piacevolezza che alla fine predice la qualità di queste reti di relazioni.

In altre parole, l'estroversione-introversione da sola è una misura troppo semplicistica da usare quando si prende in considerazione la risposta delle persone alla pandemia. Quando si tratta di affrontare le limitazioni sociali, diverse combinazioni di tratti della personalità potrebbero comportare comportamenti molto diversi.

Oltre la personalità

A parte i tratti della personalità, tutte le persone seguono forze motivazionali, solitamente guidate da valori e convinzioni, che potrebbero anche influenzare il loro comportamento e il loro benessere durante le restrizioni.

Anche qualcuno con alti livelli di estroversione e coscienziosità, fattori che di per sé predirebbero un sano insieme di comportamenti durante l’isolamento, potrebbe aver trovato il proprio benessere influenzato dai propri valori.

Una persona materialista, ad esempio, potrebbe essere costretta a seguire comportamenti di coping disadattivi come lo shopping online impulsivo, che uno studio ha rivelato essere aumentato durante la pandemia - come meccanismo di coping per stati emotivi negativi.

Tali forze motivazionali possono guidare il nostro comportamento tanto quanto le nostre personalità, e il nostro benessere durante la pandemia risulterà determinato dal modo in cui tutte queste forze si intersecano e interagiscono.

Anche se l'estroversione-introversione può essere una misura rivelatrice delle nostre vite, tali caratteristiche da sole non restituiscono il quadro molto più complesso e intrigante del comportamento umano che gli psicologi stanno continuando a studiare con interesse durante questo periodo di limitazioni.


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