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Un nuovo ampio studio esamina la quantità di esercizio fisico e il tempo trascorso davanti a uno schermo nelle abitudini degli adolescenti e come si relaziona alla loro salute mentale.

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Alcuni studi interni a Facebook, in relazione all’utilizzo di Instagram (di proprietà Facebook) sembrano confermare che quando le ragazze adolescenti utilizzavano il sito, soffrono di un'immagine corporea più negativa e sono a maggior rischio di depressione e disturbi alimentari.

Ma i social media sono colpevoli di per sé del peggioramento della salute mentale degli adolescenti?

Mentre alcuni studi suggeriscono che è così, altri dipingono un quadro più sfumato, trovando difficile individuare la problematicità del solo tempo speso davanti allo schermo rispetto ad altri fattori a volte associati all'uso dei social media, che possono ridurre il benessere degli adolescenti, come il cyberbullismo o l'isolamento sociale.

Inoltre, le attuali conclusioni si basano spesso su dati provenienti da un singolo periodo temporale, il che rende difficile dimostrare che il tempo prolungato trascorso sullo schermo porti effettivamente a una salute mentale peggiore.

Ora, i risultati di uno studio internazionale sugli adolescenti aggiungono altre informazioni a questo dibattito e indicano potenziali linee guida per l'uso dello schermo. Concentrandosi su oltre 577.000 adolescenti provenienti da 42 paesi in Europa e Nord America, i risultati dello studio suggeriscono che potremmo non doverci preoccupare del tempo trascorso davanti allo schermo se fatto di minore quantità, fino a quando non raggiunge un certo livello che diventa dannoso, e che l'esercizio fisico può svolgere un ruolo protettivo, non importa quanto tempo trascorra un adolescente davanti agli schermi.

Per lo studio, i ricercatori hanno utilizzato sondaggi su larga scala a distanza di quattro anni (nel 2006, 2010 e 2014). Gli adolescenti tra gli 11 e i 15 anni hanno riferito di quanto tempo libero trascorrono regolarmente sugli schermi, guardando la TV o i video di YouTube, giocando, controllando i social media, chattando o inviando e-mail con gli amici e navigando in Internet.

Hanno anche riferito quanti giorni alla settimana si sono allenati, quanto erano soddisfatti della loro vita e della loro salute mentale, indicando quanto spesso si sentivano emotivamente depressi, irritabili, arrabbiati o nervosi e quanto spesso avevano difficoltà ad addormentarsi, provavano vertigini, mal di testa, mal di stomaco e mal di schiena (sintomi fisici associati a una cattiva salute mentale).

Le analisi hanno mostrato che quantità inferiori di tempo trascorso davanti allo schermo non hanno avuto alcun effetto sul benessere degli adolescenti. Le ragazze che vi hanno trascorso meno di un'ora e i ragazzi che hanno trascorso meno di 90 minuti non sono stati influenzati negativamente.

A una maggiore quantità di tempo davanti allo schermo, però, la loro soddisfazione nella vita è diminuita in modo significativo: erano meno felici della loro situazione, e questa indicazione peggiorava quanto più tempo trascorrevano davanti a un video. Se il tempo davanti allo schermo superava i 105 minuti al giorno per i ragazzi o i 75 minuti al giorno per le ragazze, anche la loro salute mentale peggiorava.

Secondo gli autori dello studio, studiosi dell'Università del Queensland, in Australia, questi risultati supportano le precedenti linee guida emesse dall'American Pediatric Society, che suggeriscono che gli adolescenti non dovrebbero trascorrere più di due ore sugli schermi al giorno.

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"Se il tempo passato davanti allo schermo supera le due ore al giorno, si stabilisce una relazione dannosa con la salute mentale".

D'altra parte lo studio ha anche scoperto che gli adolescenti che hanno fatto più esercizio fisico hanno avuto una maggiore soddisfazione nella vita e meno disturbi fisici, risultato confermatosi per entrambi i sessi. Non solo, gli effetti non erano in gran parte correlati a quanto tempo un adolescente trascorreva sugli schermi, quindi se gli adolescenti si esercitassero di più, questo potrebbe potenzialmente annullare il danno al loro benessere dovuto al passare anche con sei o otto ore di tempo davanti a un video.

I ricercatori affermano che questo suggerisce un duplice approccio per migliorare il benessere degli adolescenti.

"Se vogliamo migliorare la salute mentale dei più giovani, dobbiamo prendere di mira entrambi i comportamenti, per ridurre al minimo il tempo davanti allo schermo e massimizzare l'attività fisica. Se miriamo a un solo comportamento, allora potrebbe essere un'occasione mancata".

Nello studio, la maggiore soddisfazione per la vita è stata riportata dai ragazzi che hanno trascorso una o due ore al giorno davanti allo schermo ed erano attivi sette giorni alla settimana, mentre le ragazze che si sono esercitate ogni giorno e hanno passato meno di un'ora di tempo davanti a un video hanno avuto riportato i risultati migliori, in linea con la soluzione suggerita dalla ricerca.

Non è tuttavia stata stabilita una precisa relazione tra i diversi tipi di tempo dedicato ad attività online e benessere mentale. Ad esempio, può essere che scorrere i social media abbia un impatto molto diverso sul benessere rispetto ai videogiochi, o che le ragazze se la cavino meglio con un tipo di intrattenimento digitale rispetto ai ragazzi. Alcune delle ricerche più attuali supportano questa idea, anche se chiaramente molto deve essere fatto prima di poter conoscere tutte le sfumature di questo fenomeno.

Tuttavia, i ricercatori suggeriscono ai genitori di incoraggiare i loro ragazzi a ridurre il tempo davanti a un video a favore di più esercizio, se possono. I genitori dovrebbero prendere in considerazione l'utilizzo di strumenti online in grado di avvisare gli adolescenti quando hanno raggiunto un limite ragionevole di tempo davanti al video, ad esempio dopo aver guardato un'ora di filmati su YouTube. È anche una buona idea fare delle pause pianificate da tutti i tipi di schermo di tanto in tanto, una sorta di "disintossicazione digitale".

Sebbene abbia senso promuovere questa idea tra gli ragazzi, potrebbe essere più facile a dirsi che a farsi, cambiare l'uso dei media digitali da parte di un adolescente, specialmente in questo periodo che in cui molti adolescenti sono costretti a stare online più che mai prima. È difficile imporre restrizioni agli adolescenti a meno che i genitori non stiano dando già validi esempi di buon comportamento da soli.

"Se un adulto guarda Netflix per cinque ore, non ha senso presumere che suo figlio esca a fare attività fisica. Genitori e figli devono lavorare insieme su questo e capire come sostituire parte del loro tempo davanti a un video con 'tempo verde'".

Le scuole possono a loro volta aiutare a migliorare il benessere degli adolescenti. Troppo spesso le scuole si affidano molto agli strumenti digitali per insegnare o comunicare con gli studenti, non fornendo parallelamente una sufficiente possibilità di attività fisiche all'aperto. I programmi che incoraggiano più esercizio, come l'organizzazione di spostamenti in bicicletta verso la scuola, potrebbero essere molto vantaggiosi per la salute mentale dei giovani.

"Siamo molto vicini al momento in cui potremo definire linee guida più precise che considerino non solo come il tempo complessivo sugli schermi influisca sulla salute mentale, ma come l'esposizione a diversi tipi di schermi la influenzi in modi diversi" concludono i ricercatori.

"Questo aiuterà insegnanti, educatori, genitori e i giovani stessi a capire quali limiti impostare".