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In considerazione della grande diffusione e popolarità del gioco online tra gli adolescenti, i genitori sono spesso preda di dubbi e preoccupazioni. Si chiedono se questa attività sia un problema, quando sia da considerarsi eccessivo il tempo trascorso giocando e come fare a garantire la sicurezza dei figli.

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Un recente studio sugli adolescenti americani ha riportato che l'86% gioca, con il 32,9% che gioca ogni giorno e il 24,9% ogni settimana. Un numero considerevole di adolescenti nello studio ha anche riferito di aver guardato le partite di altre persone; quasi un quarto dei partecipanti ha affermato di guardare gli altri giocare ogni giorno.

Gli esperti che stanno studiando il fenomeno osservano che non tutti i giochi sono uguali e bisogna anzitutto Informarsi sulla natura del gioco specifico verso cui il figlio si indirizza. Qual è la sua classificazione (ad es. per tutti, adolescenti, adulti)? Occorre tenersi informati su contenuti violenti, contenuti sessuali e linguaggio volgare nel gioco, controllando anche se i giocatori possono interagire tra loro e se è possibile effettuare acquisti in-game.

È bene poi sapere come utilizzare i controlli parentali. Le società di gioco hanno lavorato per affrontare problemi di molestie, ostilità e sicurezza. Ora ci sono molti modi in cui i genitori possono controllare il modo in cui i loro figli giocano, come la gestione della comunicazione tra i giocatori, l'applicazione di limiti di tempo, la limitazione dell'accesso in base alla valutazione del gioco e la limitazione o il divieto di spendere soldi per il gioco.

I genitori, sottolineano gli esperti, devono considerare le loro opzioni e fare scelte informate. Ad esempio, si vuole che il ragazzo comunichi con tutti gli altri giocatori? Solo con giocatori approvati? O meglio nessuna comunicazione con gli altri? Si vuole che possa spendere valuta reale nel gioco? E, se sì, quanto? Per quanto tempo si vuole che giochi?

Vanno compresi i rischi del gioco, come la “pericolosità” dei giocatori avversari. I giochi non sono del tutto buoni o del tutto cattivi. Giocare ha potenziali benefici e potenziali rischi. È importante che i genitori ne siano consapevoli per prendere decisioni informate. Ad esempio, un potenziale rischio nei giochi multiplayer online è l'ostilità o la “tossicità” nelle interazioni dei giocatori.

Quando i giocatori si trovano in ambienti competitivi e ad alto rischio e sono mascherati dietro un avatar, è facile che la comunicazione diventi aggressiva e, a volte, tossica. La comunicazione tossica può includere minacce, bullismo, molestie sessuali, linguaggio razzista, linguaggio sessista, linguaggio umiliante e altro ancora.

In uno studio sui giocatori in Ungheria, i ricercatori hanno scoperto che il 66% era stato coinvolto in un episodio conflittuale con altri giocatori nell'anno precedente. Inoltre, gli studiosi hanno rilevato molestie generali e sessuali contro le giocatrici così come l'esperienza del razzismo online tra i giocatori di gruppi etnici emarginati.

I genitori dovrebbero considerare il rischio di molestie e tossicità e stabilire una linea di comunicazione su questo con il loro ragazzo, parlando di cosa fare se sperimenta una comunicazione aggressiva o dannosa da parte di un altro giocatore (ad esempio, segnalare il giocatore, silenziare il giocatore, elaborare l'esperienza con altri che lo sostengano).

È bene essere coscienti dei rischi del gioco, come la presenza possibile di predatori. Un altro rischio del gioco online o del gioco multiplayer è che alcuni individui entrano in spazi virtuali con l'intento di nuocere. Senza creare paura, è importante che i genitori aiutino a promuovere il buon senso tra i loro figli piccoli o adolescenti. Ad esempio, i genitori possono spiegare cosa sia il mascheramento online, in cui una persona si presenta come qualcuno che non è (ad esempio, un adulto che si maschera da bambino).

Se i ragazzi sono in grado di comunicare con persone a loro sconosciute in un gioco, dovrebbero essere istruiti sul pericolo di fornire informazioni personali, connettersi con giocatori sconosciuti su altre piattaforme (ad es. SMS, social media) e il rischio di sextortion (quando un autore crea una connessione emotiva con un minore, chiede una foto di nudo o semi-nudo, e poi ricatta il minore sotto la minaccia di condividere la foto con altri).

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Un genitore, indicano gli esperti, deve discutere con i figli su cosa fare se un giocatore chiede informazioni personali o se ha la sensazione che un giocatore stia superando i limiti appropriati.

Il gioco può diventare rischio quando compulsivo. Il gioco dovrebbe essere considerato su un continuum dal gioco ricreativo al gioco patologico. Sebbene la maggior parte dei giocatori giochi in modo ricreativo, un piccolo sottogruppo di giocatori può perdere il controllo sui propri giochi, continuare nonostante le conseguenze negative, giocare compulsivamente e bramare il gioco quando non lo praticano. Un tratto che configura una dipendenza. Sebbene il disturbo del gioco su Internet non sia riconosciuto dal DSM-5, è riconosciuto dall'Organizzazione mondiale della sanità come una condizione che colpisce un sottogruppo di giocatori.

I genitori dovrebbero essere in grado di riconoscere i segnali del gioco compulsivo, che coinvolge al di là della quantità di tempo trascorso a giocare. Se un ragazzo che gioca trascura altre relazioni o responsabilità per farlo, rinuncia all'igiene personale o alla cura di sé, è mentalmente preoccupato per il gioco, perde interesse per altre attività o amicizie importanti, mente o inganna gli altri sui comportamenti di gioco , cerca senza successo di ridurre la propria attività di gioco, prova estrema rabbia o agitazione quando non gioca e usa il gioco come mezzo principale per affrontare e cambiare il modo in cui si sente (la regolazione delle emozioni), potrebbe avere una dipendenza dal gioco. In questi casi, un professionista della salute mentale dovrebbe essere contattato per una valutazione e un supporto professionale.

Deve essere promossa, a livello sociale, la cittadinanza digitale. Proprio come in altri ambiti della vita, ai ragazzi che giocano deve essere insegnato come essere buoni cittadini, compresa la cittadinanza digitale. Questa viene definita come "le norme in continuo sviluppo di un uso appropriato, responsabile e autorizzato della tecnologia".

Così come è importante informare gli adolescenti sui rischi di vittimizzazione nel mondo del gioco, lo è anche insegnare loro a non essere autori di danni, come impegnarsi in interazioni conflittuali e aggressive con altri giocatori, fare i prepotenti con gli altri, mascherarsi o ingannare gli altri o riprodurre norme distruttive fino a farne una cultura del gioco. Educare i giovani alla cittadinanza digitale include insegnare loro come impegnarsi in comportamenti sicuri ed etici online ed essere consapevoli delle conseguenze delle loro azioni online.

I genitori possono lavorare con i propri figli per promuovere l’empatia per gli altri, sviluppare virtù personali e aumentare la responsabilità per il loro comportamento. Ad esempio, i genitori potrebbero giocare con i propri figli e conversare su ciò che accade nel mondo online per promuovere la cittadinanza digitale.

Il gioco, sottolineano gli esperti, è un passatempo comune tra i giovani e i genitori non devono sentirsi impreparati o disinformati. Al contrario, i genitori possono implementare questi suggerimenti per promuovere un gioco sicuro e responsabile.


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