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Lo sforzo per influenzare e guidare le esperienze dei ragazzi nelle interazioni online, fa oggi parte della genitorialità moderna. Poiché pre-adolescenti e adolescenti trascorrono sempre più tempo su internet, una parte molto significativa di genitori ed educatori oggi utilizza strumenti per filtrare e limitare la navigazione online per proteggere i propri figli dall'accesso a contatti, materiale e contenuti a sfondo sessuale.

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Vengono prodotte di continuo app e programmi  che possano “surrogare” il controllo dei genitori.

Tuttavia, una nuova ricerca realizzata dall'Oxford Internet Institute dell'Università di Oxford ha scoperto che gli strumenti di filtraggio di internet sono inefficaci e nella maggior parte dei casi hanno avuto un peso non significativo rispetto al fatto che i giovani avessero visionato contenuti sessuali espliciti online.

Sebbene l'uso di strumenti di filtraggio di Internet sia piuttosto diffuso, fino ad ora non si sono trovate evidenze conclusive sulla loro efficacia.

"È importante valutare l'efficacia del filtraggio di Internet", afferma la dottoressa Victoria Nash, co-autrice dello studio. "Gli strumenti per il filtraggio di internet sono costosi da sviluppare e mantenere, e possono facilmente fallire nella loro funzione, a causa del costante sviluppo di nuovi modi di condividere i contenuti. I genitori non dovrebbero fare troppo affidamento su di loro.

Inoltre, esistono preoccupazioni riguardo alle possibili, conseguenti violazioni dei diritti umani. Il filtraggio infatti può portare infatti a un “super-bloccaggio”, che impedisce ai giovani di accedere a informazioni legittime sulla salute e sulle relazioni sociali".

La ricerca ha utilizzato i dati di uno studio su larga scala che esaminava coppie di ragazzi e operatori sanitari in Europa, confrontando le informazioni auto-riferite sul fatto che i giovani avessero visto contenuti sessuali online nonostante l'uso di strumenti di filtraggio di Internet predisposti dalle loro famiglie. Un secondo studio è stato poi condotto analizzando il comportamento di adolescenti nel solo Regno Unito.

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I risultati della ricerca indicano che il filtraggio di internet è inefficace e non ha avuto influenza sul fatto che un giovane vedesse contenuti sessualmente espliciti. In oltre il 99,5% dei casi, il fatto che un giovane abbia incontrato materiale sessuale online è stato dovuto a fattori che hanno aggirato la tecnologia che faceva da filtro, predisposta dagli adulti.

"Eravamo anche interessati a scoprire quante famiglie possono aver bisogno di utilizzare tecnologie di filtraggio per impedire a un adolescente di vedere la pornografia online" dice il co-autore della ricerca, professor Andrew Przybylski.

"I risultati del nostro studio preliminare indicavano che per una elevata percentuale delle famiglie dei giovani coinvolti nello studio sarebbe stato necessario utilizzare strumenti di filtraggio di internet, per impedire a un ragazzo giovane di accedere a contenuti sessuali. I risultati del nostro studio di follow-up non hanno mostrato effetti protettivi statisticamente o praticamente significativi relativamente all’azione di filtro".

"Ci auguriamo che ciò conduca a un ripensamento degli obiettivi e dell'efficacia delle nuove tecnologie, prima che vengano ulteriormente distribuiti alla popolazione" afferma Nash. "Dal punto di vista della politica, dobbiamo concentrarci su interventi basati sull'evidenza dei fatti, per proteggere i giovani. Sebbene il filtraggio su Internet possa sembrare una soluzione intuitivamente valida, siamo di fronte alla delusione delle aspettative, in quanto le prove non le confermano".

I ricercatori concordano sul fatto che ci dovrebbe essere più ricerca fatta per consolidare questi risultati. "Sono necessari ulteriori studi per testare il filtraggio di Internet in un contesto sperimentale, fatto in conformità con i principi di Open Science", afferma Przybylski. "Le nuove tecnologie dovrebbero sempre essere testate in modo trasparente e accessibile".

Ad oggi, gli strumenti di maggiore efficacia restano quelli educativi. Cercare di combattere le distorsioni di internet attraverso la sola tecnologia è un obiettivo che non sembra essere proponibile.


I materiali della ricerca sono disponibili sul sito della Oxford University.

Riferimento bibliografico:
Andrew K. Przybylski, Victoria Nash.
Internet Filtering and Adolescent Exposure to Online Sexual Material.
Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking
, 2018.


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