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Nessuno è in tutto simile a qualcun altro, più facile trovare differenze che somiglianze tra due persone. Su queste spesso si basano le frizioni e i dissapori, le caratteristiche condivise in genere rendono più facili e positive le relazioni. L’adolescenza è il momento in cui le differenze si manifestano all’interno di una famiglia, tra genitori e figli.

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Mentre l'infanzia è in genere il momento delle somiglianze con i genitori perché il figlio piccolo tende a imitarli e a conformarsi, l'adolescenza è spesso definita da un crescente contrasto perché il giovane ora manifesta una maggiore individualità, e dunque diversità, e tende a distaccarsi dal padre e dalla madre per raggiungere una maggiore indipendenza.

La crescita crea cambiamento. Per un adolescente molte cose si stanno evolvendo. Sta vivendo uno sviluppo sessuale, sta adottando nuovi valori, identificandosi con i coetanei. Anche le sue abitudini stanno cambiando, tende a vivere sempre di più la sera e anche la notte. I desideri poi lo spingono a cercare una maggiore libertà individuale.

Il genitore può arrivare a pensare di non trovarsi più di fronte al figlio che aveva conosciuto.

A questo punto i genitori devono imparare a relazionarsi con le sue differenze, accettandole e rispettandole, tollerandole e trovando il modo di negoziare con il figlio adolescente per smussare i crescenti contrasti.

Il cambiamento è quel processo inesorabile determinato dalla crescita, il quale continua a sconvolgere e reimpostare i termini dell'esistenza di ogni persona nel corso della vita. Man mano che un giovane entra nell’adolescenza possono essere necessari molti adattamenti da parte degli adulti per abituarsi alle crescenti differenze con il loro ragazzo.

Modi di fare contrastanti, valori discordanti, abitudini incompatibili e desideri divergenti sono tutte differenze individuali che possono rendere più difficile per genitori e adolescenti andare d'accordo.

Un adulto, per gestire a meglio la situazione, deve considerare con attenzione i fattori di diversità dal figlio.

Le differenze caratteristiche sono aspetti intrinseci, non scelti, acquisiti da se stessi che definiscono fondamentalmente come è fatta una persona, come il suo sesso, la sua costituzione fisica, il suo temperamento o la sua personalità. Tali caratteristiche non possono essere modificate. Nelle relazioni, devono essere accettate.

Le differenze di valore sono convinzioni profondamente radicate che sono così fortemente sostenute che anche quando una persona esaurisce le ragioni per difenderle, sono tuttavia ancora presenti. Ciò che si ritiene giusto o sbagliato, vero o falso, significativo o inutile. I valori sono profondamente interiorizzati. Anche nella relazione tra genitore e figlio tali differenze devono essere rispettate.

Un valore adolescenziale comune è identificarsi con la cultura dei propri coetanei, le modalità di intrattenimento, i riferimenti popolari che definiscono una certa generazione. Imporsi, ad esempio, per non far suonare un certo tipo di musica, per evitare un determinato abbigliamento, porta a uno scontro nella relazione.

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Le differenze di abitudine sono modi di comportamento praticati che con la ripetizione diventano più automatici che intenzionali, come l’essere di solito ordinati o disordinati, puntuali o in ritardo, ciarlieri o silenziosi. Le abitudini possono essere difficili da modificare e nelle relazioni spesso devono essere tollerate.

Un'abitudine dell'adolescenza è quella di sfidare sempre più l'autorità dei genitori, litigare di più per contestare ciò su cui non si è d'accordo. Imporre la propria opinione al giovane, rifiutare di confrontarsi su ciò che l'adolescente mette in discussione e interrompere la comunicazione reale con lui.

Le differenze esprimono ciò che si vorrebbe che accadesse o non accadesse, questo motiva molti comportamenti quotidiani. Sono fatte di desideri, preferenze, obiettivi. I desideri sono soggetti a mutevoli inclinazioni e circostanze. Nelle relazioni tra genitori e figli possono essere negoziati.

Un desiderio comune di un adolescente è avere più indipendenza per disporre di più spazio per crescere. Pensare di poter sempre decidere quando un adolescente sarà in grado di sperimentare una certa cosa, limita la sua esperienza, così fondamentale per la crescita.

Un adulto, spiegano gli esperti di psicologia dello sviluppo, deve ricordare che i primi tre livelli di differenze - caratteristiche, valori e abitudini - sono solidamente fissi e, se non impossibili, almeno molto difficili da cambiare, mentre i desideri sono più flessibili.

Gestire il disaccordo

Né il genitore né l'adolescente dovrebbero pensare di sfidare o cercare di cambiare le caratteristiche, i valori o le abitudini dell'altra persona (tutti resistenti al cambiamento) poiché così facendo il messaggio ricevuto dall'altra persona è come minimo di critica e, al massimo, di rifiuto. La relazione può risentire di una parte che diventa insoddisfatta e impaziente e l'altra che si offende e si ferisce.

Gli esperti suggeriscono di tralasciare le differenze che non possono essere modificate (caratteristiche, valori, abitudini) e di concentrarsi su ciò che può essere modificato, i desideri, che possono poi essere elaborati fino ad arrivare a possibili compromessi.

Accettazione dei gusti, rispetto dei valori, tolleranza per la diversità di valori, negoziazione in merito a ciò che si desidera e vorrebbe fare.

È un confronto stimolante, mai scontato, che i genitori devono imparare a sostenere con i loro figli adolescenti, lasciando da parte le differenze che non possono essere cambiate, lavorando su ciò che è non accettabile in quanto un ragazzo desidera e costruendo accordi quando possibile.


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