Mi chiamo Berenice e sono educatrice.
Ah, ah, ah! Fa rima! Ma dai, non me l’ha mai detto nessuno! Ah, ah… Ah… Ah… Ah…
Di solito mi presento sempre dicendo che ‘sono’ educatrice, perché a questo punto della mia vita non posso che arrendermi alla realtà che il mio lavoro definisce chi sono. O meglio, definisce una gran parte di quello che sono e non è solo una cosa che ‘faccio’.
All’inizio della mia carriera non ci volevo credere quando mi dicevano che anche il lavoro nel sociale è una ‘missione’, credevo che fossero esagerazioni di qualche fricchettone fallito ed esaltato che doveva in qualche modo giustificare che aveva fatto l’educatore per tutta la vita, salendo solo di pochi gradini la scala della promozione lavorativa… Ora invece ho capito che questo è un lavoro che, quando fatto bene, ficca le sue radici profonde nel tuo essere, nel bene e nel male, e cambia il tuo modo di pensare le relazioni… Un lavoro che ti porti a casa anche quando non vuoi e che ti frustra e nello stesso tempo ti arricchisce, che ti fa venire voglia di portare via i bambini da dei genitori a cui non lasceresti neanche un criceto imbalsamato da badare (ma finito l’intervento devi uscire dalla loro casa salutando serenamente sia i genitori che vorresti scrollare per farli rinsavire sia i bambini che non vogliono che tu te ne vada!) e nello stesso tempo ti fa quasi scoppiare dalla rabbia quando non puoi prendere le difese delle famiglie contro i buchi macroscopici del ‘sistema’ che non riesce a sostenerli quando invece dovrebbe, proprio tu che sei stata messa lì dal sistema teoricamente per aiutare le famiglie!
Lavoro da anni per una Cooperativa sociale di una grande città del nord e nello specifico mi occupo di incontri protetti e educativa domiciliare. Sono abituata a ricevere occhiate vuote e quasi bovine quando racconto il mio lavoro. Quasi nessuno che non sia del mestiere conosce il mio campo specifico. L’educatore di comunità per mamme o tossici o adolescenti, questi tutti li hanno sentiti nominare e sicuramente conoscono un amico di un amico che fa proprio quello…
Quando spiego più in specifico in cosa consiste il mio, con parole come Servizio Sociale, Tutela Minori, Tribunale dei Minorenni, Spazio Neutro le risposte che ricevo sono sempre: ah, quindi fai l’Assistente Sociale? Spesso io rispondo con un laconico tipo Assistente Sociale. Forse sbaglio a non cercare di spiegare meglio?
[continua]
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Autrice
Francesca Tommasini: educatrice, responsabile di una comunità minori 0-6 anni (in cui lavora da 17 anni insieme ad una equipe che non è mai cambiata!), da due anni coordinatrice del servizio di Incontri Protetti ed Educativa Domiciliare di una grande Cooperativa di Bologna, bolognese nata, cresciuta, studiata e lavorata… il Master a Milano è stato come fare un’esperienza fuori sede vent’anni dopo l’Università!