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A 12 anni, Julien stringe la gola di sua madre, con una corda, la colpisce. La minaccia con martello e coltelli. Melodie, dapprima dolce e cortese, a un certo punto ha iniziato a picchiare il padre e a rubargli soldi. Un diciassettenne, Florent, ha cosparso di benzina sua madre e l’ha minacciata con un accendino. Julien, Mélodie, Florent e gli altri.

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Gaëlle Sauthier, un avvocato di Losanna, ha dedicato la sua tesi di dottorato a questi ragazzi che diventano tiranni. Definito con l’acronimo VEP (che sta per: violenza dei figli verso i genitori), questo fenomeno è in crescita, visti i casi documentati, ma resta impossibile da quantificare esattamente perché, per scrupoli o vergogna, sono pochi i genitori che presentano denuncia contro i loro ragazzi.

In un libro da poco pubblicato, la dottoressa Sauthier presenta e discute le molte ragioni che portano a queste situazioni e propone in particolare la creazione di un Tribunale della famiglia, affinché tutti i professionisti combattano insieme contro questa forma di violenza domestica, spesso nascosta.

La testata della svizzera francese Le temps ha pubblicato un’intervista all’autrice, che riportiamo.

Che cos'è la violenza contro i genitori?

È un comportamento violento, cosciente e ripetuto, adottato da ragazzi e adolescenti nei confronti dei loro genitori, il quale porta a un rovesciamento della gerarchia familiare. La VEP può essere verbale, fisica, emotiva, finanziaria e sessuale. Ho letto sui blog che alcune madri sono state violentate dai loro stessi figli adolescenti o giovani adulti. Alcuni Stati europei ritengono vi sia l'intenzione di fare del male nel parlare di VEP, io non lo credo. Anche se la violenza dei giovani non è intenzionale, provoca gravi danni e mostra una disfunzione familiare che deve essere affrontata il prima possibile.

Tra le ragioni di questo fenomeno, il cambio di modello familiare gioca un ruolo importante, come scrivi ...

In effetti, l'evoluzione della famiglia contribuisce all'indebolimento dell'autorità genitoriale. Siamo passati da un modello tradizionale in cui la famiglia sconfinava nella comunità e obbediva a rigorosi principi morali, a una famiglia contemporanea, spesso ricomposta dopo separazioni, nella quale tutto viene discusso democraticamente. Questo è molto positivo in termini di realizzazione personale e di diritto all’essere diversi, ma molto più complicato in termini di autorità. Alcuni genitori fanno fatica a ricoprire il loro ruolo all'interno di questa configurazione in continua evoluzione.

I padri sembrano essere quelli più colpiti da questa evoluzione ...

Sì. La VEP per lo più riguarda le madri, ma il fatto che i padri perdano il loro potere gioca un ruolo nello squilibrio familiare. Diverse ragioni spiegano questa perdita di "patria potestas".

Anzitutto, il padre non è più l'unico fornitore di risorse economiche e perde ancora più credibilità quando è disoccupato. Poi, durante la ricomposizione familiare, dopo una separazione, il padre diventa spesso un interlocutore minore, preceduto dal nuovo partner della madre o dal nonno. Infine, questo mi sembra molto interessante: la generazione nata nel 2000 è la prima che è stata formata e informata attraverso le nuove tecnologie, tanto quanto attraverso gli insegnamenti dei genitori e, in particolare, del padre.

In precedenza, i genitori sostanzialmente dicevano: "Il mondo è questo e quello", mentre oggi gli adolescenti imparano cosa è il mondo attraverso il loro smartphone... Quest'ultimo punto può minare un'autorità genitoriale già traballante.

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Se capisco correttamente, gli adolescenti violenti sono ragazzi i cui genitori non sono abbastanza forti?

Questo è uno dei fattori, sì. Spesso, i genitori si lasciano coinvolgere nel gioco dei capricci per paura del conflitto e finiscono per venire sopraffatti dalla volontà di comando del ragazzo.

Lo slittamento può accadere molto velocemente, anche se si parla di VEP solo se l'aggressività è determinata e ripetuta. Fortunatamente, allo stesso modo, il supporto esterno di una parte terza può anche ripristinare rapidamente l'equilibrio.

Quali sono i mezzi che possono utilizzare i genitori per agire?

I genitori possono presentare una denuncia penale contro il loro ragazzo ma, come abbiamo visto, per motivi di vergogna e attaccamento fanno ben poco. I casi di VEP sono spesso scoperti attraverso comportamenti disfunzionali riportati altrove, specialmente a scuola, o attraverso indagini penali aperte per altri motivi.

Questo è preoccupante perché gli  adolescenti autori di abusi domestici sono spesso irreprensibili al di fuori della famiglia, dunque non individuabili... La cosa migliore sarebbe che le organizzazioni che invitano a denunciare i casi di violenza coniugale o contro i minori, facessero anche campagne mediatiche per incoraggiare i genitori abusati a farsi avanti.

Se la VEP apparisse in bianco e nero, come fenomeno identificato e riconosciuto, più genitori si sentirebbero supportati e oserebbero chiedere aiuto.

Quindi, una volta che la denuncia sia stata presentato o il caso sia stato segnalato. Qual è la procedura offerta dalle autorità?

Per ciascun caso, un intervento particolare. Può variare da un semplice richiamo all'ordine del ragazzo fino alla curatela o al collocamento in una casa educativa, a seconda della gravità e delle ragioni del VEP.

Io personalmente propendo per l'AEMO (l'action éducative en milieu ouvert): un educatore entra nella famiglia in difficoltà, osserva per diversi giorni e propone soluzioni per riequilibrare la dinamica generale. Dopo tutta la letteratura che ho letto e gli incontri con i professionisti che ho fatto, è questo metodo che mi sembra il più adeguato. Una specie di "super bambinaia".

Questa soluzione non è troppo invadente?

No, perché gli educatori mostrano tatto ed empatia. D'altra parte, questo metodo richiede molte risorse finanziarie, questo è il suo punto dolente.

Gli assistenti sociali che seguono le famiglie in difficoltà riferiscono che invece degli incontri settimanali che sarebbero necessari, devono accontentarsi di appuntamenti mensili, a causa della mancanza di personale. Un appuntamento al mese quando c'è pericolo nella casa, non è chiaramente abbastanza.

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Nello specifico, lei sostiene la creazione di un Tribunale della famiglia che potrebbe anche razionalizzare gli interventi. In cosa consiste questo strumento?

È una struttura che consentirebbe l'interdisciplinarità e contribuirebbe a mantenere l'unità della famiglia.

Attualmente, quando viene avviata una procedura giudiziaria o amministrativa, questa non si occupa necessariamente di creare un collegamento tra le varie funzioni. Con un tribunale che includerebbe giudici e psicologi di famiglia, assistenti sociali e mediatori, la presa in carico sarebbe globale, più efficace e, soprattutto, più umana. Verrebbero cercate soluzioni focalizzate sul futuro, cosa che potrebbe renderle stabili e aiutare a calmare gli spiriti.

Nel suo lavoro lei cita un argomento delicato: la Convenzione sui diritti dell'infanzia (CRC), un documento che non è completo a suo giudizio ...

La CRC, conclusa nel 1989 e ratificata dalla Svizzera nel 1997, è molto importante in quanto garantisce il miglior interesse del minore e il rispetto dei suoi diritti. Ma i doveri del minore sono il grande assente da questo testo e questo è deplorevole.

Si potrebbe prendere a esempio  la Carta africana sui diritti e il benessere del bambino, che sostiene che "ogni bambino ha responsabilità nei confronti della sua famiglia, della società, dello stato e di qualsiasi altra comunità legalmente riconosciuta, così come verso la comunità internazionale".

D’altra parte, la legge svizzera impone molti doveri al bambino. Soprattutto un dovere di cura, considerazione e rispetto che è nell'interesse della famiglia e un dovere di obbedienza ai genitori. La famiglia è il primo luogo di socializzazione del bambino,

Torniamo alle cause del VEP, i motivi per cui accade questa inversione nella gerarchia familiare. Cosa fa sì che i genitori perdano tanto potere?

Può essere correlato all'eccessivo investimento sul ragazzo. Poiché la coppia non è più un valore sicuro, alcuni genitori fanno del figlio la loro "stella polare", la loro base di vita, e entrano in una dipendenza emotiva che produce molta insicurezza nel ragazzo.

Poiché quest'ultimo ha un carico eccessivo da sostenere, a volte reagisce attaccando i suoi genitori, che sono impotenti di fronte a questa esplosione di cui non capiscono la causa. La VEP può anche venire da una riproduzione mimetica della violenza esercitata dai genitori tra loro o sui figli in precedenza.

Un punto è unanime: questo fenomeno si riscontra in tutte le famiglie, indipendentemente dal profilo socio-culturale o dalla posizione geografica. Nessun genitore ne è immune.


Riferimento bibliografico
La violence des enfants envers leurs parents-Analyse juridique de droit suisse,
Gaëlle D. Sauthier, Ed. Schultess, Zurich, 2018


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