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IL VALORE DELLA CURA
Carenza di educatori e di altre figure professionali:
proposte per affrontare un’emergenza nazionale
che incide su persone, famiglie, servizi e comunità locali
Convegno martedì 5 luglio 2022, ore 9.30-13
Salone “Bicchierai” di Caritas Ambrosiana – via San Bernardino 4, Milano
Diretta streaming su www.youtube.com/watch?v=3j54QqSgHlA
Sette comunità per minori chiuse in Lombardia negli ultimi mesi. Oltre 500 posti in casefamiglia per mamme e bambino, a Milano, che rischiano di rimanere senza gestore. Servizi delicati che faticano a essere assicurati, per esempio sul fronte del disagio psichico. “Buchi” ricorrenti nell’Aes, l’assistenza educativa scolastica che deve essere garantita dai Comuni ad alunni con disabilità, con sindrome autistica, con bisogni educativi speciali. Centri di accoglienza con pochi operatori professionali, nella primavera dell’ondata dei rifugiati dall’Ucraina. E una generalizzata difficoltà, per amministrazioni pubbliche e realtà del terzo settore, a individuare figure formate, motivate e stabili (inclusi gli assistenti sociali).
Nel nostro paese si registra, acuta ormai da mesi, nei casi citati e in molti altri analoghi, una preoccupante carenza di educatori e di altri “professionisti” della cura. La rete di agenzie per il lavoro Mestieri Lombardia negli ultimi sei mesi ha fatto almeno 30 ricerche per educatori professionali, ma nessuna è andata a buon fine. Carenza ormai strutturale, e generalmente sottovalutata: lo testimonia il fatto che non esistono quantificazioni o anche solo stime ufficiali del fenomeno, peraltro ormai largamente diffuso. E caratterizzato da molteplici motivazioni: contratti precari, stipendi inadeguati, percorsi formativi non sempre efficaci, maggior appetibilità di settori paralleli dell’impiego pubblico, scarsa legittimazione sociale del lavoro di cura.
A partire da questo scenario, che incide pesantemente sulla quotidianità di persone, famiglie, servizi e comunità locali, ma con la volontà di elaborare proposte concrete di miglioramento, cinque soggetti del terzo settore milanese e lombardo (Forum del Terzo settore, Caritas Ambrosiana, Cnca, Alleanza delle Cooperative Italiane Welfare Lombardia, Uneba) hanno programmato per la mattinata di martedì 5 luglio il convegno Il valore della cura, che si svolgerà in presenza nella sede di Caritas Ambrosiana, ma si potrà seguire anche in streaming su YouTube.
Ad aprire la mattinata di approfondimento e confronto, un intervento del ministro Andrea Orlando (Lavoro e Politiche sociali). Seguiranno contributi di esponenti del mondo istituzionale, accademico e del privato sociale.
Motivazioni, contenuti e programma del convegno sono illustrati nei file allegati, che riportano anche le indicazioni per partecipare (in presenza o da remoto).
Al termine del convegno, sarà stilato un agile documento con le proposte salienti che i soggetti organizzatori affideranno a istituzioni, mondo accademico e opinione pubblica. Per approfondire: ampio dossier dedicato al tema sul numero di maggio del mensile Vita.
Milano, 30 giugno 2022
Ufficio stampa: Cooperativa Oltre, tel. 02.67.47.90.17
Marta Zanella, cell. 349.3227526 /
Il programma
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20 organizzazioni non si convenzioneranno più con il Comune di Milano.
Lo hanno deciso dopo l’ultimo “bando residenzialità minori” del Comune.
Ecco perché: la denuncia di CNCA Lombardia: “Le tariffe non permettono di rispondere in maniera adeguata ai bisogni di minorenni e famiglie accolti. In questo modo si sottraggono 590 posti di accoglienza (in 147 strutture), ad un sistema già insufficiente”.
Milano, 24 maggio 2022. – “Fuga in massa dalle residenze per minori”. Non sono però i ragazzi a scappare: in questi giorni è invece un numero importante di organizzazioni del sociale – tra cui alcune importanti cooperative – che ha scelto di non rinnovare/sottoscrivere le convenzioni per gestire le residenze per minori e per genitori-figli. È infatti appena scaduto il termine per presentare una manifestazione di interesse al “bando residenzialità minori” del Comune di Milano e molte realtà interne ed esterne al CNCA che gestiscono Unità d’Offerta genitori-figli, Lombardia, sul territorio di Milano Città Metropolitana e province limitrofe, hanno dichiarato forfait.
Ma perché succede questo proprio in un campo, quello di minori e famiglie, in cui i bisogni sono urgenti e indifferibili?
La risposta è nei numeri: le tariffe proposte infatti non permettono di sostenere gli standard previsti dalle normative di Regione Lombardia per la gestione di tali strutture e, quindi, di rispondere in maniera adeguata ai bisogni materiali e di crescita dei minorenni e delle famiglie accolte, che hanno bisogno di un percorso educativo e di creazione di autonomia, molto più che di mere prestazioni assistenziali.
“Si tratta di tariffe inferiori di almeno il 20% rispetto a quelle degli altri Comuni della Città Metropolitana e delle altre provincie lombarde – denuncia per bocca del presidente Paolo Cattaneo, il CNCA Lombardia, membro del Forum del Terzo Settore di Milano-. In alcuni casi sono addirittura ribassate rispetto a quelle proposte nel bando del 2018, esponendo in questo modo i dipendenti ad una sempre crescente precarietà e a una fuga dalla professione”.
Il Comune di Milano è chiamato a dare una risposta. “In una stagione in cui sta via via emergendo la necessità di dare dignità alle professioni sociali e socio sanitarie ed è sempre più difficile trovare educatori, infermieri, medici disposti a lavorare nelle nostre strutture, e in cui il costo della vita parametrato agli stipendi di tali professioni risulta insostenibile generando la fuga dal sociale di decine di colleghi, il colpo di grazia viene dal Comune di Milano che continua a proporre convenzionamenti a tariffe insostenibili”.
“Pur riconoscendo lo sforzo fatto nell’ultimo anno dal Comune, che ha consentito di rivedere – anche sensibilmente- le tariffe di alcune unità di offerta, prosegue Cattaneo, oggi si corre il rischio che l’esito immediato di questo nuovo accreditamento sia il mancato convenzionamento di circa 20 storiche realtà, sottraendo così di fatto più di 590 posti di accoglienza, in 147 strutture, ad un sistema già insufficiente. L’esito a lungo termine è che tutto ciò ricadrà sulla qualità del lavoro rivolto a famiglie e minorenni in situazione di vulnerabilità e tutela, proprio quelli che avrebbero più bisogno di cura, attenzione, protezione e professionalità per realizzare il proprio progetto di vita”.
È possibile aprire un dialogo? Così conclude Cattaneo: “Da anni proviamo ad orientare il Comune di Milano verso un approccio diverso al tema. È secondo noi necessario uscire dal recinto delle politiche sociali ed abbracciare un panorama più ampio: quello delle politiche di una Milano capace di fare diventare l’attenzione ai più fragili il motore della propria crescita e del proprio sviluppo. Crediamo nella disponibilità del Sindaco – come rappresentante di tutta la città – ad andare in questa direzione e attendiamo un suo riscontro”.
Lista organizzazioni firmatarie: Fondazione Archè, Cooperativa Arimo, Asilo Mariuccia, Casa dell’Accoglienza, Ceas, Centro Accoglienza Ambrosiano Sarepta, Centro Mamma Rita, Cooperativa Comin, Consorzio Solidarietà e Futuro (Centro Ambrosiano di Aiuto alla Vita e Pio istituto di Maternità), Cooperativa Diapason, Cooperativa Farsi Prossimo, Cooperativa il Portico, Cooperativa La Grande Casa.
CDO, Federsolidarietà, LegaCoop Sociali, Uneba, CNCA Lombardia, membri del direttivo del Forum Terzo Settore di Milano
Per interviste, dati, materiali:
Altreconomia, 329 1376380