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Allarme bullismo: il 20% degli adolescenti ne è vittima dentro e fuori scuola. Ecco tutti i dati
http://www.positanonews.it/articolo/184236/allarme-bullismo-il-20-degli-adolescenti-ne-e-vittima-dentro-e-fuori-scuola-ecco-tutti-i-dati
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Cyberbullismo e comportamenti a rischio suicidario: esiste un collegamento?
http://www.stateofmind.it/2016/11/cyberbullismo-rischio-suicidio/
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Sono già 9 i femminicidi e 4 i tentati femminicidi in Emilia-Romagna nel 2016 (dato del 19 ottobre de La Casa delle donne). Solo da pochi anni esiste in italiano un termine per riferirsi all'omicidio di donne uccise in quanto donne. "Femminicidio" è una parola importante perché permette di isolare un fenomeno specifico e comprenderne portata e gravità. L'uccisione della donna in quanto donna rappresenta il risultato tragico e devastante di una serie di atteggiamenti psicologici, culturali e sociali: non è quasi mai un fatto isolato, un gesto improvviso, un raptus. Molto più spesso è la conclusione premeditata di una escalation di violenze psicologiche e fisiche, e va sempre condannato senza attenuanti.
Dal punto di vista sociale, nonostante i numerosi e importanti cambiamenti avvenuti con il movimento di emancipazione femminile, una delle principali cause della violenza di genere deriva dal perdurare di un modello socio-culturale patriarcale che vuole la donna al servizio dell’uomo, quando non una proprietà a tutti gli effetti. In un contesto di questo tipo, l’espressione dell’autonomia di pensiero e di azione della donna può venire avvertita come minaccia alla virilità e al diritto di potere dell’uomo.
Dal punto di vista psicologico, l’esperienza clinica e psicoterapeutica evidenzia come l’emancipazione ottenuta in vari ambiti della vita pubblica non abbia ancora portato alla completa indipendenza psicologica della donna nella sfera intima delle relazioni affettive. Non si rilevano differenze significative tra le donne che appartengono a diversi ruoli e ceti sociali, tutte possono soffrire psicologicamente e fisicamente fino a morire a causa di partner sbagliati. Una forte pressione psicologica e una grande dipendenza affettiva fanno sì che venga accettato ciò che invece è intollerabile. Senza quasi rendersene conto, la donna vittima diviene “prigioniera” di un rapporto scellerato, condizione che spesso non le permette dispezzarne il pericoloso meccanismo.
All’interno delle coppie esistono ancora difficoltà significative a sostituire il modello patriarcale con nuove prassi relazionali tra uomo e donna; spesso vengono riproposti schemi relazionali di potere che possono comportare ruoli rigidi, di vittima e carnefice, propri di una relazione perversa tra i partner. La perversione relazionale consiste nel trasformare la relazione affettiva in una relazione di potere e controllo, nel disconoscere i diritti dell'altro, nell'usarlo a proprio piacere.
Affrontare la sofferenza femminile e possibilmente prevenire il femminicidio in questi casi implica risolvere anche il problema della complicità, spesso inconsapevole, delle donne violate che, avendo una visione distorta dell’amore e della riconoscenza, tollerano dal compagno comportamenti inaccettabili e lesivi della dignità.
L’uomo in una relazione perversa, infatti, può alternare comportamenti dolci e gentili, di completa disponibilità, con comportamenti aggressivi e violenti, con messaggi denigratori che hanno la finalità di distruggere psicologicamente la propria partner. Di fronte a questo alternarsi di comportamenti, la vittima può sentirsi confusa e anestetizzata fino a giungere a deperimento mentale e fisico. Oppressa da questo meccanismo, la donna rischia di non riuscire a capire che cosa stia accadendo. Non trovando motivazioni agli episodi di aggressività e violenza, può manifestare paura, angoscia e timore di non essere mai abbastanza per lui, fino a sentirsi così responsabile delle difficoltà del rapporto da perdere il piano della realtà a causa del proprio senso di colpa.
La possibile complicità tra vittima e carnefice è ovviamente legata soprattutto al sentimento di subalternità che, avendo un'origine storico-culturale, viene interiorizzato con conseguenze significative a livello psicologico. Evidenziare questa problematica complessa non significa colpevolizzare la vittima per gli abusi che è costretta a subire, ma renderla consapevole sia del fatto che la violenza e la sofferenza che ne deriva sono evitabili, sia che un uomo violento non cambia con l’amore di una donna, ma solo conquistando coscienza del proprio problema e, spesso, solo affrontandolo con un intervento psicoterapeutico.
È importante che le donne imparino a riconoscere le situazioni rischiose. Anche piccoli segnali di violenza (minacce, insulti, urla improvvise, reazioni fisicamente violente), si devono tenere in considerazione e interpretare come messaggi preziosi per valutare la qualità della relazione. Bisogna comprendere il rischio reale di un simile rapporto, anche con il necessario supporto specialistico, in modo da poter effettuare una scelta di propria salvaguardia. È fondamentale riuscire ad accettare di non essere quella che lui vorrebbe, ma imparare invece a essere se stesse, a rinunciare alla speranza di aiutare l’altro a cambiare, vedendolo invece com’è veramente, a non esitare a denunciare i maltrattamenti e ad avvalersi dell’assistenza di un legale. Si rende poi indispensabile l’accompagnamento terapeutico per tutto il difficile e doloroso percorso di chiusura e liberazione da un rapporto perverso e violento. In questo senso possono essere di grande aiuto anche i centri antiviolenza che offrono accoglienza alle donne in difficoltà, fornendo vari servizi tra cui assistenza legale e psicologica.
La prevenzione può avvenire con interventi specifici che si pongono l’obiettivo di favorire la cultura della non violenza, del rispetto della persona, uomo o donna che sia, e della propria dignità. La prevenzione primaria deve partire dalla famiglia dove si dovrebbero apprendere gli iniziali modelli relazionali di rispetto reciproco e di gestione dei conflitti, ma soprattutto dai contesti scolastici, dove avvengono le prime esperienze sociali con coetanei estranei al proprio nucleo di riferimento. A tal proposito risultano preziose le indicazioni normative contenute nella Legge n. 107/2015, anche nota come “La Buona Scuola”, rivolte a favorire l’educazione precoce alla parità tra i sessi, il rispetto delle diversità altrui, le pari opportunità, facilitando la costruzione di una nuova cultura capace di contrastare alla radice le discriminazioni e la violenza di genere, grazie al superamento di quei pericolosi stereotipi socio-culturali dai quali prende origine questa terribile forma di maltrattamento. Tale cambiamento potrà però essere possibile solamente se anche coloro che sono chiamati a educare le nuove generazioni vengono messi nelle condizioni di superare gli stereotipi nei quali sono vissuti, grazie a una formazione mirata ai formatori stessi. Anche la Legge n. 119/13 sul Femminicidio potrebbe essere maggiormente sfruttata in questa direzione, visto che prevede – tra le altre cose – lo stanziamento di fondi per azioni di prevenzione, educazione e formazione.
Ufficio Stampa Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna
a cura di Rizoma | Studio Giornalistico Associato | tel. 0510073867
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Una nuova app per combattere i disturbi dell’apprendimento
http://www.viterbopost.it/2016/11/una-nuova-app-per-combattere-i-disturbi-dellapprendimento/
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Il Comune di Milano ha pubblicato un avviso pubblico per la raccolta di progetti sociali finalizzati a realizzare azioni di welfare comunitario.
Le azioni e gli ambiti sui quali potranno essere presentate le proposte sono i seguenti:
- azioni rivolte a realizzare e gestire attività di socializzazione, connessione e interazione sociale;
- prevenzione e sostegno (ad es: contrasto alla violenza di genere e interventi riparativi, contrasto ad ogni forma di discriminazione, orientamento legale, sostegno psicologico);
- progetti di comunicazione e sensibilizzazione su temi sociali;
- azioni di formazione e inserimento lavorativo;
- azioni in favore della povertà;
- azioni a favore dell'infanzia o persone con disabilità o persone anziane;
- azione in relazione al fenomeno migratorio.
I soggetti interessati - cittadini, gruppi informali, terzo e quarto settore, mondo imprenditoriale, enti pubblici - dovranno presentare le proposte progettuali entro il 30 giugno 2021
Maggiori informazioni:
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Si informa che Fondazione Famiglia Palmieri, Piquadro e Coop Alleanza 3.0 hanno lanciato un bando per l'assegnazione di due grant per l'ideazione e lo sviluppo di progetti imprenditoriali innovativi.
La partecipazione al concorso LESS IS MORE è rivolta sia a cittadini italiani sia stranieri senza limiti di età che desiderino sviluppare progetti imprenditoriali di natura sociale valorizzando, attraverso il lavoro, il talento di persone con disabilità.
Ai due progetti giudicati più meritevoli saranno riconosciuti un contributo economico e un periodo di accelerazione omnicomprensivo in Silicon Valley in California.
La scadenza per la presentazione delle proposte progettuali è fissata per il 20 novembre 2016
Maggiori informazioni:
http://www.fondazione-
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- Categoria: Bandi di Finanziamento
Si informa che Enel Cuore Onlus valuta idee progettuali per un eventuale finanziamento nei settori dell'assistenza sociale e sociosanitaria, della beneficenza, dello sport dilettantistico e della tutela dei diritti civili nei confronti di soggetti svantaggiati, con particolare riferimento ai disabili, ai malati, all'infanzia e alla terza età.
Le organizzazioni non profit che si occupano di benessere della persona e della famiglia, in particolare nella comunità in cui Enel è presente, potranno presentare un'idea progettuale tramite il form online presente nel Sito; successivamente se la proposta risulterà di interesse per Enel Cuore, verranno contattate dallo staff per maggiori informazioni.
Enel Cuore intende, altresì, sostenere progetti ed iniziative volte a supportare popolazioni e territori colpiti da calamità e disastri naturali.
Sito: http://www.enelcuore.it/
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Si informa che la Fondazione San Zeno eroga contributi a enti e associazioni che intraprendono progetti di sviluppo volti alla scolarizzazione, alla formazione professionale, alla nascita di iniziative ed attività economiche in Europa, Asia, Africa e America del Sud.
L'obiettivo è quello di offrire concrete possibilità di sviluppo, sostenendo le persone che si trovano a vivere situazioni di grave disagio e difficoltà, aiutandole a costruire una propria autonomia economica e di pensiero.
Le proposte dovranno essere presentate esclusivamente via mail per una prima valutazione in merito alla loro eventuale corrispondenza alle priorità della Fondazione San Zeno.
La presentazione formale del progetto verrà richiesta in caso di interesse da parte della Fondazione stessa.
Maggiori dettagli e documentazione:
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Sesso: gli adolescenti lo fanno per noia, da esperti allarme banalizzazione
http://www.panorama.it/scienza/salute/sesso-gli-adolescenti-lo-fanno-per-noia-da-esperti-allarme-banalizzazione/