Quando genitori e insegnanti pensano all’affiancamento postscolastico di tutor, spesso immaginano a un giovane adulto che supporta uno studente che si prepara per una verifica di matematica o cerca di recuperare i compiti arretrati. Ma il vero valore del tutoraggio, quello che cambia la vita, va molto più in profondità. Un vero tutor non si limita ad aiutare gli studenti a finire i compiti o a migliorare i voti.
Un vero tutor insegna loro come imparare. Li rende capaci di prendere il controllo del proprio percorso di apprendimento, sviluppando sia le abilità sia la motivazione che li accompagneranno ben oltre i confini della scuola.
Ed è proprio in questa prospettiva che si può definire un modello di tutoraggio, un quadro di apprendimento autoregolato che trasforma il modo in cui gli studenti affrontano il lavoro scolastico.
I tutor aiutano gli studenti a gestire i propri pensieri (come pensano), le loro azioni (come si comportano) e il loro stato emotivo (come si sentono) per raggiungere i loro obiettivi. Attraverso lo sviluppo di competenze come la pianificazione, la consapevolezza di sé, la motivazione e la riflessione, i tutor aiutano gli studenti a diventare apprendenti più autonomi, sicuri di sé e capaci per tutta la vita.
Definire gli obiettivi
I tutor iniziano aiutando gli studenti a definire gli obiettivi, guidandoli a chiarire cosa vogliono ottenere e perché è importante per loro. Nelle fasi iniziali, gli studenti si concentrano su obiettivi di processo, indirizzando l’attenzione su strategie come suddividere un problema complesso di matematica in passaggi più piccoli e gestibili.
Una volta che queste strategie vengono praticate e interiorizzate, i tutor supportano gli studenti nel passaggio verso obiettivi di risultato, come migliorare i voti o completare i compiti con maggiore precisione.
Ad esempio, un tutor che lavora con uno studente sulla comprensione del testo potrebbe iniziare aiutandolo a fissare un obiettivo di processo, come: “Sottolinea l’idea principale di ogni paragrafo” oppure “Fermati dopo ogni sezione e ripetila con parole tue.”
Queste strategie trasformano la lettura da un’attività passiva a un processo attivo e mirato. Man mano che lo studente acquista fiducia e inizia a usare queste tecniche in modo naturale, il tutor sposta il focus sugli obiettivi di risultato, ad esempio: “Migliora del 5% il punteggio nelle verifiche di lettura.”
Comprendere la strategia e sostenere la motivazione
I tutor aiutano gli studenti a comprendere le strategie e a liberare la motivazione. Forniscono loro metodi di apprendimento e la motivazione necessaria per restare impegnati e fiduciosi lungo tutto il percorso. Mostrano come usare strategie utili come creare scalette, fissare micro-scadenze, rivedere in base ai feedback, auto-verificarsi, prendere appunti, e offrono il tempo per esercitarsi e ricevere feedback.
Con il proseguire dell’apprendimento, gli studenti iniziano a capire perché queste strategie funzionano. Cominciano ad applicarle da soli in diverse materie e compiti. I tutor aiutano anche a mantenere alta la motivazione collegando ciò che si sta imparando agli obiettivi personali, agli interessi e ai punti di forza dello studente.
Con il successo e celebrando piccoli traguardi, oltre a ricordare che il progresso deriva dall’impegno e dalle strategie usate, i tutor mantengono gli studenti concentrati e motivati, anche quando il lavoro si fa difficile.
Monitorare i progressi
I tutor insegnano agli studenti a monitorare i loro progressi durante le attività di apprendimento. Il monitoraggio implica l’uso di strumenti come il diario di studio o l’autoregistrazione per tenere traccia dell’uso di strategie complesse e della crescita.
Ad esempio, possono mostrare agli studenti come utilizzare un diario di apprendimento per annotare quali strategie sono state efficaci e quali no. Col tempo, queste abitudini di monitoraggio portano a feedback generati dallo studente stesso, che lo aiutano a riconoscere i propri schemi di apprendimento e ad apportare modifiche, favorendo la crescita come apprendenti indipendenti.
Assumersi le responsabilità e riflettere sui progressi
Gli studenti vengono incoraggiati ad assumersi la responsabilità dei propri progressi e a riflettere su di essi, acquisendo consapevolezza di ciò che funziona, di ciò che non funziona e di come migliorare.
Domande come “Come faccio a saperlo?” stimolano lo sviluppo di competenze metacognitive, ovvero la capacità di riflettere sul proprio pensiero e applicare il pensiero critico per scegliere il miglior percorso da seguire.
Attraverso la riflessione, gli studenti diventano più consapevoli delle strategie che utilizzano, valutano la loro efficacia e apportano modifiche quando necessario. Più diventano consapevoli di come imparano meglio, più acquisiscono la fiducia e le competenze necessarie per gestire in autonomia il proprio apprendimento.
Raffinare e adattare
Gli studenti vengono aiutati a raffinare e adattare il loro approccio, rafforzando l’idea che imparare spesso richiede più tentativi per arrivare al risultato desiderato.
Si tratta di un processo ciclico di pianificazione, monitoraggio, riflessione e aggiustamento delle strategie per avvicinarsi agli obiettivi.
Gli studenti raffinano il loro lavoro apportando piccoli cambiamenti e adattano le strategie e i comportamenti sulla base di nuove intuizioni e informazioni.
Questo ciclo continuo di miglioramento è il cuore dell’apprendimento autoregolato, che va oltre il semplice miglioramento dei voti. Trasforma il modo in cui gli studenti vedono se stessi: come apprendenti attivi, indipendenti e responsabili della propria crescita e sviluppo.
Alla fine, il vero indicatore dell’impatto di un tutor è lo studente autoregolato che lascia dietro di sé.
Coltivando la definizione degli obiettivi, la pianificazione, la motivazione, il monitoraggio e una mentalità improntata alla riflessione e alla crescita, i tutor danno agli studenti il potere di prendere in mano il proprio apprendimento. E questa trasformazione non finisce con una lezione: dura tutta la vita.