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Quasi due milioni di giovani di età inferiore ai 18 anni, vengono arrestati ogni anno negli Stati Uniti, il che equivale a circa 5.000 atti di illegalità e delinquenza al giorno. Il 95% circa di questi giovani non viene accusato di reati violenti (omicidio, stupro o aggressione aggravata). Eppure questi giovani vengono spesso incarcerati, il che causa più danni che benefici al loro percorso scolastico, sociale e personale, nonostante gli sforzi in atto da parte di esperti per ridurre il ricorso alla carcerazione.

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Secondo il professor Harold Pollack dell'Università di Chicago e co-direttore della University's Crime Lab, PhD: "Ci sono buone ragioni per credere che interventi mirati e basati sull'evidenza dei risultati sono utili. Abbiamo bisogno di sviluppare interventi personalizzati al di fuori del sistema di giustizia penale che prevengano la violenza e i reati giovanile".

Attualmente, la carenza di capacità e risorse contribuisce agli alti tassi di recidiva e a porta alle stelle gli oneri richiesti ai contribuenti. I seguenti quattro fattori sono importanti per comprendere quello che accade all'interno del sistema giudiziario statunitense:

{xtypo_dropcap}1{/xtypo_dropcap} La gran parte dei giovani che entrano nel sistema di giustizia minorile (70%) ha uno o più disturbi di salute mentale diagnosticabili o fa uso di sostanze, per non parlare di fattori di contesto quali povertà , vittimizzazione, disturbi post-traumatici da stress (PTSD) e carenza di opportunità formative, i quali contribuiscono al fatto che i problemi di salute mentale non vengano affrontati. Gli studi correnti indicano che l'incidenza dei disturbi mentali nel sistema della giustizia minorile è più di tre volte superiore rispetto a quella della popolazione generale dei giovani.

La metà dei casi di malattia mentale di lunga durata comincia prima dei 14 anni, con un ritardo a volte di decenni tra insorgenza e trattamento, il che rende molto più complesso e pesante l'intervento.

{xtypo_dropcap}2{/xtypo_dropcap} La ricerca indica che il cervello umano si sviluppa per tutta l'adolescenza, fino alla metà dei vent'anni. La parte del cervello responsabile delle funzioni esecutive e del ragionamento complesso - la corteccia pre-frontale - non è ancora pienamente sviluppata. Questo è uno dei motivi per i quali vengono imposti limiti di età riguardo al voto, al bere alcolici, alla guida e all'ingresso nell'esercito fino alla tarda adolescenza o ai vent'anni.

Poiché il cervello degli adolescenti non è ancora interamente maturato, il rischio fa a loro meno paura e l'influenza dei pari è molto più forte al di sotto dei 25 anni. Tuttavia, negli Stati Uniti più di 70.000 giovani risultano in collocamento residenziale (strutture di detenzione minorile, strutture correzionali, case famiglia o residenze protette) per i reati commessi. Non solo la loro capacità di valutare il rischio non equivale a quella degli adulti, ma anche quella di capire, partecipare e prendere decisioni all'interno di un processo giudiziario.

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A questi fattori legati allo sviluppo, si sommano quelli relativi alla bassa scolarizzazione, alla povertà, ai deficit cognitivi, che a loro volta influenzano i processi decisionali e la capacità di valutazione del rishcio dei giovani. Tutto questo riguarda spesso anche i loro giovani genitori. Kenneth Dodge e i suoi collaboratori della Duke University hanno lavorato con giovani madri per migliorare le loro capacità genitoriali, con l'idea che alcune delle stesse strategie utilizzate per affrontare gli errori cognitivi e i pregiudizi, possano anche essere utilizzate nella prevenzione del deficit di competenze genitoriali.

{xtypo_dropcap}3{/xtypo_dropcap} Le carceri non sono preparate ad aiutare veramente i giovani. Disturbi d'ansia, PTSD, abuso di droga o vittimizzazione sessuale, sono i molto difficili da diagnosticare e trattare nei giovani rispetto agli adulti, siccome si evolvono e hanno bisogno di una valutazione continuativa per tutta l'adolescenza. Inoltre, le strutture sono particolarmente mal equipaggiate per accogliere e assistere le ragazze, nonostante un aumento del 49% di arresti femminili nell'ultimo decennio.

Diverse ricerche indicano inoltre che all'interno delle carceri avvengano episodi sistematici di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori.

{xtypo_dropcap}4{/xtypo_dropcap} Da uno Stato all'altro si hanno variazioni significative in materia di giustizia minorile, di valutazione, il trattamento e condanna. In quasi 40 Stati si prescrive che i minori 17 anni vengano giudicati da un tribunale per minorenni. Tuttavia, le modalità di trtattamento e giudizio risultano anche in questi anche in questi Stati molto disparate.

Nel corso degli ultimi 20 anni anche gli Stati con una pessima reputazione sono stati costretti a rivedere le loro politiche, sperimentando nuove forme di trattamento nei confronti dei loro cittadini più vulnerabili.

Una situazione che per molti versi richiama quella italiana, in particolare per l'incidenza dei casi di sofferenza psichica e dell'uso di sostanze, elementi che prospettano la necessità di attenzioni e interventi specifici e mirati, tuttora carenti anche nel nostro paese.