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Molti adolescenti fanno fatica a controllare i loro impulsi interagendo sui social, in quella che è spesso un’attività frenetica per vivere emozioni passeggere e per provare un senso di potere online. Questi fattori emotivi aumentano potenzialmente il rischio di diventare criminali informatici.

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Un nuovo studio della facoltà di Criminologia della Flinders University ha analizzato i collegamenti esistenti tra attività legali online e la criminalità informatica, ad esempio il modo in cui la visualizzazione della pornografia online progredisca negativamente fino ad arrivare alla pubblicazione di contenuti illegali o quali siano le motivazioni che spingono dal passare dal giocare online all'hackeraggio.

Lo studio, da poco pubblicato nella rivista European Society of Criminology, descrive perché l'attività online illegale che coinvolge adolescenti dai dodici ai diciannove anni venga incoraggiata dall'idea che internet offuschi e renda incerti i normali confini sociali e legali tra gli utenti più giovani, che vengono tentati dal commettere illeciti che non avrebbero mai preso in considerazione all'esterno, nel mondo reale.

Il professor Andrew Goldsmith, criminologo della Flinders, afferma che l'attività online illegale risulta particolarmente interessante per gli adolescenti già inclini alla curiosità e alla ricerca furtiva di brividi e emozioni.

Internet incoraggia in loro la sperimentazione di nuovi livelli di emozioni forti, che attraverso la realtà e i contatti virtuali risultano facilmente accessibili.

"Internet consente ai giovani di limitare il loro coinvolgimento sociale e morale, restringendolo esclusivamente a determinate associazioni o reti di “amicizie”, fattore che appartiene a una tendenza che abbiamo definito "deriva digitale".

Dal punto di vista normativo, stiamo scoprendo che questo pone di fronte a nuove e importanti sfide, in quanto l'attività online riduce i controlli degli impulsi dei giovani".

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"Sta diventando sempre più importante comprendere la connessione tra i fattori che guidano l’impulsività dei giovani e i crimini che vengono commessi, nonché le interazioni uomo-computer, per stabilire perché Internet induca facilmente i giovani utilizzatori a compiere atti di pirateria digitale, di diffusione della pornografia, sexting e di hackeraggio".

"Stiamo usando la parola seduzione per descrivere i processi e le caratteristiche intrinseche al contesto dell’online, che rendono l'attività online attraente e avvincente. Per alcuni giovani, Internet è come una seducente forma di “immersione”, come una palude in cui risulti molto attraente entrare, ma molto appiccicosa e da cui è poi difficile uscire".

Il professor Goldsmith afferma che è necessario conoscere e comprendere più a fondo i meccanismi delle potenti tecnologie regolarmente utilizzate dai giovani, riconoscendo al contempo che non per tutti la motivazione alla trasgressione è indicativa di una patologia criminale profonda o di una determinazione a commettere azioni illegali.

"Le attività di contrasto e prevenzione dovrebbero consistere in interventi che tengano conto della mancanza di esperienza reale, nel mondo, di molti giovani autori di reati.

Le tecnologie online rendono ancora più difficile la sfida di valutare rischi potenziali e i danni derivanti dalle azioni commesse.

Una propensione a cercare brividi e emozioni forti, comune soprattutto tra i giovani maschi, i quali vengono ancora di più incoraggiati in questo da internet, può creare una forma di miopia nei confronti delle conseguenze delle loro azioni".

"Le risposte efficaci a livello politico e legislativo devono riflettere sulla gamma di motivazioni che spingono i giovani, e su quanto essi trovano e vivono con i loro comportamenti online.

È importante poi, e non da ultimo, cercare e avere anche il supporto e la condivisione degli stessi giovani, quando si tratta di cambiamenti normativi particolarmente incisivi".


Riferimento bibliografico
Andrew Goldsmith et al.
The seductions of cybercrime: Adolescence and the thrills of digital transgression,
European Journal of Criminology (2019).


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