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Quando i ragazzi entrano nell'adolescenza, le amicizie diventano per loro sempre più importanti. In questa fase i genitori a volte si sentono ignorati o abbandonati dai figli a favore degli amici.

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Questo accade perché gli adolescenti hanno una necessità evolutiva di iniziare a costruire relazioni tra pari al di fuori dalla famiglia. Questi legami sono essenziali per il processo di formazione della loro identità, in quanto permettono  di affermare indipendenza e di trovare un senso di accettazione e appartenenza.

Tutti sanno che avere buoni amici rende più felici. I ricercatori hanno messo alla prova questo sentimento. Una ricerca che utilizzava dati provenienti da un campione rappresentativo di oltre 111.000 adolescenti, ha studiato se gli adolescenti integrati in reti di amicizie avessero una salute mentale migliore, indagando la presenza, l'assenza e il peso di un certo numero di sintomi depressivi. I risultati hanno chiarito che gli adolescenti con più amici avevano meno sintomi di depressione.


I benefici dell'amicizia in adolescenza

Le relazioni sociali, come l'amicizia adolescenziale, a detta degli studiosi, generano una serie di benefici positivi, tra i quali un sistema immunitario più efficiente, una migliore autostima, bassi livelli di ansia e depressione, un atteggiamento più felice e ottimista, una maggiore aspettativa di vita, più forti competenze di controllo emotivo, miglioramento delle funzioni cognitive, maggiore empatia e sentimenti di fiducia verso gli altri, migliore capacità di far fronte a un evento stressante.

Inoltre, gli adolescenti con forti amicizie in adolescenza hanno una salute mentale migliore da giovani adulti.

Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Child Development ha seguito 169 persone, a partire dai 15 e 16 anni, e ha confrontato gli adolescenti con amicizie strette e intense con adolescenti benvoluti e socievoli inseriti in gruppi di amici più grandi ma meno intimi. Ogni anno i partecipanti hanno ricevuto questionari per valutare i loro livelli di ansia, depressione e autostima.

I ricercatori hanno scoperto che le persone che avevano amici intimi da adolescenti hanno riportato livelli più alti di autostima e bassi livelli di ansia sociale e depressione a 25 anni, rispetto ai loro coetanei con relazioni più ampie ma più superficiali. Sembra che i rapporti giovanili che risultano più benefici siano le amicizie intime, profonde in cui gli adolescenti si sentono visti per quello che sono veramente.


Tecnologia e amicizia adolescenziale

Gli adolescenti di oggi stringono amicizie con l'aiuto di social media, app di messaggistica e sms scambiati quotidianamente. Tuttavia, la condivisione sui social media può avere conseguenze negative per il benessere dei ragazzi: gli adolescenti vengono a sapere di eventi e attività a cui non sono stati invitati o confrontano se stessi sfavorevolmente con le immagini che vedono sui social media.

Secondo un rapporto del Pew Research Center (think tank statunitense con sede a Washington che fornisce informazioni su problemi sociali), il 21% dei ragazzi utenti di social media riferiscono di sentirsi peggio nella propria vita a causa di quello che vedono postato da altri amici sui social media e il 68% degli utenti ha fatto esperienza di eventi negativi accaduti ad amici sui social media.

Questo è uno spazio in cui i genitori possono intervenire per stabilire dei confini.

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Bisognerebbe creare momenti “senza telefono” e dar vita ad attività disconnesse (includendovi il momento dei pranzi in famiglia); limitare le informazioni esterne disponibili, impostando una sorta di “coprifuoco elettronico” e facendolo rispettare;. pianificare uscite di famiglia in assenza di tecnologia.  E parlarne.

Gli adolescenti sono abbastanza intelligenti da comprendere il senso delle ricerche riguardo i social media, la dipendenza da smartphone e le sue implicazioni per loro e per le loro amicizie. Se i loro amici sono reali e non solo virtuali, saranno ancora lì con loro anche quando gli schermi si spengono.


I lati positivi e negativi della pressione dei pari

I genitori sanno bene che la pressione dei coetanei può incoraggiare gli adolescenti a fare scelte sbagliate, tipicamente riferite a comportamenti rischiosi, come l'uso di droghe e alcol, comportamenti sessuali non sicuri, guida pericolosa.

Gli scienziati hanno fornito le prove di questo collegamento: la ricerca che utilizza la tecnologia di imaging cerebrale mostra che gli adolescenti che subiscono la pressione dei pari hanno maggiori probabilità di prendere decisioni rischiose, ad esempio, in un gioco d'azzardo, anche quando il pari è anonimo e non fisicamente presente.

Tuttavia, lo studio ha anche rilevato che ci sono aspetti positivi nella pressione dei coetanei: gli adolescenti che credevano di essere osservati durante il gioco imparavano più velocemente, agivano meglio in rapporto al compito assegnato, ed erano più propensi a provare nuove modalità di affrontare il gioco.

I ricercatori hanno concluso "che gli adolescenti imparano più rapidamente e in modo più efficace quando i loro coetanei sono presenti rispetto a quando sono da soli".

In aggiunta, un'indagine su circa 1.500 adolescenti e sulle loro famiglie, ha dimostrato che la stragrande maggioranza dei giovani non subisce pressione dagli amici per bere, fumare, usare droghe illegali o intraprendere altri comportamenti rischiosi. Lo studio ha scoperto che gli amici sono molto più propensi a sostenere gli sforzi reciproci per fare del bene, piuttosto che fare pressioni l'uno all'altro per correre dei rischi o fare scelte sbagliate.

Dato questo, da genitori sarebbe bene non saltare a conclusioni affrettate. Al posto di questo, possono osservare il gruppo di amici dei loro ragazzi nel tempo e determinare se l'influenza dei coetanei è, nel complesso, una buona cosa.

I genitori possono anche aiutare gli adolescenti a riconoscere in che modo gli amici si influenzano a vicenda, sia in modo positivo che negativo. Quando gli adolescenti comprendono il potere della pressione dei pari, sono in grado di prendere decisioni più chiare.

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Come parlare ai ragazzi dell'amicizia

I genitori non possono scegliere gli amici dei loro ragazzi e non possono (e non dovrebbero) controllare le loro amicizie. Altresì i genitori possono e dovrebbero parlare con i loro ragazzi su come dovrebbe essere una vera amicizia, e aiutarli a capire come essere un buon amico.

Le amicizie migliori sono quelle che consentono agli adolescenti di parlare onestamente e apertamente di come si sentono, senza timore di essere giudicati o insultati.

Le amicizie vere si fondano sull'ascolto e sulla condivisione e "rispondono" con compassione, incoraggiamento e rimandi positivi.

È anche utile che agli adolescenti venga ricordato che non tutte le amicizie durano per sempre. Le persone cambiano via via che si matura e quindi possono anche finire.

I genitori possono incoraggiare gli adolescenti a pensare alle qualità che sono importanti per loro in una relazione. Le amicizie hanno più probabilità di durare quando gli adolescenti hanno valori e priorità simili e quando aspirano alle stesse cose al di fuori dalla relazione.

Inoltre, le amicizie adolescenziali aiutano gli adolescenti a imparare ad affrontare conflitti, dando loro l'opportunità di guardare se stessi e comprendere cosa potrebbero fare in alternativa. In questo, i ragazzi imparano quanto sia importante dire "mi dispiace" e anche quanto sia importante perdonare.

In conclusione: quanto più i genitori riescono ad accettare gli amici dei loro figli adolescenti, tanto meglio sarà, a patto che tali relazioni non minaccino la sicurezza del loro ragazzo o la sua felicità a lungo termine.

La priorità per i genitori è di riuscire a mantenere la vicinanza e la comunicazione con il loro ragazzo, e questo significa anche rispettare le sue amicizie, insieme alle altre scelte che sta facendo mentre sta crescendo e avviandosi all’età adulta.