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Un genitore all’indomani dell’ennesimo litigio con il proprio ragazzo potrebbe sentirsi sconfitto, demoralizzato e chiedersi come la relazione con lui potrà resistere alla tempesta dell'adolescenza.

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Anche se si è abituati a scontrarsi con un figlio fin da quando era piccolo, l'attrito con un adolescente turba in modo diverso. Alcune ricerche mostrano che il numero di conflitti che si hanno con i propri figli diminuisce quando entrano nell'adolescenza, ma la loro l'intensità aumenta.

Un aspetto positivo dei conflitti è il fatto che, nella maggior parte dei casi, il litigare con i genitori è uno dei segnali che un ragazzo sta sviluppando la sua componente adulta, che lo porta a volere maggiore autonomia.

Durante l'adolescenza, le aree del cervello responsabili della logica e del ragionamento crescono e spingono i giovani ad aver bisogno di mostrare queste loro abilità emergenti.

È compito degli adolescenti diventare sempre più indipendenti dai propri genitori, e parte del modo in cui lo fanno è non essere d’accordo con i propri genitori su molte questioni, spiegano gli psicologi.

Non è facile affermare l'indipendenza vivendo sotto lo stesso tetto dei propri genitori; quindi, non sorprende che i ragazzi conquistino quella distanza come possono. Come genitore, sapere come e quando impegnarsi per gestire la loro oppositività può aiutare il conflitto a rimanere costruttivo ed evitare modalità distruttive che possono minare la relazione.

Non respingere

Gli adolescenti sono spesso diretti e franchi nei loro commenti e nelle loro reazioni, e non sempre li fanno nel modo più gentile. Gli esperti sostengono che aprirsi all'idea che le loro osservazioni possono aiutare a crescere e cambiare in meglio può modificare la prospettiva degli adulti e il loro modo di reagire.

Il compito di un genitore quando riceve una risposta accalorata dal suo adolescente dovrebbe essere quello di considerare la possibilità che l'adolescente abbia ragione. Si può certo chiedere al ragazzo di farlo in modo civile, ma respingere le sue critiche per intero o far pesare l'autorità che deriva semplicemente dal fatto di esserne i genitori non risulta una strategia efficace per il bene delle famiglie.

In altre parole, spiegano gli esperti, imporre il proprio volere come si faceva quando erano piccoli, è probabile che faccia più male che bene una volta che inizia la pubertà. Se non si vedono le cose come loro, bisogna spiegare il motivo e ascoltare i loro ragionamenti.

Si potrebbe essere certo ancora in disaccordo, ma in questo modo si sta mostrando a un figlio che i suoi sentimenti e le sue opinioni contano, il che stabilisce un rapporto con lui.

Dire “perché l’adulto sono io” e sperare che questo metta fine alla conversazione è un'occasione persa.

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Comprendere lo stile di conflitto di un figlio

Alcune delle ricerche sulla risoluzione dei conflitti suddividono il modo in cui la maggior parte delle persone, non solo gli adolescenti, affronta il disaccordo in quattro grandi categorie: attaccare (insulti e cattiveria generale), ritirarsi (evitare il problema o rifiutarsi di discuterlo), obbedire (cedere o non reagire per far cessare il disaccordo) o problem solving (impegnarsi in negoziazioni e compromessi).

La risoluzione dei problemi è l'obiettivo, ma la maggior parte degli adolescenti cade in uno degli altri tre campi.

Un adolescente con uno stile aggressivo potrebbe andare a cercare il genitore per affrontarlo, e questi dovrebbe evitare di reagire con la stessa energia. Se un adolescente inizia una discussione attaccando, consigliano gli psicologi, questo è esattamente il momento in cui il genitore dovrebbe sottrarsi allo scontro e dirsi disponibile a discutere la questione, ma solo quando il giovane avrà modi diversi. Gli deve chiedere di andarsene e tornare solo quando sarà in grado di sostenere una conversazione in modo civile.

Un adolescente che invece si ritrae potrebbe aver bisogno di un invito a sostenere una conversazione sul disaccordo. Gli si può far presente di sapere che non è soddisfatto di una certa regola o decisione e che si è disposti a parlarne. Lo si deve, in altre parole, portare al confronto, cercando anche di capire con lui perché non lo vuole avere.

Un adolescente che sia compiacente può sembrare un sogno, ma può succedere che si comporti così e può effettivamente essere un segno che qualcosa non va. Quando c'è una totale assenza di attrito tra adolescente e genitore, occorre farsi delle domande.

Il ragazzo potrebbe pensare che non sia una cosa sicura non essere d'accordo con il genitore, sia per la propria sicurezza, oppure perché il genitore sembra troppo fragile.

Il disaccordo potrebbe non fare sentire bene ma, sottolineano gli esperti, un genitore deve aver sempre presente che il suo ruolo non è di essere l'amico di suo figlio. Quando si è in grado di mantenere la propria posizione e contemporaneamente convalidare i sentimenti dei figli, questo offre loro la possibilità di sviluppare la capacità di risoluzione dei conflitti che serviranno loro quando avranno lasciato la casa.

Avere una mentalità di crescita

Essere genitori di un adolescente ha meno a che fare con l'eliminazione dei conflitti e più con l'evolvere grazie a loro.

Questa evoluzione non riguarda solo i ragazzi ma anche i genitori. È molto probabile che di tanto in tanto si faranno errori con un figlio, proprio come lui ne commetterà mentre cerca di rendersi indipendente dai genitori. Non solo la riappacificazione e la loro ricomposizione è possibile, ma può essere anche bella, sostengono gli psicologi.

Chiedere scusa agli adolescenti quando è giusto farlo è una delle cose più aperte e potenti che possano fare i genitori. È piacevole andare d'accordo con i propri figli, ma alcune delle interazioni più stimolanti si verificano quando si lavora con loro per risanare una rottura nella relazione.


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