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Pochi genitori ritengono che i figli diciottenni siano in grado di prendere da soli un appuntamento con il dottore, la maggior parte infatti dubita che i ragazzi, anche se ormai grandi, siano capaci di gestire in modo autonomo l'assistenza sanitaria.

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La transizione deve essere un processo di apprendimento, non un punto nel tempo in cui improvvisamente i ragazzi diventano pronti per essere indipendenti quando si tratta della loro salute

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Lo afferma un sondaggio recentemente condotto negli Usa, il quale ha rilevato che circa due terzi dei genitori ritiene che gli adolescenti dovrebbero smettere di andare dal piedatra e iniziare ad avere un medico curante per adulti, già a partire dai 18 anni (il 42%), o anche prima (il 27 %).

Buona parte dei genitori, in altre parole, concorda sul fatto che i propri figli dovrebbero smettere di andare dal pediatra intorno ai diciotto anni, ma di fatto solo uno su tre fa davvero questo passaggio a quell'età, secondo un sondaggio condotto dall'ospedale pediatrico dell'Università del Michigan.

Nel momento in cui le questioni sanitarie si fanno più complesse, diventa difficile per i ragazzi iniziare ad affidarsi al medico degli adulti, smettendo di contare sul sostegno dei propri genitori.

"Questo passaggio tuttavia è qualcosa che a un certo punto della loro vita tutti gli adolescenti e i giovani adulti devono compiere, il sondaggio chiarisce però che molti genitori nutrono dubbi sul fatto che i loro ragazzi siano in effetti in grado di fare questo salto" dice la professoressa Emily Fredericks.

I genitori hanno espresso per lo più fiducia nella capacità di adolescenti e giovani adulti di decidere autonomamente quali farmaci prendere, ma la fiducia è scesa notevolmente quando è stato chiesto loro se credono che i loro ragazzi sappiano quando andare al pronto soccorso, come compilare moduli di anamnesi o prendere appuntamento con un medico .

"Meno della metà dei genitori pensa che i loro ragazzi più grandi, dai 18 ai 19 anni, sappia come prendere un appuntamento dal medico, e solo un quarto dei genitori crede che i loro ragazzi conoscano i dettagli della copertura della loro assicurazione sanitaria. La percezione di questa mancanza di competenze può spiegare perché di fatto solo pochi ragazzi si rendano autonomi a 18 nella gestione sanitaria. I genitori sembrano rendersi conto che diventare maggiorenni all'età di 18 anni non garantisce che il loro figlio giovane adulto sia improvvisamente pronto a gestire la propria salute."

Mentre i giovani adulti si preparano ad effettuare la transizione al sistema di assistenza utilizzato dai loro genitori, la professoressa Fredericks suggerisce che questi possono fare alcune cose per supportarli. Ad esempio, incoraggiandoli a giocare diversi ruoli nel processo di ricerca di assistenza sanitaria, come chiamare l'ufficio del medico, chiedere e rispondere da soli alle domande durante le visite e imparare a conoscere le prestazioni che sono coperte dall'assicurazione sanitaria. La sola età non dovrebbe essere il fattore di discrimine. Genitori e operatori sanitari possono collaborare nell'insegnare agli adolescenti a muoversi con graduale autonomia nel sistema sanitario. I risultati del sondaggio indicano che la transizione deve essere un processo di apprendimento, non un punto nel tempo in cui improvvisamente i ragazzi diventano pronti per essere indipendenti quando si tratta della loro salute."

Ulteriori informazioni sulla ricerca possono essere reperite qui.


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