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La vita a volte può sembrare un susseguirsi inarrestabile di stati emotivi opposti, oscillando da alti di gioia e trasporto verso gli altri a bassi di dolore e senso di sfiducia. Da genitori e da adulti è importante saper mantenere un equilibrio emotivo per affrontare al meglio le proprie responsabilità educative.

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Tutti, probabilmente, conoscono qualcuno che sembra essere meno soggetto alle turbolenze emotive.

Sebbene gli psicologi amino studiare le emozioni forti che provano le persone, considerano comunque la stabilità emotiva come un indizio della salute mentale e del benessere dei loro pazienti. In effetti, alcune ricerche hanno scoperto che le persone i cui sentimenti positivi fluttuano di più sono meno soddisfatte della vita e più depresse e ansiose, indipendentemente dai loro livelli generali di felicità.

Ma come si può dare più stabilità alla propria vita emotiva? Due nuovi studi hanno scoperto alcune potenziali risposte.

Lo scopo tiene fermi

Nel primo studio, a quasi duemila adulti è stato chiesto quale fosse il loro senso dello scopo e della direzione nella loro vita. Poi, per otto giorni, hanno ricevuto una telefonata la sera e hanno risposto a domande su come era andata la giornata. Hanno riferito delle emozioni positive che avevano vissuto quel giorno (come allegria, calma, senso di appartenenza e fiducia) e se erano accaduti eventi positivi a casa, al lavoro o nella loro vita sociale, come un incontro molto positivo o una buona conversazione.

Le persone più determinate e propositive hanno avuto eventi più positivi nella loro vita e hanno anche provato emozioni più positive. Eppure il loro benessere non dipendeva dalle cose belle che accadevano. Mentre tutti tendevano a sentirsi bene dopo eventi felici, questo era meno vero per le persone con un maggiore di finalizzazione e di obiettivi da raggiungere. Di fatto, per loro, qualcosa di buono accaduto un giorno non ha avuto alcun effetto persistente il giorno successivo.

“Gli individui più determinati allo scopo sperimentano eventi più positivi in ​​generale e quindi possono sentire che è probabile che ne arrivino ancora di più. Pertanto, non vengono sopraffatti dal positivo di quanto realizzato" spiega l'autore principale Patrick L. Hill, professore associato alla Washington University di St. Louis.

Anche se questo potrebbe non sembrare un vantaggio, in realtà indica che le loro emozioni erano più stabili e meno influenzate dai capricci della vita quotidiana.

Un dato, questo che risulta coerente con altre ricerche svolte sulla motivazione, il che suggerisce che questa può proteggerci dagli effetti dello stress e aiutarci a riprenderci meglio da esperienze spiacevoli. Inoltre, non essere troppo entusiasti di un risultato aiuterà a mantenere la motivazione per cercare di raggiungere il prossimo obiettivo, continua il professor Hill.

In breve, sembra che avere un obiettivo significativo a lungo termine possa dare un senso di stabilità e imperturbabilità che trascende le preoccupazioni quotidiane.

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Per avere stabilità, occorre provare la fluidità

Un altro studio recente ha scoperto una seconda chiave per raggiungere una felicità più stabile: un senso fluido di sé. In questo esperimento, i ricercatori hanno contattato un centinaio di persone sette volte al giorno per cinque giorni, chiedendo loro della loro felicità (il loro senso di soddisfazione e pace interiore), nonché della loro "assenza di egoismo".

Qui, ciò che intendevano per assenza di egoismo non era altruismo o gentilezza, ma piuttosto quanto vedevano distaccati e stabili (o dipendenti da altro e mutevoli) se stessi. Questo valore è stato misurato in tre modi: quanto si sentivano "unità con tutto", quanta sovrapposizione vedevano tra sé e gli altri e quanto forti percepivano i confini del proprio corpo.

Secondo questi standard, le persone più disinteressate tendevano ad essere più felici e avevano anche maggiori probabilità di essere felici nei momenti più distaccati da sé della giornata. Ma, soprattutto, essere meno egocentrici sembrava stabilizzare la loro felicità. Più una persona era disinteressata, in media, più stabile era la sua felicità da un giorno all'altro. E dopo una giornata particolarmente “altruista”, la loro felicità risultava più stabile il giorno successivo.

I ricercatori ritengono che quando siamo meno egocentrici e più concentrati sulla nostra connessione con gli altri e il mondo, gli eventi della vita quotidiana non hanno la stessa influenza su di noi. Non abbiamo bisogno che tutto sia a posto per sentirci bene perché sperimentiamo, di fondo, un senso di calma.

"Riteniamo che i benefici dell'essere distaccati derivino dal senso di armonia che nasce naturalmente da questo stato d’animo e si manifesta come sentimenti di pace interiore e appagamento" spiegano Nicolas Pellerin e i coautori della ricerca.

Se ci si sta chiedendo come coltivare questo approccio “zen” alla vita, si potrebbe provare la meditazione, in modo da entrare in uno stato di “flusso interiore” o cercando al di fuori di sé meraviglia, dicono gli studiosi.

Questi risultati non significano che si dovrebbe cercare di appianare tutti le asperità e difficoltà dei propri sentimenti e mirare alla serenità per tutto il tempo e per tutti i giorni della settimana.

Altre ricerche hanno scoperto che le persone che sperimentano una maggiore varietà nelle loro emozioni, non diversi livelli di emozioni, ma diversi tipi di emozioni, comprese quelle negative, sono in realtà più sane e meno depresse.

"La chiave è di non reagire in modo eccessivo agli eventi positivi o negativi che capitano" afferma Hill.

Le vite emotive sono complesse e ogni persona dovrebbe sperimentare l'intera gamma della sua “umanità”, concludono i ricercatori, affinché il viaggio non diventi troppo monotono.


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