- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Comunicati
L'abbuffata alcolica dei giovani.
L'Ordine degli Psicologi ER su "Heavy Episodic Drinking"
Sono sempre più frequenti i campanelli d'allarme sul rapporto dei giovani con l'alcol. Dalla ricerca dell'Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze Patologiche dell'Azienda Usl di Bologna risulta che, su 390 ragazzi e ragazze felsinei tra i 18 e i 29 anni, l'83% fa un uso estremo di alcol, concentrato in un'occasione (fonte: https://www.ausl.bologna.it/news/archivio-2017/auslnews.2017-04-28.6332422356/). L'Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna analizza alcuni aspetti del problema, per comprenderlo e individuare i mezzi che possano aiutare ad arginarlo.
Denominato fino a qualche tempo fa "Binge Drinking", recentemente e più propriamente ribattezzato "Heavy Episodic Drinking" (HED), il fenomeno ormai riguarda la stragrande maggioranza degli adolescenti e dei giovani adulti. L'abbuffata alcolica è, infatti, molto comune soprattutto nella fascia di età di passaggio alla maturità, e questo è anche uno dei motivi che la rende pericolosa: le abitudini contratte in questa fase della vita possono perdurare a lungo, con il rischio di sviluppare una dipendenza cronica.
Paradossalmente, la relativa saltuarietà del comportamento legato alle abbuffate alcoliche è un aspetto che può aumentarne la pericolosità. Perché, dato l'uso non quotidiano - ma eccessivo - di alcol, i giovani tendono ad autogiustificare il proprio atteggiamento, considerandolo, appunto, occasionale e di poco conto. Tendenzialmente, l'abuso di alcol si concentra nei fine settimana e nei contesti di svago (discoteche, feste, pub e simili), ma benché non sia un consumo regolare può comunque diventare cronico col tempo. Anche se socialmente accettato e di fatto parte della cultura occidentale, ricoprendo una funzione di socializzazione e di celebrazione di molte cerimonie sociali, l'alcol resta una droga, con un effetto psicoattivo che può provocare assuefazione e dipendenza.
Inoltre, anche senza degenerare in alcolismo vero e proprio, l’Heavy Episodic Drinking ripetuto può avere comunque conseguenze psicologiche e sociali. Lo stato di alterazione portato da un'abbuffata alcolica può causare una difficoltà nel gestire gli impulsi e le relazioni affettive, familiari e sessuali. Ansia e tendenza alla depressione e all'aggressività sono alcuni possibili sintomi: diviene difficile governare la rabbia. I problemi aumentano dove ci siano particolari situazioni di fragilità, con una condizione psicopatologica preesistente che può peggiorare se le viene affiancato l'alcol.
Il desiderio di apparire più adulto, come con le sigarette, è spesso uno dei motivi che spinge un adolescente all’abuso di alcol, nel tentativo di tamponare l’angoscia che deriva da una ancora acerba identità che richiede tempi lunghi per essere raggiunta. Al contempo, c'è un elemento di trasgressione, di ricerca di indipendenza come strumento per il rafforzamento dell'identità personale. In questo ha un peso notevole il bisogno di accettazione da parte dei propri pari: un comportamento è evidentemente più affascinante se permette di essere riconosciuto dal gruppo dei coetanei. A queste bisogna anche aggiungere le situazioni di malessere soggettivo come le difficoltà psicologiche a relazionarsi con gli altri, la paura di non essere all’altezza delle aspettative, la noia, la sensazione cronica di vuoto, l'angoscia dell'isolamento e tutte le altre problematiche che possono portare all'alcol come facile - e illusoria - via d'uscita.
La prevenzione all'abuso di alcol si può effettuare rinforzando le difese naturali dei ragazzi, la loro resilienza, l'autostima e la capacità di autoregolazione, per capire quando è il momento di fermarsi. Per modificare gli atteggiamenti e i comportamenti dei giovani non è sufficiente la sola sensibilizzazione sull’argomento. È fondamentale trasmettere abilità relazionali e sociali, con modalità di apprendimento interattivo e cooperativo. Una delle risposte a questo e altri disagi giovanili è l'inclusione: lo sviluppo di attività cooperative e partecipative, nella scuola e negli altri luoghi di aggregazione, non solo è uno degli antidoti migliori alla solitudine, che spesso nasce dalle difficoltà relazionali, ma anche è un importante fattore che consente la costruzione di una identità matura.
Ufficio Stampa Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna
a cura di Rizoma | Studio Giornalistico Associato | tel. 0510073867
www.rizomacomunicazione.it| cell. 3295368348 | cell. 3396203365
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Rassegna Stampa
I bambini di Mosul non sorridono più: Save The Children rivela i traumi della guerra
http://www.pourfemme.it/articolo/i-bambini-di-mosul-non-sorridono-piu-save-the-children-rivela-i-traumi-della-guerra/66865/
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Rassegna Stampa
Cyberbullismo: legge di civiltà
http://it.blastingnews.com/politica/2017/06/cyberbullismo-legge-di-civilta-001812741.html
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Comunicati
L'intervento di Luciano Trovato, Presidente del TM di Catanzaro
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Rassegna Stampa
Minori non accompagnati, il futuro di un crogiolo di migrazioni
http://www.unica.it/pub/7/show.jsp?id=35662&iso=97&is=7
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Rassegna Stampa
Unicef, in Occidente sono gli adolescenti italiani i meno felici
http://www.lastampa.it/2017/06/15/esteri/unicef-in-occidente-sono-gli-adolescenti-italiani-i-meno-felici-bSo4TAbFy8cPDp3F5QfBzM/pagina.html
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Comunicati
A law which would effectively abolish Italy’s system of youth courts has been roundly criticised by human rights experts, NGOs and more than 26,000 people online. The new legislation, proposed by Italian Minister of Justice, Andrea Orlando, would fold the specialised juvenile justice system into the adult justice system, undoing the progress Italy has made towards treating children fairly in court.
Since the International Association of Youth and Family Judges and Magistrates (IAYFJM) first drew attention to the law earlier this year many academics, magistrates and NGOs in Italy have moved to oppose it, with nearly 400 experts signing onto an open letter, and tens of thousands of people later signing an online petition aimed at saving the youth justice system.
UNICEF Italy, Defence for Children International and Terre des hommes are among those expressing their concerns about the move, and Nils Muižnieks, the Council of Europe’s Commissioner for Human Rights, also wrote to the President of the Italian Senate in May to say that Italy would be taking “a step in the wrong direction” if it passed the new law.
The Commissioner noted that transferring the competencies of dedicated juvenile courts and prosecutors to ordinary judicial bodies would likely lead to a system of judges and prosecutors less adequately equipped to pay attention to children’s specific needs and best interests.
To sign the petition and help stop the abolition of Italy’s youth courts, click here.
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Comunicati