Si apre la porta all’affettività il giorno di Natale. Nel piroettare delle cene natalizie in cui si alternano amici, colleghi di lavoro, gruppi mal assortiti di zumba, pilates, yoga, ex compagni di superiori, gruppi di classe dei figli, si segue il ritmo dell’essere presenti in una sorta di presenzialismo spesso depauperato del calore di un Natale che sembra sbiadirsi in un tempo lontano dove la fiamma degli affetti era alimentata dall’intimità di un nucleo che si riuniva intorno all’albero per scambiarsi i doni.
