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Non è un grande periodo storico per essere un giovane adulto a metà del suo percorso di crescita verso la piena maturità. Quelle stesse cose che i giovani amano nell'età dei social media durante l'adolescenza, possono portare a un aumento delle difficoltà e del malessere più avanti nella vita. 

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Mentre i ragazzi se la godono e tendono a sviluppare interessi e relazioni nel mondo di oggi, risultando di fatto mediamente più felici di quanto non accadesse in epoche precedenti, pur tenendo presente i limiti che le loro condizioni di contesto impongono, i giovani sulla trentina stanno al contrario sbattendo contro un muro.

Questo è colpa sia di Internet che di aspettative non realistiche che si producono nel corso della loro prima giovinezza.

Un nuovo studio dell’Università di San Diego analizza la differenza nei livelli di felicità tra il 1972 e il 2014, su un campione di giovani suddivisi per età, sulla base di una metrica chiamata “benessere soggettivo”.

Il benessere soggettivo, che è semplicemente il modo in cui si percepisce la propria felicità, può essere influenzato dal reddito, dallo stile di vita, e dalla qualità del tempo libero così come dalla rete di sostegno e di relazioni sociali (solo per citare alcuni esempi). I fattori variano a seconda dell'età, con la sorpresa che le persone più anziane vivono più per il momento, mentre i giovani pianificano e considerano la loro esistenza tenendo aperta la prospettiva del futuro.

Le cause del “benessere soggettivo” possono anche differire da un gruppo di età a un altro. I giovani prendono più rischi e cercano quelle novità e informazioni da cui potranno trarre beneficio in futuro. Al contrario, le persone più anziane, il cui orizzonte temporale è relativamente più limitato, sono più propense a coltivare relazioni correnti che si realizzano nel presente.


le reti sociali ci fanno sentire connessi mentre ci godiamo i benefici egoistici dell’essere soli


E questo, dice lo studio, è alla base del malessere avvertito da chi ha superato i trent’anni. Internet fornisce esattamente ciò che piace ai giovani: novità senza fine, la percezione del rischio, e informazioni. Consente inoltre di una forte cultura dell’individualità, pur mantenendo un senso di appartenenza – le reti sociali, per esempio, ci fanno sentire connessi mentre ci godiamo i benefici egoistici dell’essere soli.

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Quando cresciamo e superiamo questa fase, le stesse strutture e gli stessi elementi ci sembrano vuoti. Noi desideriamo, a questo punto dell'esistenza, avere relazioni significative con persone reali, cerchiamo stabilità nella nostra vita materiale. "L'adolescenza e l’età adulta sono fasi di vita auto-concentrate, ma l'età adulta e matura spesso comporta il mantenimento di relazioni profonde e impegnative, e un accantonamento dei bisogni individuali" scrivono gli autori della ricerca Jean Twenge, Ryne Sherman, e Sonja Lyubomirsky. "Potendo far leva su un maggiore individualismo e su una situazione in cui non devono ancora scontare i "costi" dell'autonomia, i giovani hanno più cose di cui godere, mentre gli adulti maturi non possono ottenere e assicurarsi il sostegno sociale di cui avrebbero bisogno per comportarsi allo stesso modo".


i ragazzi, con gli occhi ancora sul futuro, sono felici
per le infinite opportunità che si stagliano davanti a loro


La disponibilità di informazioni, e la mentalità che caratterizza in generale l’occidente, la quale ci insegna che possiamo ottenere qualsiasi cosa purché siamo determinati nel volerla, porta anche, in molti casi, alla disillusione. Rispetto ai giovani adulti del 1970, gli i giovani adulti di oggi possono sentirsi delusi dalla loro incapacità di raggiungere obiettivi troppo alti che si sono posti o che la società ha indotto, mentre i ragazzi adolescenti, con gli occhi ancora sul futuro, sono ancora felici e rincuorati per le infinite opportunità che si stagliano davanti a loro.

I dati su cui si basa l’indagine di questo nuovo studio provengono dalla General Social Survey, che raccoglie le informazioni sociali e demografiche suddividendole per età, razza, sesso, e così via. Sono state fatte domande sul livello di soddisfazione degli intervistati in relazione a una varietà di aspetti della loro vita, da fattori quali il loro lavoro e il loro modo di trascorrere il tempo libero, fino al "grado di sicurezza (nel senso di certezza personale), che le cose in vostro possesso non vengano rubate o distrutte nel vostro quartiere, sul vostro posto di lavoro o nella vostra scuola", e "sul modo in cui il nostro governo nazionale sta operando ". Pertanto, l'aumento di informazioni sulla situazione mondiale, sommato a certe tattiche intimidatorie utilizzate dai canali TV nel dare le notizie, potrebbero essere grandi fattori responsabili della crisi degli ultra-trentenni.

I numeri nello studio mostrano solo piccole differenze tra le fasce d’età. Come gli stessi autori sottolineano, le loro conclusioni sono speculative e ipotetiche. Ma l'unica cosa certa è che la tendenza generale dei grafici relativi alla felicità è quella di un lento, inesorabile calo della stessa per gli adulti, e di un forte, parallelo aumento per gli adolescenti.

Detto questo, esiste qualcosa che le persone più adulte possono cogliere da questi risultati per aumentare il loro grado di positività e felicità, e migliorare il loro atteggiamento verso il futuro? Certo, basta pensare a questo: quanto più felice un adolescente diventa oggi, più grande sarà la sua delusione domani. Provate a vedere, conclude in modo leggermente sarcastico la principale autrice dello studio, se questo non migliorerà un poco la vostra giornata.