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Molti genitori sentono che i loro figli adolescenti difficilmente avranno ancora bisogno di loro. Gli adolescenti spesso sono incostanti su quello che si sono ripromessi di fare o sui loro programmi, a volte rifiutano le nostre domande amichevoli su come intendano occupare la loro giornata, e questo può dare l'impressione che l'interazione con la famiglia sia per loro un'imposizione, che può sussistere solo a costo di sacrificare i rapporti, reali o virtuali, con gli amici.

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Quindi, ecco una recriminazione che non ci si aspetterebbe da parte loro - molti ragazzi vorrebbero che i genitori stessero attorno a loro più spesso. Lo sostiene Lisa Damourm, psicologa e autrice di studi e libri sugli adolescenti.

Trascorro parte del mio tempo, spiega la dottoressa Damourn, lavorando come consulente per le scuole. In questo contesto, vedo bene come si comportano gli adolescenti durante la loro quotidianità scolastica.

In diverse occasioni, nel corso degli anni, gli studenti mi hanno spiegato che i loro genitori sono raramente a casa. A volte mi dicono anche perché – la loro madre è  single e ha una lunga giornata lavorativa, oppure pader e madre hanno una vita sociale molto intensa, oppure un fratello è in crisi e ruba tutta la loro attenzione, e così via. A volte, però, non motivano nemmeno la loro sensazione di malessere per l'assenza dei genitori.

Indipendentemente dalle circostanze, gli adolescenti che sostengono di avere desiderio di trascorrere più tempo con i loro genitori, sembrano sempre autosufficienti e indipendenti. Sapendo questo, spesso ho il sospetto che lo stesso adolescente che lamenta l'assenza dei suoi genitori forse percepisce solo vagamente la loro presenza quando sono in realtà a casa.

Un nuovo studio realizzato in Australia conferma l'importanza della presenza fisica di un genitore per la salute degli adolescenti.

I ricercatori della University of Western Australia, hanno studiato 3.000 studenti delle scuole medie e superiori, tra cui 618 adolescenti con un genitore che ha vissuto lontano da casa per lunghi periodi a causa del lavoro, ad esempio un lavoro su una piattaforma petrolifera in mare aperto o un cantiere molto distante da casa.

I ricercatori hanno voluto studiare come le prolungate assenze di questi genitori che vanno e vengono potrebbero influenzare la salute emotiva e comportamentale dei loro figli.

Nel complesso, la maggior parte degli adolescenti sentivano che i genitori erano comunque presenti nella loro vita, indipendentemente dal loro orario di lavoro.

Tuttavia, una percentuale leggermente più alta di adolescenti, i quali hanno vissuto lunghe assenze causate dal lavoro di un genitore, avevano problemi emotivi o comportamentali rispetto a quelli i cui genitori facevano un orario di lavoro più tradizionale.


esiste una relazione tra tempo
che almeno uno dei genitori trascorre a casa

e una migliore salute psicologica negli adolescenti


A questo risultato fanno eco altri riscontri della ricerca, che indicano alti tassi di disagio emotivo negli adolescenti che abitualmente ritornano in una casa vuota dopo la scuola o i cui genitori sono raramente a cena.

In particolare, la ricerca mostra anche che i genitori che vanno e vengono da casa per lavoro, spesso rimangono in contatto, durante le loro lunghe assenze, attraverso un’interazione regolare via social media, messaggi al cellulare o applicazioni come FaceTime – facendo così sentire ai figli che sebbene lontani, sono comunque interessati a loro.

E i risultati suggeriscono altresì che i genitori non devono essere a casa tutto il tempo per essere presenti nella vita dei loro figli, sebbene aiuti il fatto di essere a casa in determinati orari.

Uno studio ha messo in relazione il tempo complessivo che almeno uno dei genitori trascorre a casa, prima e dopo la scuola, a cena e prima di coricarsi, a una migliore salute psicologica negli adolescenti.

È importante sottolineare che gli studi sulla presenza dei genitori indicano che la pura vicinanza conferisce un vantaggio al di là dei sentimenti di vicinanza o di “connessione” tra genitori e figli.

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In altre parole, è certo una grande cosa se voi e il vostro adolescente andate d'accordo, ma anche se questo non accade, la vostra “fastidiosa” presenza è sempre meglio per il vostro ragazzo rispetto alla vostra assenza fisica.

Che venga attribuito valore e importanza al semplice fatto di essere in giro, nella stanza, o nella casa, dovrebbe essere una fonte di conforto per i genitori i cui figli diventano adolescenti. Con i bambini più piccoli, si hanno un sacco di opportunità per mettere "i muscoli della genitorialità" al lavoro, ironizza la dottoressa Damourn. Sì è in grado di fare ancora un sacco di cose interessanti, per i figli.

Ad esempio, si possono leggere storie insieme, si possono fare schezri, costruire torri e rifugi, o andare al museo. I nostri ragazzi, quando sono piccoli, amano ancora unirsi a noi per una "spedizione" in un negozio di alimentari e, di solito, quando hanno domande o problemi particolari, si rivolgono prima di tutto a noi, per trovare una soluzione.


la qualità della genitorialità esercitata su un adolescente
a volte può anche risiedere nel sapersi “fondere” con lo sfondo


Ma con gli adolescenti, non è sempre facile sapere come mettersi in relazione.

Per loro natura, gli adolescenti non sono sempre in linea con i nostri piani, tendono a sottrarsi agli impegni e alle occasioni in cui si cerca di riunire la famiglia. Inoltre, quando poi accade che l'intero nucleo familiare si trovi riunito, non sono sempre in vena di parlare.

Fortunatamente, la qualità della genitorialità esercitata su un adolescente a volte può anche risiedere nel sapersi “fondere” con lo sfondo, come una pianta in vaso. Essere presenti ma in modo non invadente.

Molti genitori di adolescenti istintivamente percepiscono questo bisogno dei figli e trovano e il modo di essere presenti senza fare pressioni, evitando di sollecitare i figli con un elenco di cose da fare. Una mia amica ad esempio, racconta la psicologa, piega tranquillamente la biancheria ogni sera nella stanza dove i suoi ragazzi adolescenti guardano la tv. Tutti insieme godono della reciproca compagnia senza essere costretti a fare conversazione.

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Un altro mio conoscente, accetta l’abituale invito di sua figlia a restare a lavorare o leggere nelle vicinanze, mentre lei se ne sta seduta a fare i compiti.

Naturalmente, il condividere lo stesso spazio pone le basi per la possibilità di interagire attivamente, e su questo disponiamo di molte ricerche che, ovviamente, attestano il beneficio di parlare in modo significativo con i nostri ragazzi adolescenti e di consigliarli.

Noi in realtà non sappiamo perché la nostra mera presenza abbia un tale valore per gli adolescenti, ma decenni di ricerca sull’attaccamento genitore-figlio suggeriscono una spiegazione.

Idealmente, i bambini usano i loro genitori come una base sicura e affidabile da cui partire per esplorare il mondo e esercitare la loro autonomia. Infatti, gli studi ci dicono che i bambini più piccoli si sentono collegati in modo sicuro ai loro genitori, tranquillamente ne monitorano i movimenti da una stanza all'altra, perfino quando sembrano assorbiti nelle loro attività.


possiamo offrire ai nostri ragazzi un dono
che sappiamo possono utilizzare:
la nostra presenza silenziosa e costante


Proprio nel momento in cui, di solito, gli adolescenti in via di sviluppo cercano nuovi livelli di distanza emotiva e fisica dai loro genitori, forse anche loro, come i bambini, si sentono più a loro agio quando i loro genitori creano un equilibrio tra un coinvolgimento attivo a una distaccata disponibilità.

Soprattutto quando le vacanze si avvicinano, il tempo contiene la possibilità che le famiglie abbiano più tempo da trascorrere insieme.

La speranza di vivere un coinvolgimento gioioso con i nostri ragazzi adolescenti, conclude la dottoressa Damourm, non deve impedirci di scegliere i vantaggi del giocare semplicemente il ruolo di una pianta in un vaso.

Nel vortice che può sopraggiungere in certi periodi dell'anno, per i tanti impegni scolastici, o quando si approssima la possibilità di un periodo di riposo e vacanza, possiamo offrire ai nostri ragazzi un dono che sappiamo possono utilizzare: la nostra presenza silenziosa e costante.