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Se come adulto ti venisse chiesto di mettere in conto grandi cambiamenti nella tua vita formativa e professionale, di  pensare alla tua sessualità, di trascorrere le tue giornate di lavoro in qualche luogo estraneo, di creare nuove relazioni sociali ed entrare in nuovi gruppi di amicizie, di trovare un compagno di vita, di diventare esperto di questioni finanziarie - e se ti venisse chiesto di farlo nei prossimi tre anni - come ti sentiresti?

20150629 ragioni evolutive

Probabilmente sopraffatto, incerto, nervoso. E probabilmente faresti alcune di queste scelte in modo discutibile, se non proprio male.

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Siate l’influenza stabile e coerente per le grandi decisioni della loro vita, e  allo stesso tempo trovate il modo di permettere agli adolescenti di sperimentare, di provare qualcosa, di commettere errori, di riprovare.

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Ma questo è ciò che la società chiede agli adolescenti che si avvicinano alla fine dei loro anni di scuola ed entrano nel periodo della loro formazione terziaria o iniziano la loro vita lavorativa.

Per questo motivo, una psicologa clinica di Melbourne ed esperta nello sviluppo dei giovani )con i colleghi ha appena scritto un libro intitolato “L’adolescente in pieno sviluppo”), sostiene che aiutare i giovani ad acquisire saggezza emotiva e sociale è altrettanto importante quanto aiutarli ad avere una carriera scolastica di successo.

"Le due direttrici della cultura e della biologia sono quelle che influenzano significativamente il modo in cui i ricercatori pensano l'adolescenza" spiega Louise Hayes dell’Università di Melbourne.

"Oggi consideriamo che  l'adolescenza duri dai 12 ai 24 anni, coprendo il periodo in cui i giovani crescono passando dall'infanzia alla piena indipendenza sociale e finanziaria. La quantità di tempo che la maggior parte delle persone oggi dedica all’istruzione post-secondaria, unita al fatto che la gran  parte di loro vive ancora in famiglia in questo periodo, ha allungato la durata dell'adolescenza.

"Allo stesso modo, gli sviluppi della scienza del cervello hanno creato una nuova comprensione del periodo dell’adolescenza" dice la professoressa Hayes.

"Il cervello è plastico per tutta la nostra vita, in grado di adattarsi e di imparare cose nuove, ma la ricerca condotta da Lawrence Steinberg negli Stati Uniti ha identificato due notevoli area di grande opportunità per uno sviluppo veloce e incisivo.

"Una è costituita dall'infanzia, in particolare la prima infanzia, l'altra è l'adolescenza."

La dottoressa Hayes afferma che, dato che la società richiede a un individuo di affrontare e portare a termine durante questo periodo tutta una serie di compiti – quali crescere, maturare e lasciare la casa dei genitori - ha senso, da un punto di vista evolutivo, che questi passaggi vengano effettuati proprio nel periodo di maggiore plasticità cerebrale.

È interessante notare che gli studi sugli animali hanno dimostrato che questi condividono con gli esseri umani un periodo “adolescenziale” nel quale sono evidenti quattro caratteristiche distintive del comportamento: sono molto sensibili alle ricompense, mostrano una tendenza all'assunzione di rischi, sono alla ricerca di sensazioni e hanno un grande amore per le novità.

"Da una prospettiva evoluzionistica se ne deriva che lo scopo di questi comportamenti è quello di costringere l'animale a lasciare il nido e a trovare un compagno di vita.

Il corollario umano è un impulso a trovare la propria indipendenza. C'è una componente evolutiva dello sviluppo adolescenziale che non possiamo negare, e infatti occorre favorirla facendo affrontare agli adolescenti attività precisamente concepite e strutturate a questo scopo, in particolare attraverso la scuola.

Dovremmo essere in grado di catturare e sfruttare quel desiderio di ricompensa che vediamo nei giovani, e di fatto utilizzare queste unità comportamentali per nutrire e sostenere il loro sviluppo."

La dottoressa Hayes afferma che è importante non essere tentati di vedere gli adolescenti come esseri in qualche modo carenti e di accettare la loro apparente introversione o instabilità, in quanto parte del percorso di attraversamento dell’adolescenza che stanno compiendo.

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Siamo tutte le creature sociali e abbiamo bisogno di sentirci in relazione con le persone che ci amano. Se i genitori saranno capaci di accantonare il loro bisogno di controllo e di imparare un nuovo modo di interagire con i loro figli adolescenti, ne avranno tutti, loro e i ragazzi, giovamento.

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"Da un punto di vista sociale, dobbiamo pensare che gli studenti non sono ancora in grado di prendere decisioni in modo completamente autonomo  e di poterli aiutare a soddisfare il bisogno di mettersi alla prova, prendendo rischi e cercando nuove esperienze in un modo adattivo" dice. "Ad esempio portandoli a prendere decisioni su come vogliono venga condotta la loro comunità scolastica o facendoli lavorare per la società in cui vivono. Se non offriamo loro la possibilità di prendere dei rischi “adattivi”, siamo molto più propensi a vedere e a dare rilievo a comportamenti disadattivi come il bere troppo o il drogarsi. I ragazzi hanno bisogno di sentirsi in grado di farsi carico di alcune cose e di far pratica dell’essere adulti. "

Anche se gli adolescenti danno l’impressione di voler spingere lontano i loro genitori, continua la dottoressa Hayes, è importante che questi ricordino sempre che giocano ancora un ruolo importante nella vita dei figli.

"Siate l’influenza stabile e coerente per le grandi decisioni della loro vita, e  allo stesso tempo trovate il modo di permettere agli adolescenti di sperimentare, di provare qualcosa, di commettere errori, di riprovare. Sapere dove i vostri figli si trovano, quali relazioni hanno intrapreso, sono cose importanti, ed è allo stesso tempo importante lasciare che decidano come vestirsi o pettinarsi, per quanto le loro preferenze siano differenti dalle vostre".

I genitori dovrebbero cercare di essere consapevoli del fatto che l'adolescenza è ormai un periodo molto lungo: devono essere pazienti riguardo al processo di crescita e maturazione dei loro figli, alla loro capacità di gestire in modo equilibrato le loro emozioni.

"Siamo tutte le creature sociali" sottolinea la professoressa Hayes, "e abbiamo bisogno di sentirci in relazione con le persone che ci amano. In tale situazione, se i genitori saranno capaci di accantonare il loro bisogno di controllo e di imparare un nuovo modo di interagire con i loro figli adolescenti, ne avranno tutti, loro e i ragazzi, giovamento".

Pensiamo al periodo in cui i ragazzi sono al termine delle superiori. È una buona occasione per rinnovare i rapporti con loro, ad esempio partecipando con loro agli incontri di informazione, discutendo, pianificando e valutando tutte le possibilità per un ulteriore percorso di istruzione o  possibili progetti di realizzazione professionale.


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