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Viviamo in tempi difficili e incerti e ci viene costantemente ricordato di rimanere resilienti di fronte alle avversità. Suggerimenti su come rimanere forti e gestire le battute d'arresto inaspettate recuperando - e persino crescendo come persone – arrivano in continuazione. Questo genere di messaggi può essere utile, ma dobbiamo prima chiederci cosa significa veramente essere resilienti e a cosa serve?

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Negli ultimi due decenni c'è stato un grande cambiamento nella psicologia da un focus sul rischio e sulla vulnerabilità individuale a uno sulla forza e capacità personali.

Circa l'85% di tutti gli studi sulla resilienza sono stati pubblicati negli ultimi 20 anni, riflettendo la crescente convinzione che gli esseri umani possano allenarsi per superare le difficoltà. Ma la resilienza consentirà automaticamente di essere felici?

Un nuovo Il nostro nuovo studio, pubblicato su BMC Public Health suggerisce di no.

La resilienza è stata al centro del Policy framework for health and well-being dell'Organizzazione mondiale della sanità nel 2020. Vi si afferma che "costruire la resilienza è un fattore chiave per proteggere e promuovere la salute e il benessere".

Dichiarazioni simili sono state fatte anche da molti ricercatori nel campo del benessere. Nonostante ciò, la maggior parte della ricerca sulla resilienza si concentra su come aiutare le persone a evitare risultati negativi, piuttosto che ottenere risultati positivi. Pochissimi di quelli che indagano sulla resilienza valutano effettivamente il benessere.

Il benessere è un concetto ampio che racchiude sentimenti di felicità e soddisfazione. Molti fanno la distinzione tra il "benessere edonico", che è caratterizzato da emozioni positive, e il "benessere eudaimonico" psicologico, che si riferisce al modo in cui valutiamo la nostra vita.

Quest'ultimo può includere percezioni di autonomia, scopo nella vita, relazioni con gli altri e così via. Quando questi diversi aspetti del benessere vengono considerati insieme, vengono indicati collettivamente come "benessere mentale".

Un buon benessere mentale prevede una serie di risultati positivi. Le persone più felici hanno relazioni di maggior successo, si sentono meglio con se stesse, guadagnano di più e hanno persino un sistema immunitario più forte.

Un benessere più elevato non solo nasce da questi risultati, ma può anche produrlo. Lo stesso vale per la salute mentale. La ricerca suggerisce che il mantenimento di un buon benessere può compensare alcuni dei processi che portano a problemi di salute mentale. Le persone più felici hanno generalmente meno probabilità di avere una malattia mentale.

Impatto del bullismo adolescenziale

La resilienza può aiutare a evitare di sviluppare problemi di salute mentale dopo che è accaduto qualcosa di negativo, ma non garantisce la felicità.

Nello studio, realizzato con oltre 650 partecipanti che hanno riferito di essere stati vittime di bullismo da adolescenti, è stato dimostrato. I partecipanti hanno risposto a una serie di domande relative alle loro esperienze di bullismo all'età di 13 anni. È stata quindi valutata la loro salute mentale e il loro benessere all'età di 23 anni.

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La ricerca dimostra che molte vittime sono rimaste parzialmente resilienti evitando la depressione nella prima età adulta. Ma che fossero resilienti o meno, sperimentavano comunque un benessere significativamente più povero rispetto alle persone che non erano mai state vittime di bullismo.

Questi risultati sono piuttosto notevoli in quanto il benessere è stato valutato dieci anni dopo che si sono verificate le esperienze di bullismo, dimostrando le implicazioni potenzialmente gravi e durature del bullismo adolescenziale.

I punteggi di benessere inferiori che sono stati osservati tra le vittime sono un chiaro esempio di persone che "languono" invece di prosperare.

È probabile che questo stato dell'essere sia anche collegato ad altri casi di vittimizzazione e forse anche a esperienze di vita negative più in generale. Ma poiché il benessere è scarsamente valutato tra gli adulti dopo le avversità, non si conosce il vero peso di questi eventi.

Benessere ed eventi negativi

Capire in che modo il benessere viene influenzato da un evento negativo è fondamentale per i terapeuti affinché possano offrire il giusto supporto. Come è evidente dai risultati dello studio, le persone che non soddisfano i criteri per una diagnosi clinica possono ancora aver bisogno di supporto psicologico.

Gli approcci per migliorare il benessere sono diversi da quelli offerti per i problemi di salute mentale, inclusa la depressione. Mentre i trattamenti per la depressione si concentrano sull'alleviare i sintomi, gli interventi psicologici positivi mirano a coltivare pensieri, sentimenti e comportamenti positivi.

Le strategie includono cose come scrivere lettere di ringraziamento, elencare le proprie esperienze positive e riattivare ricordi positivi. Questo perché l'obiettivo non è quello di trattare i sintomi psichiatrici, ma apportare beneficio a coloro che provano emozioni negative. Quando questo viene effettuato insieme ai trattamenti per la depressione, anche la probabilità di recidiva risulta significativamente ridotta.

I benefici di esercitare un buon grado di benessere sono infiniti e la disponibilità di interventi psicologici positivi è ampia e accessibile.

È quindi tempo di espandere l'attenzione sulla resilienza per includere valutazioni del benessere per aiutare a identificare quando, perché e per chi queste risorse saranno di maggior valore.

Questo è fondamentale per garantire che le persone non solo evitino problemi di salute mentale dopo le avversità, ma prosperino e costruiscano la resilienza sia agli eventi passati che a quelli futuri.