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Viviamo in tempi difficili e incerti e ci viene costantemente ricordato di rimanere resilienti di fronte alle avversità. Suggerimenti su come rimanere forti e gestire le battute d'arresto inaspettate recuperando - e persino crescendo come persone – arrivano in continuazione. Questo genere di messaggi può essere utile, ma dobbiamo prima chiederci cosa significa veramente essere resilienti e a cosa serve?
Oltre a colpire il sistema immunitario e a rappresentare una minaccia, il contagio ha sconvolto pesantemente ogni aspetto della società. Ha modificato il modo in cui si lavora, si gioca, si impara, si fa esercizio fisico, si acquistano prodotti e si socializza.
Consuetudini e routine interrotte, preoccupazione per l’emergenza sanitaria e le sue conseguenze, hanno reso più difficile dormire in questo periodo. Ricerche svolte in diversi Paesi indicano che dall'inizio della pandemia c'è stato un aumento significativo del consumo di farmaci per il sonno.
Un nuovo studio della University of British Columbia ha trovato che le ragazze adolescenti hanno una migliore salute mentale quando passano più tempo dedicandosi ad attività sportive e artistiche e riducono quello trascorso di fronte a uno schermo.
Non meno di un adolescente su quattro riceve messaggi ed email a contenuto sessuale, e non meno di uno su sette invia messaggi di questa natura, come indica una nuova indagine sul fenomeno del sexting tra i ragazzi.
I sentimenti di disperazione non si manifestano solo dopo che si è vissuto un evento traumatico, ma anche mentre lo si sta attraversando. In generale, i sentimenti di disperazione equivalgono alla sensazione che non esista alcuna possibilità di cambiamento, a prescindere dalle circostanze o condizioni personali.
In attesa che la situazione sanitaria migliori e si superi la fase del contagio, sono ancora vigenti importanti restrizioni di movimento e contatto in gran parte del mondo. Molti ricercatori sono al lavoro per studiare cosa provochino le limitazioni e quale sia il modo migliore per affrontarle.