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In comunità arriva un ragazzo Somalo, ha viaggiato per due anni prima di arrivare con un barcone in Italia, in Libia c’è stato per più di un anno, lui non parla italiano, ma da subito ci rendiamo conto che è segnato da un’esperienza terribile.

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Ha bisogno di aiuto, ma la comunicazione con lui è quasi impossibile… mi viene in mente Hussen, un ragazzino somalo che ho conosciuto alla mia prima esperienza come educatrice in una comunità per minori. Lui era tra i più grandi, aveva circa dodici anni, ne è passato del tempo e ora ne avrà circa trentacinque, il suo numero ce l’ho di sicuro da qualche parte, non ci sentiamo da parecchio, ma non ci siamo mai persi di vista veramente. Lo chiamo, l’emozione di risentirci è fortissima, gli chiedo aiuto e lui non esita, mi ascolta e mi dice: “non c’è problema, per te questo e altro, ci vediamo domani e mi spieghi meglio”.

Ci vediamo davvero il giorno dopo, Hussen diventa per l’equipe un punto di riferimento importante, lavora con noi per qualche mese, fa da mediatore, da traduttore e poi diviene un aiuto educatore prezioso soprattutto per quel ragazzo smarrito e sofferente. Hussen è un uomo ormai, ha la sua famiglia, quattro figli e una moglie e un bel lavoro che gli permette di mantenere un buon livello di vita; parliamo molto, ci aiutiamo a ricordare persone ed episodi vissuti venticinque anni prima. Mettiamo insieme i pezzi e ci rendiamo conto di poter raggiungere parecchi di quei ragazzi che erano in comunità e che oggi sono uomini adulti.

Creiamo un gruppo whatsapp con tutti i numeri che riusciamo a recuperare, e chiediamo ai ragazzi che raggiungiamo notizie degli altri. In breve tempo il gruppo si allarga, siamo più di dieci, cominciano i commenti, le foto, i ricordi… in men che non si dica organizziamo una pizza per rivederci tutti.

Quella sera faceva piuttosto freddo, la pizzeria è alla periferia sud-ovest di Milano, la zona è il Giambellino, anche se sono sparsi ormai su tutta Milano i ragazzi conoscono tutti bene la zona, la comunità era li e la maggior parte di loro ha passato una bella fetta di vita proprio in quella zona. Arrivo per prima… durante la giornata c’è stata qualche defezione, ma dovremmo essere un bel numero. Il proprietario della pizzeria è un amico, gli spiego la situazione e mi faccio preparare un tavolo in saletta: sarà tutta per noi.

[continua]

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(Clicca sull'immagine per leggere il testo in pdf)

Autrice
Mazza Franca
Di Milano. Educatrice professionale, specializzata in interventi con adolescenti a rischio

 

Elaborato finale del Master
Il trattamento multiprofessionale di bambini e adolescenti vittime di violenza
I Edizione  Gennaio 2017- Dicembre 2018
www.master-tutela-minori.it