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Roma, 29 marzo 2017 – “Dopo oltre tre anni finalmente si è giunti all’approvazione definitiva di una legge tanto attesa, che mira a definire norme chiare per l’accoglienza e la protezione dei minori non accompagnati. Si tratta del primo provvedimento organico in Europa dedicato alla protezione dei minori non accompagnati, che noi associazioni ed organizzazioni abbiamo promosso e sostenuto, sin da quando è stato depositato, fornendo anche importanti contributi al testo, alla luce della nostra esperienza diretta con i minori non accompagnati. E’ un primo passo importante nella direzione della tutela di migliaia di bambini ed adolescenti che giungono da soli nel nostro territorio. L’auspicio è che questa legge possa essere di esempio anche per altri Paesi europei. Ringraziamo i parlamentari delle diverse forze politiche che hanno sostenuto il provvedimento, ora sarà fondamentale che tutte le disposizioni previste trovino piena applicazione ed è nostro obiettivo continuare a lavorare insieme per assicurare che ciò avvenga”.
Tra le principali novità introdotte dal testo: il divieto assoluto di respingimento dei minori stranieri non accompagnati alla frontiera; il raccordo tra strutture di prima accoglienza e SPRAR, esteso ai minori non accompagnati, con strutture su tutto il territorio nazionale; l’adozione di una procedura di accertamento dell’età, anche per evitare accertamenti medici invasivi, quando inutili, e maggiori garanzie, tra cui la presenza di mediatori culturali, anche durante l’accertamento; l’istituzione di elenchi di tutori volontari su tutto il territorio nazionale e la promozione dell’affido familiare; maggiori tutele per il diritto all’istruzione e alla salute, nonché per i diritti del minore durante i procedimenti amministrativi e giudiziari.
Le Associazioni e le Organizzazioni:
Actionaid
Ai.Bi. Amici dei Bambini
Amnesty International Sezione Italiana
Caritas italiana
Centro Astalli
Comunità di Sant’ Egidio
Consiglio Italiano per i Rifugiati
Cnca
Comitato italiano per l’UNICEF
Emergency
Medici Senza Frontiere
Oxfam Italia
Save the Children
Terre des Hommes Italia
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In relazione alla discussione ora in corso in Parlamento riguardo alla riforma di alcuni aspetti della giustizia civile[1], che comprende anche modifiche al sistema di Giustizia minorile, Save the Children sottolinea come qualunque decisione non possa prescindere dalla necessità di garantire una giustizia a misura di minore (child-friendly justice), che metta cioè al centro il superiore interesse del minore stesso, come richiesto dalle Linee Guida del Consiglio d’Europa[2] del 2010, dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sull’esercizio dei diritti dei minori del 1996 e dalla stessa Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989 (artt. 12 e 40 in particolare).
Sulla base della propria esperienza e del proprio impegno per la promozione e la difesa dei diritti dei minori in tutto il mondo e in Italia, Save the Children, l’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e a promuoverne i diritti, ritiene che la riforma della Giustizia minorile nel nostro Paese di fatto avviata dal Governo e dal Parlamento, non possa prescindere da alcune azioni fondamentali, ed in particolare:
Istituire di un Tribunale Unico per la persona, i minori e la famiglia con competenze in ambito civile e penale per tutti i procedimenti che riguardino i minori e un Ufficio autonomo di procura.
Prevedere che tutti i magistrati, con funzioni sia giudicanti che istruttorie, in ambito minorile, le esercitino in via esclusiva, in modo da promuoverne e preservarne la specializzazione e un approccio orientato alla protezione ed eventuale rieducazione dei minori come obiettivo primario di ogni procedimento che li riguardi.
Prevedere la formazione obbligatoria e continuativa di tutti i professionisti, magistrati e non, che svolgono un ruolo nel sistema di giustizia minorile, sia in materia di ascolto del minore che in altre aree utili all’esercizio delle proprie funzioni, tra le quali, per i componenti onorari in particolare, i principi del giusto processo.
Valorizzare un approccio metodologico multidisciplinare che si basi sul confronto aperto tra diverse professionalità e al contempo garantisca l’individuazione di un quadro comune di valutazione per i diversi professionisti che operano a contatto con i minori, oltre al rispetto del principio di riservatezza.
Garantire una giustizia minorile di prossimità sia mediante una dislocazione territoriale capillare degli uffici giudiziari che attraverso la predisposizione di sportelli per minori e famiglie presso i Tribunali, ove gli interessati possano fruire delle principali informazioni sul procedimento e sui servizi di supporto legale, psicologico ed educativo attivi sul territorio.
Prevedere la legittimazione attiva dei minori e il diritto a nominare un proprio difensore anche in ambito civile.
Assicurare, anche in termini di previsione della spesa, la realizzazione di strutture idonee all’ascolto del minore costruendo spazi neutri e protetti a misura di minore in tutte le sedi della giustizia e promuovendo appropriate tecniche d’ascolto.
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