Due studi condotti da ricercatori di psicologia dell’Università di Binghamton esplorano il legame tra dolore e uso di sostanze nei giovani adulti. Contrariamente a quanto si crede comunemente, i giovani adulti possono soffrire di dolore acuto e persino cronico, il che può motivarli a fare uso di cannabis.
Due recenti articoli pubblicati dal Dipartimento di Psicologia dell’Università di Binghamton fanno luce su questa dinamica. Il primo studio, intitolato “Il dolore predice l’inizio dell’uso di cannabis nei giovani adulti: risultati dallo studio PATH (Population Assessment of Tobacco and Health)”, è stato pubblicato sulla rivista Behavioral Medicine. Il secondo, “Il dolore predice l’uso combinato di alcol e cannabis nell’ultimo mese tra i giovani adulti”, è apparso sulla rivista Alcohol.
La ricerca alla base di entrambi gli articoli proviene dalla tesi di dottorato di Callon Williams, autore principale dello studio. Tra gli altri autori figurano la Professoressa Nadine R. Mastroleo, il Professore Emerito Mark F. Lenzenweger e la Professoressa Emily L. Zale, che è stata supervisore della Williams.
“I giovani adulti sono generalmente considerati una popolazione sana e senza dolore, e si dà per scontato che l’uso di sostanze in questa fascia d’età sia normale. Tuttavia, il dolore rimane un fattore predittivo dell’uso di cannabis in questo gruppo”, ha affermato Williams (MS '21, PhD '24), attualmente borsista post-dottorato presso il Toronto General Hospital.
Un campione di ricerca significativo
Lo studio si concentra sui giovani adulti, ossia coloro che hanno tra 18 e 25 anni, e utilizza dati provenienti dal PATH, un’indagine epidemiologica che fornisce dati rappresentativi a livello nazionale sugli stili di vita, l’uso di sostanze e i comportamenti legati alla salute tra adolescenti e adulti.
L’analisi ha coinvolto quarantaseimila partecipanti negli Stati Uniti, raccolti tra il 2013 e il 2019. Durante questo periodo, la cannabis è stata legalizzata per uso medico in 15 stati e per uso ricreativo in 9 stati. Di conseguenza, la definizione di uso di cannabis è stata ampliata nelle fasi successive dello studio, includendo fumo, svapo e uso di oli di hashish, mentre gli edibili non sono stati considerati.
Strategie di coping e percezione del dolore nei giovani adulti
Esiste una percezione errata secondo cui il dolore, sia acuto che cronico, riguardi solo gli adulti più anziani. Tuttavia, le ricerche dimostrano che alcune condizioni dolorose nei giovani adulti si manifestano con frequenze simili a quelle delle popolazioni più anziane in tutto il mondo.
“Sappiamo che la prevalenza di alcune condizioni di dolore cronico raggiunge il suo picco in età giovanile e poi rimane stabile durante l’età adulta,” ha spiegato la Professoressa Zale. “Non ricevono la stessa attenzione perché ci si aspetta che siano giovani e sani, ma abbiamo riscontrato tassi di dolore acuto e cronico coerenti con i dati globali nella nostra ricerca sui giovani adulti.”
Lo studio si è basato sulla scala di valutazione del dolore a dieci punti, comunemente utilizzata negli studi clinici e negli ospedali. I ricercatori hanno analizzato soggetti con dolore moderato o severo, ossia quelli con un punteggio pari o superiore a quattro.
Williams ha scoperto che:
- Gli individui con dolore moderato o severo avevano maggiori probabilità di iniziare a usare cannabis nei quattro anni successivi rispetto a coloro con poco o nessun dolore all’inizio dello studio.
- Questi giovani adulti iniziavano a usare cannabis prima rispetto ai loro coetanei senza dolore.
- Erano 1,4 volte più propensi a usare contemporaneamente cannabis e alcol, un comportamento considerato più rischioso perché associato a un consumo maggiore di entrambe le sostanze e a conseguenze negative come guida sotto effetto di sostanze, comportamenti sessuali a rischio, problemi di salute mentale.
Sebbene gli studi pubblicati non determinino se l’uso di cannabis (da solo o in combinazione con l’alcol) persista o peggiori nel tempo, altre ricerche suggeriscono che questa tendenza sia altamente probabile, ha affermato Zale.
Implicazioni cliniche e strategie di prevenzione
I risultati di questo studio sottolineano l’importanza di un approccio più attento da parte dei professionisti della salute che lavorano nel settore della prevenzione dell’uso di sostanze tra i giovani adulti.
“Quando affrontiamo il tema dell’uso di sostanze nei giovani adulti, dobbiamo chiederci quanto il dolore influenzi le loro scelte,” ha detto Williams. “Questa ricerca ci fornisce un punto di partenza per considerare il dolore come un fattore predittivo dell’inizio dell’uso di cannabis.”
Gli operatori sanitari dovrebbero quindi considerare il dolore come un possibile indicatore di rischio per l’uso di cannabis e alcol nei giovani adulti, intervenendo con strategie di supporto adeguate.
Riflessioni per l’Italia
Questi risultati potrebbero essere altamente rilevanti anche nel contesto italiano, dove l’uso di cannabis tra i giovani è in aumento, il dolore cronico nei giovani adulti è spesso sottovalutato, nonostante le numerose condizioni che possono causarlo (ad esempio, malattie autoimmuni, stress cronico, disturbi muscoloscheletrici); il consumo combinato di alcol e cannabis è particolarmente diffuso tra gli studenti universitari, con conseguenze potenzialmente gravi sulla salute mentale e fisica.
Questi dati suggeriscono la necessità di maggiori studi epidemiologici per comprendere meglio il rapporto tra dolore, uso di cannabis e alcol nei giovani adulti, oltre a rafforzare interventi preventivi e terapeutici mirati.
Conclusione
Lo studio evidenzia che il dolore, spesso trascurato nei giovani adulti, è un fattore determinante nell’uso di cannabis e alcol. Riconoscere il dolore come una motivazione sottostante per il consumo di sostanze potrebbe migliorare strategie di prevenzione e trattamento, riducendo i rischi associati a questi comportamenti.