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Educare e aiutare a crescere dei figli adolescenti è uno degli aspetti più impegnativi della genitorialità. In quegli anni tumultuosi, i ragazzi bramano l'indipendenza, e quando i genitori dicono loro cosa fare, spesso si defilano o reagiscono energicamente a quelle che interpretano come manifestazioni di autorità: urlando, sbattendo le porte, e andandosene arrabbiati in camera loro.

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La maggior parte dei genitori hanno familiarità con questi vicoli ciechi comunicativi, ma non hanno idea di come gestire questi crolli relazionali e comunicativi con loro.

Eppure, qualche fattore di speranza emerge da una nuova ricerca, condotta presso l'University of California, la quale offre ai genitori nuove informazioni su come le incomprensioni a casa influenzano i comportamenti problematici degli adolescenti.

Lo studio fornisce anche alcuni consigli su come i genitori possono gestire questi conflitti.

Lo ricerca, pubblicata il 15 novembre 2016 nel  Journal of Youth and Adolescence, ha esaminato i dati di 220 tra genitori e ragazzi. I ricercatori hanno scoperto che quando i ragazzi pensano che le reazioni dei loro genitori alla loro rabbia siano eccessive rispetto a quanto i loro genitori in realtà intendono che sia, diventano ancora più aggressivi.

Molti genitori sono risultati propensi a non cedere alle reazioni dei figli, di fatto peggiorandolo, e intimando loro, semplicemente, di "farsene una ragione". Cosa che ha fatto sì che i loro figli si sentissero trascurati e allontanati.

I ricercatori hanno anche scoperto che i genitori che fraintendono le volubili emozioni dei loro figli adolescenti e le scambiano per negatività e chiusura, possono metterli a maggior rischio di sviluppare comportamenti delinquenziali.

Inoltre, quando gli adolescenti ritengono che i metodi disciplinari dei genitori siano troppo duri, tendono a reagire controbattendo, uscendo di nascosto di casa e violando le regole della famiglia.

È interessante notare che si è evidenziata una netta separazione di genere nei risultati dello studio.

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Ad esempio, quando le madri interpretano la rabbia dei loro figli adolescenti e reagiscono negativamente a comportamenti che vogliono censurare, i ragazzi sono più propensi a mostrare i loro reali sentimenti discutendo, andandosene infuriati e anche zittendosi.

Tuttavia, quando è il padre a travisare la rabbia dei figli, i ragazzi hanno maggiori probabilità di diventare molto più aggressivi.

“Il rapporto tra i padri e gli adolescenti è poco studiato rispetto a quello con le madri, ma i nostri risultati mostrano che il rapporto padre-teenager è unico" dice Misaki Natsuaki, una delle autrici dello studio e professore associato in Psicologia presso l'Università della California.

"Il modo in cui i padri rispondono alle emozioni negative dei loro ragazzi ha il potere o di esacerbare o di bloccare il comportamento aggressivo dei figli adolescenti.”

Ci sono diversi fattori in gioco. Durante l'adolescenza, gli ormoni impazzano attraverso i corpi degli adolescenti, provocando emozioni che risultano inarginabili.

E, se non bastasse, spesso i ragazzi credono che nessuno tranne i loro coetanei possa comprenderle o aiutarli. Come risultato di questo stato angoscioso, quando gli adolescenti si sentono incompresi dai loro genitori, sono più propensi a cercare di far valere il loro potere, diventando aggressivi.

In realtà, però, stanno solo cercando di essere ascoltati.

Allo stesso tempo, i genitori hanno a che fare con la loro propria angoscia e turbamento, perché l'adolescenza non è certo il periodo più gratificante della loro genitorialità. È un dato di fatto. Recenti ricerche, ad esempio, collegano gli anni adolescenziali alla depressione materna.

Quando gli adolescenti cercano di stabilire un senso di autonomia, i genitori possono sentirsi respinti e reagire negativamente mentre i loro figli provano ad allargare i confini della loro libertà.

Lo studio indica che, nel corso dell'adolescenza, i genitori si vedono come più affettuosi e capaci di supporto di quanto realmente non siano, il che può essere il motivo per cui spesso sottovalutano come le loro parole vengono in realtà intese dai loro ragazzi.

Sebbene il conflitto tra genitore e figli sia una parte abituale delle dinamiche di una famiglia, gli ultimi risultati delle ricerche suggeriscono che i genitori possono rafforzare le loro relazioni con i loro ragazzi, invitandoli a condividere i loro punti di vista per quanto riguarda le decisioni prese in famiglia.

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“Quando gli adolescenti si ritirano e si chiudono in se stessi, è importante per i genitori chiarire cosa il loro figlio o la loro figlia comprenda, per discutere di eventuali differenze di opinione rispetto ai modi in cui si esprime la genitorialità in famiglia” ha detto la professoressa Natsuaki.

La professoressa sostiene che è importante per i genitori ricordare che, sebbene gli adolescenti possono essere lunatici e volubili, in realtà sono in grado di vedere e considerare diversi punti di vista.

A differenza di bambini più piccoli che sono più egocentrici, gli adolescenti sono in grado di impegnarsi in forme di pensiero più complesse.

I genitori possono sentirsi rassicurati sapendo che anche quando i disaccordi sorgono e si accentuano, gli adolescenti tendono a rispondere a queste modalità di ragionamento logico, nonostante tutte le evidenze contrarie legate al loro comportamento impulsivo.

La professoressa Natsuaki spiega che una franca discussione circa le differenze percettive tra i ragazzi e i loro genitori può aiutare questi ultimi e i loro figli ad acquisire conoscenza l'uno riguardo all'altro, cosa che li può avvicinare molto, aumentando le possibilità comunicative che si stabiliscono tra loro.

“Quando i genitori invitano i loro ragazzi ad esprimere e  condividere i loro punti di vista, li aiutano a rafforzare le proprie capacità di ragionamento, e questo è correlato anche alla salute psicologica e alla felicità che più tardi potranno godere nella vita”.


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