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La "preclusione dell'identità" è una definizione della psicologia che descrive una delle tappe fondamentali dello sviluppo, sperimentata dai giovani nel processo vissuto per raggiungere un senso di sé. In questa fase, gli adolescenti possono adottare diversi tratti e qualità di personalità derivati da amici e parenti, ma non hanno ancora stabilito una propria e originale identità.

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La preclusione dell'identità si verifica quando le persone pensano di sapere chi sono, ma non hanno ancora davvero esplorato le loro diverse possibilità di sviluppo e non si sono ancora messe a confronto in modo critico con opzioni diverse rispetto alle loro scelte.

Ad esempio, un ragazzo può essere cresciuto in una famiglia cattolica, aver frequentato scuole di orientamento cattolico ed essersi associato, in questa fede, agli altri che frequenta. Può di conseguenza identificarsi come cattolico senza mai interrogare quel sistema di credenze. Poi cresce e si allontana da casa e dall’ambiente familiare, incontra gruppi diversi di persone o studia le altre religioni del mondo a scuola, e decide così di rivalutare le loro credenze religiose.

La preclusione dell'identità imita la realizzazione dell'identità, la quale si verifica solo quando una persona ha esplorato e considerato a fondo i propri valori, le credenze, gli interessi in merito alla carriera professionale, l’orientamento sessuale, messo a confronto le proprie idee con i diversi orientamenti politici e altro ancora, per raggiungere un'identità sentita in modo univoco come propria.


spesso hanno semplicemente adottato l'identità
di un genitore, di un parente stretto o di un amico


La preclusione dell'identità, invece, non è in realtà una vera identità. È come indossare una maschera.

Una persona deve arrivare a vivere una crisi d'identità (chiamata anche “moratoria d'identità”) per raggiungere un autentico senso di sé. Le persone bloccate in una fase di preclusione dell'identità hanno “fissato” troppo presto quella che credono essere la loro vera identità. Spesso hanno semplicemente adottato l'identità di un genitore, di un parente stretto o di un amico verso il quale provano un particolare rispetto.

Per impedire che questo accada, è importante che i genitori incoraggino i propri figli a cercare e ad assumere la loro identità, anche se questa identità in ultima analisi non si conforma completamente alle loro. I ragazzi, infatti, non sono destinati a diventare copie dei loro genitori, ma a sviluppare una loro propria personalità.

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Di tutti i periodi della vita e dei passaggi che si compiono nella ricerca di un'identità, l’adolescenza è quello in cui si hanno più probabilità di vivere una preclusione di identità.

Ad esempio, un adolescente potrebbe proclamare di essere politicamente conservatore (la sua identità politica), anche se non ha mai esplorato attivamente altre opzioni. Ha semplicemente considerato di essere a destra, perché è l'identità politica dei suoi genitori o di un suo amico.

Mentre si avvicina ai vent’anni, però, può iniziare a mettere in discussione le sue convinzioni politiche e provare altri approcci. Attraverso questa esplorazione (moratoria dell'identità ), arriverà alla realizzazione della propria identità politica, che potrebbe essere, ma anche non essere, di per sé conservatrice.


stimolandoli all’esplorazione, alla critica,
alla comprensione delle posizioni diverse dalle loro


Il raggiungimento dell'identità è uno dei quattro stati dell’identità definiti dallo psicologo dello sviluppo canadese James Marcia. Questi criticò l'idea che gli adolescenti vivessero un periodo di confusione dell'identità. Invece, afferma Marcia, i ragazzi costruiscono l’identità attraversando due processi: crisi dell'identità e impegno nella sua ricerca (realizzazione dell'identità).

Marcia ha pubblicato per la prima volta le sue opere sugli stati dell’identità negli anni '60. Il suo lavoro si può leggere in particolare nel libro: "Ego Identity: un manuale per la ricerca psicosociale". Marcia è arrivato alle sue conclusioni sulla formazione dell'identità studiando le opere di Erik Erikson, il quale a sua volta ha scritto diffusamente sul tema delle crisi di identità. Da allora, diversi psicologi hanno continuato a sviluppare la sua ricerca.

La ricerca dell'identità è una parte critica dello sviluppo della personalità, chiunque lavori con dei ragazzi adolescenti deve considerare la questione di dove questi si trovino nella ricerca della loro vera identità, stimolandoli all’esplorazione, alla critica, alla comprensione delle posizioni diverse dalle loro e al confronto con personalità di segno differente ai loro orientamenti.


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