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Dopo una serie di stupri e di suicidi tra i giovani autori di reati in carcere, l'Austria sta rivedendo il proprio sistema di detenzione minorile. Il ministro della Giustizia ha definito lo stupro "un caso isolato", ma da tempo sta cercando di risolvere il problema.

Tintinnare di chiavi. Un blocco di metallo scivola in posizione di chiusura mentre un agente di custodia controlla le celle per la notte. È un suono che il ventunenne Ricardo conosce bene. Quattro anni fa, quando era ancora adolescente, fu rinchiuso per sei mesi dopo essere stato giudicato colpevole di lesioni a terzi in una rissa. Ci fornisce una visione dall’interno di quel sistema carcerario che molti temono stia mancando i suoi obiettivi di recupero con i giovani autori di reato.

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"Nella notte, quando tutti dormono, loro colpiscono ... quando nessuno se ne accorge", dice Ricardo.

Ricardo descrive come, in celle sovraffollate, i detenuti siano in grado di violentare i loro compagni di cella.

"Uno si mette contro la porta, quindi non può essere premuto il pulsante rosso - che è il pulsante di emergenza per chiamare il personale medico o una guardia", ha detto Ricardo. "Quindi uno copre il pulsante e gli altri possono fare quello che vogliono. Le finestre sono spesso sigillate quindi nessun rumore viene sentito all’esterno."

Invito all'azione

La giustizia minorile ha raggiunto i titoli di apertura dei giornali in Austria dopo un quotidiano locale ha rivelato che un quattordicenne era stato violentato durante un periodo di custodia cautelare. In un primo momento, il ministro della Giustizia Beatrix Karl ha descritto come questo un caso isolato. Ha inoltre commentato che il carcere non è un paradiso. È stato poi riferito che, solo quest'anno, ci sono stati altri quattro casi di violenza sessuale tra giovani nelle carceri - e un suicidio. Il ministro ha quindi dovuto rispondere a richieste di dimissioni. Beatrix Karl non si è dimessa, al contrario, per affrontare la situazione ha istituito una task force per indagare le condizioni di vita nei centri di detenzione minorile e al contempo ha annunciato alcuni cambiamenti immediati.

"Come, ad esempio, ospitare solo due ragazzi per cella, o creare un turno di guardia notturno", ha detto Karl. "Importante anche l’apertura di maggiori spazi per svolgere attività comuni. E, oltre a questo, per migliorare la situazione dobbiamo semplicemente aumentare le possibilità di impiego e di impegno dei giovani, affiancando ad esse maggiori opportunità ricreative. Ad esempio, lo sport e, dall'altro lato, più possibilità di lavoro nei laboratori."

La task force del ministro dovrà inoltre formulare indicazioni raccomandazioni in merito alle alternative per indagati al di sotto dei 18 anni, i quali sono attualmente tenuti in custodia cautelare. Esperti come Heinz Patzelt, di Amnesty International, fanno risalire i problemi attuali del sistema carcerario austriaco a decisioni prese 10 anni fa, quando il governo ha chiuso uno speciale tribunale di giustizia minorile.

Cambio di governo, cambiamento nella politica

{xtypo_quote_left}Heinz Patzelt, di Amnesty International, ha definito la situazione "scandalosa"{/xtypo_quote_left}

"Molti anni fa l'Austria era davvero un paese molto, molto buono in riferimento alle sue politiche per i minorenni autori di reato, che avevano un trattamento specifico, un tribunale apposito ed esattamente tutto ciò di cui avevano bisogno: il trattamento, l'educazione", ha detto Patzelt. "E poi abbiamo avuto un governo conservatore che ha demolito tutte queste cose, in nome della legge e dell'ordine, che sono state ritenute più importanti della comprensione e della rieducazione, e i risultati di questa impostazione sono davanti a noi".

I casi di stupro e di abuso sessuale che sono venuti alla luce quest'anno sono stati commessi da detenuti contro altri prigionieri. Ma l'ex detenuto Ricardo ha anche descritto comportamenti aggressivi da parte delle guardie carcerarie.

"C'è anche un altro genere di violenza, la violenza psicologica: gridare, farti sdraiare sul pavimento, obbligare a docce fredde di notte, perquisire le celle spaccando tutto ", ha affermato Ricardo.

Le vittime diventano recidivi

Il Ludwig Boltzmann Institute of Human Rights ha recentemente intervistato giovani detenuti e trovato che quelli fatti oggetto di violenza tendono spesso a isolarsi e a diventare depressi. Un detenuto è stato descritto come una "bomba a orologeria". L'indagine ha concluso che alcuni di questi giovani detenuti diventeranno recidivi. L’esperienza dello stesso Ricardo sembra confermare questa affermazione.

{xtypo_quote_right}Un trattamento positivo del prigioniero, in grado di promuovere il suo recupero e la sua ri-socializzazione, può essere veramente attuato in modo efficace solo quando esista un programma giornaliero di attività{/xtypo_quote_right}

"C'è stato un caso anche nella mia cella", ha detto Ricardo. "Un ragazzo era stato in prigione due volte, e la prima volta che è stato violentato da altri quattro prigionieri. I quali sono stati condannati per questo. Alla vittima sono stati promessi soldi per risarcimento, ma questo alla fine non è mai avvenuto."

I problemi non si limitano ad un solo carcere - i casi di abuso sono stati segnalati a livello nazionale. Josef Adam è a capo di un istituto correttivo nella città di Graz. Come il Ministro della Giustizia, dice che è irrealistico aspettarsi violenza pari a zero in prigione.

"Non è assolutamente possibile prevenire la violenza al cento per cento", ha detto Adam. "Così, casi isolati si possono verificare."

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Il sindacato dei lavoratori della prigione ha anche lanciato un appello al ministro. Dicono che non c’è abbastanza personale per garantire la ricreazione, le attività lavorative e le terapie che dovrebbe essere disponibili per i detenuti minorenni. Albin Simma è presidente del sindacato delle guardie carcerarie.

"Un trattamento positivo del prigioniero, in grado di promuovere il suo recupero e la sua ri-socializzazione, può essere veramente attuato in modo efficace solo quando esista un programma giornaliero di attività. E al momento, per la quantità di prigionieri che abbiamo, noi semplicemente non possiamo fornire un servizio del genere" ha detto Simma.

Violazioni 'imperdonabili'

Heinz Patzelt di Amnesty International afferma che la mancanza di risorse è imperdonabile. Pensa che strutture più rieducative e di più personale, tra cui consulenti e terapisti, siano necessari urgentemente.

"E 'davvero scandaloso", ha detto Patzelt, "che un paese così ricco come l'Austria stia trattando in questo modo dei giovani molto, molto vulnerabili - che sono vittime e carnefici allo stesso tempo, a volte - in questo modo orribile."

L'Austria è uno dei firmatari della Convenzione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. La quale impone agli Stati di adottare misure speciali per proteggere i giovani dalla violenza - compresi quelli in stato di detenzione. La task force del governo sulla giustizia minorile ha tre mesi per scoprire che cosa occorre correggere in questo sistema, e proporre una soluzione.​

articolo pubblicato da DW Deutsche Welle, novembre 2013