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L’Associazione Italiana dei Magistrati per i minorenni e per la famiglia a conclusione dell’assemblea straordinaria in data odierna in relazione alla recente proposta approvata dalla Commissione Giustizia della Camera che prevede la soppressione dei Tribunali e delle Procure per i minorenni e l’introduzione di sezioni specializzate per la persona, la famiglia e i minori presso i Tribunali Ordinari e di Gruppi specializzati presso le Procure Ordinarie
esprime
il proprio dissenso per l'abbandono della proposta iniziale del governo di istituire un Tribunale e un Ufficio specializzato autonomo di Procura che accorpino in sè le competenze in materia di persona, famiglia e minorenni, segnalando che una tale proposta, già peraltro avanzata in entrambi i rami del Parlamento, era ed è condivisa da un’ampia parte dell’avvocatura specializzata e da tutti gli organismi di protezione dell’infanzia;
ribadisce
il convincimento che soltanto mediante Uffici specializzati con competenze esclusive ed esaustive in materia minorile e familiare, in linea con la normativa costituzionale e le raccomandazioni europee, possa superarsi ogni frammentazione e possano coniugarsi le esigenze di specializzazione con quelle di prossimità, quest’ultime attraverso l’istituzione di sedi decentrate, realizzabili, con adeguati accorgimenti, senza ulteriori spese e una proficua razionalizzazione delle risorse esistenti;
ribadisce
la necessità di una riforma di ampio respiro che non disperda l’esperienza della giustizia minorile italiana, patrimonio inestimabile, preso a modello anche in sede internazionale;
ritiene
che la previsione di alcuni aspetti essenziali relativi all'accorpamento delle competenze e alla specializzazione, oltre che alle modifiche processuali, con l’attribuzione delle materie più strettamente minorili a una sezione distrettuale con funzioni esclusive e il mantenimento della composizione mista, costuiscano condizioni necessarie ma, da sole, insufficienti ad assicurare effettività ai principi costituzionali di giurisdizione specializzata, e
ritiene
che, a tali fini, appare indispensabile la previsione della predeterminazione delle piante organiche e la riserva di nomina dei magistrati da parte del Consiglio Superiore della Magistratura, nonchè una disciplina della responsabilità organizzativa e gestionale dei dirigenti dell'ampio settore, articolato e complesso, loro attribuito;
manifesta
fermo dissenso per la mancata previsione dell’esclusività delle funzioni e per la cancellazione dell’autonomia gestionale e organizzativa dell’Ufficio del Pubblico Ministero Minorile, il cui insostituibile ruolo propulsivo nelle materie sia penali che civili, per la portata riparativa e rieducativa del processo penale minorile e, soprattutto, per la peculiare attribuzione della legittimazione attiva a tutela della persona di minore età, sarebbero svolte da Gruppi specializzati presso le Procure Ordinarie, la cui organizzazione finirebbe per dipendere dalla discrezionalità dei capi di Uffici con finalità, tradizionalmente, estranee alla tutela dell’infanzia;
segnala
che l’assetto dell’ufficio requirente così delineato inciderebbe gravemente, anche per effetto dei principi del giusto processo, sulla qualità e sulla quantità del lavoro svolto e trasmesso all’organo giudicante ribadisce l’assoluta necessità che nel corso dei lavori parlamentari si pongano adeguati rimedi a una proposta che, nel sopprimere uffici altamente specializzati, rischia seriamente di depauperare la cultura della giurisdizione minorile in favore di esigenze organizzative tese a ripianare carenze di risorse negli uffici per gli adulti, e di compromettere il complessivo sistema di protezione dell’infanzia, già duramente provato dai tagli alla spesa pubblica, così determinandosi un ulteriore grave pregiudizio alla condizione dei diritti dei bambini e degli adolescenti nel nostro paese.
Roma 20 febbraio 2016
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Condividiamo due notizie pubblicate sul sito dell'Autorità Garante per l'infanzia e l'adolescenza, relative ad alcune azioni patrocinate e sostenute dall'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza.
Si tratta del lancio di un portale e la pubblicazione di un libro nell'ambito di un progetto finalizzato a prevenire il disagio dei figli di persone affette da disturbo psichico.
Qui sotto i link relativi:
http://www.garanteinfanzia.
http://www.garanteinfanzia.org/news/si-pu%C3%B2-dire-il-libro-i-figli-di-persone-con-disturbi-mentali
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Il Cismai (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia) ribadisce la forte preoccupazione riguardo il disegno di legge approvato in data 29 agosto 2014 dal Consiglio dei Ministri e in particolare a quanto prevede il recente emendamento approvato in commissione giustizia alla Camera e inserito nell’ambito della delega al Governo per la riforma del processo civile in cui si fa riferimento al “rafforzare le garanzie dei diritti della persona, dei minori e della famiglia mediante l’istituzione di sezioni specializzate per la famiglia e la persona”
Al fine della migliore tutela del minore si ritiene fondamentale che non vada perso il grande patrimonio di esperienza e storia portato avanti nell’attività dei Tribunali per i minorenni in particolare è indispensabile salvaguardare alcuni aspetti:
- L’effettiva specializzazione dei magistrati.
in una materia così complessa e delicata come la tutela dei soggetti di minore età deve essere garantita l’effettiva specializzazione dei magistrati.
La logica di separare le competenze civili da quelle penali, affidata a due organi giudiziari interrompe di fatto una cultura acquisita in materia minorile, che fonda la sua competenza in una lettura complessa delle situazioni di disagio dei minori e delle famiglie si auspica pertanto che i magistrati delle sezioni specializzate civili e penali, dell'ufficio distrettuale del pubblico ministero e i magistrati addetti alla trattazione degli affari di famiglia nelle Procure della Repubblica siano tenuti a partecipare annualmente a specifiche azioni di formazione, che avranno come obbiettivo l'acquisizione di conoscenze giuridiche, di conoscenze extragiuridiche propedeutiche al migliore esercizio delle funzioni di giudice e PM della famiglia e dei minori, di buone prassi di gestione dei procedimenti, di buone prassi per l'ascolto del minore;
E’ necessario inoltre prevedere una formazione continua multidisciplinare sui diritti e bisogni di minori, nelle diverse fasce di età, della componente togata e della componente privata specializzata addetta all’Ufficio.
- La collegialità
È questa una delle principali peculiarità del T.M. attuale, in cui il giudice togato affianca il suo sapere giuridico alla conoscenza specialistica dei Giudici Onorari nel campo del benessere psicologico e sociale del minore.
Questo prezioso patrimonio costituito da una prassi giornaliera di lavoro fianco a fianco tra togati e onorari non può in alcun modo essere sostituito dal continuo ricorso a pareri specialistici esterni (Consulenze Tecniche).
Sia nel processo penale minorile che nei collegi giudicanti civili, le competenze del giudice o del collegio giudicante necessitano di un supporto interdisciplinare, quindi si ritiene importante preservare la presenza della componente privata specializzata, affinché i provvedimenti adottati siano proporzionati alle circostanze e alla gravità del reato, alla situazione del minore ed alla tutela delle relazioni familiari. Nella prospettiva di un’unica istituzione giudiziaria specializzata per tutte le competenze in materia di persona, famiglia e minori, la presenza della componente onoraria, con espressa indicazione delle norme per la loro formazione e selezione andrebbe prevista in tutti i procedimenti civili laddove sussista pregiudizio per il minore.
- La centralità del minore
Significativa ci sembra la sparizione del termine “minore”, finora centrale; laddove questa centralità venisse meno infatti, il rischio è che il minore si trovi ad esistere non più come soggetto di diritto, ma solo in funzione dei diritti dei suoi genitori con una sovrapposizione della giurisdizione minorile a quella familiare.
Ci auguriamo che il Governo voglia recepire le indicazioni di diverse Associazioni, che operano da anni nel settore della tutela minorile come l’ Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia (AIMMF) e la Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia e per i Minorenni (Il CamMiNo).
Il Cismai auspica, infine, che il Ministro della Giustizia e il Governo si facciano garanti del mantenere la specificità e la specializzazione di una giustizia che anche nella sua organizzazione metta al centro la persona minore di età.
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Il report che riassume l'attività svolta dall'Ufficio Diritti dei Minori nell'anno 2015 del Comune di Ferrara.
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Ddl Cirinnà, positivo il riconoscimento dei diritti civili
a prescindere dall’orientamento sessuale
Su una questione così delicata opportuno evitare i toni ideologici
e i riferimenti a temi non presenti espressamente nel disegno di legge
Roma, 5 febbraio 2016
“Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) esprime un giudizio positivo su quanto previsto nel ddl Cirinnà in merito al riconoscimento dei diritti delle persone che stabiliscono un’unione civile a prescindere dall’orientamento sessuale.
La Federazione nota, altresì, che il dibattito sul disegno di legge ha assunto spesso, da più parti, toni ideologici e riferimenti a temi di cui nulla si dice espressamente nel testo di legge, non favorendo di conseguenza un’analisi serena della proposta in oggetto.
Per quanto riguarda la questione dell’adozione del minore da parte del partner (stepchild adoption), il CNCA rileva che quanto presente nel testo Cirinnà è una ridefinizione contestuale di quanto già previsto nella legge 184/83 sull’adozione in casi particolari, in cui si mantiene la funzione dirimente del Tribunale per i minorenni, con l’intento di assicurare la continuità affettiva e relazionale per bambini e ragazzi.
Consapevoli della complessità e delicatezza della questione, la Federazione si impegna a organizzare momenti di riflessione specifica sui diversi aspetti e conseguenze della legge rivolti ai propri associati.
Info:
Mariano Bottaccio – Responsabile Ufficio stampa
Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA)
tel. 06 44230395/44230403 – cell. 329 2928070 - email:
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Stimatissime e stimatissimi amici del FORUM REGIONALE.
con il D.P: 513/2016 del 18/01/2016 approvazione standards strutturali e organizzativi per le strutture di accoglienza di II livello in Sicilia, che vi allego, si sta creando una situazione di dispsarità di trattamento tra minori italiani e minori migranti non accompagnati.
Tutte le comunità che in questi anni si sono dichiarate disponibili ad accogliere minori stranieri, in situazione di un'emergenza sempre più grave di sbarchi di migranti nel territorio siciliano, si trovano adesso a dover adottare obbligatoriamente standard di accoglienza minimi per gli stranieri, e differenziati da quelli erogati ai conviventi minori italiani.
E' una situazione paradossale che lede la dignità dei minori ed è un vulnus sulla "credibilità" delle istituzioni siciliane tanto prodighe a farsi fotografare e intervistare dalle TV nel momento dello sbarco.
E' un grave precedente, fondato su erronee interpretazioni di leggi nazionali ( o forse c'è un pizzico di razzismo?), che mina il concetto di uguaglianza, di solidarietà e di parità dei trattamenti dei minori cui l'Italia ha aderito sosttoscrivendo la carta internazionali del diritti dei fanciulli.
Il Forum regionale della Sicilia deve farsi portavoce di questa grave situazione di discriminazione raziale e sociale.
Chiedendo un immediata revisione degli standard e delel risorse destinate all'accoglienza di tanti minori innocenti vittime di guerre, povertà e disperazione umana.
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D’accordo con Renzi sul fatto che non esistono
migranti di serie A e migranti di serie B
Don Zappolini: “Hanno diritto all’accoglienza anche i migranti ‘economici’
e quelli che si spostano per disastri ambientali.
Preoccupazione per il ruolo che potrebbe svolgere la Turchia”
Roma, 2 febbraio 2016
“Siamo d’accordo con il premier Renzi sul fatto che non esistono migranti di serie A e migranti di serie B”, dichiara don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), “ma questo vuol dire – per noi – riconoscere il diritto all’accoglienza non solo ai migranti che fuggono dalle guerre, ma anche a coloro che si spostano per disastri ambientali o per mancanza assoluta di opportunità economiche nel proprio paese.”“Siamo molto preoccupati”, continua il presidente del CNCA, “per quello che sta avvenendo in Europa rispetto alla politica migratoria: l’Unione Europea pensa davvero di risolvere una questione di tale portata finanziando un nuovo stato gendarme, cioè la Turchia? E impressiona che in Danimarca, con l’appoggio anche dei socialdemocratici, sia stata approvata una norma che fa pagare l’accoglienza a chi ne ha diritto per convenzioni internazionali e senso di umanità.”
“Se l’Africa è davvero una priorità per l’Italia e la questione immigrazione va affrontata con una strategia complessiva, come affermato dal presidente del Consiglio”, conclude don Zappolini, “il governo italiano investa seriamente nella cooperazione allo sviluppo e non si limiti a siglare contratti più o meno proficui con regimi che non operano per il benessere della propria popolazione.”
Info:
Mariano Bottaccio – Responsabile Ufficio stampa
Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA)
tel. 06 44230395/44230403 – cell. 329 2928070 - email:
www.cnca.it
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La Redazione di Ubiminor esprime forte preoccupazione per l’emendamento n.1.25 al Ddl n. 2953 (Riforma Orlando sulla Giustizia), proposto dalla deputata del PD Ferranti e approvato dalla Commissione Giustizia della Camera. L'emendamento cambia profondamente la riforma, abolendo i Tribunali per i Minorenni a favore di non meglio precisate "sezioni specializzate". Questa scelta del Legislatore abolisce una eccellenza del nostro Ordinamento, e ci riporta indietro di decenni, proprio nel momento in cui la nostra Giustizia Minorile è diventata un "faro" per gli altri Paesei Europei. È una scelta inspiegabile, destinata a impoverire la specializzazione di chi deve effettuare delicatissime scelte che riguardano la vita di bambini e adolescenti.
L'approvazione di questo emendamento ha provocato la ferma condanna di tutti gli "Attori" interessati dalla Riforma: dai Magistrati minorili ai Magistrati degli adulti, dagli avvocato minorili all'ordine degli assistenti sociali e degli psicologi, ai Garanti per l'Infanzia fino a tutte le Organizzazioni che si occupano di monitorare in Italia l'applicazione della CRC (Convenzione ONU per i dirirri dei bambini e degli adolescenti).
Pubblichiamo di seguito le loro prese di posizione.
Messaggi sulla Giustizia Minorile
(di Elena Buccoliero e Mauro Biani)
Comunicati
Unione Nazionale Camere Minorili: Comunicato stampa: Stralcio art.1, co. 1, lett. b) ddl 2284
Giustizia minorile, ora sono tutti contro la riforma
SAVE THE CHILDREN: Riforma della Giustizia minorile: non si può prescindere dalla necessità di garantire una giustizia a misura di minore
Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e della Adolescenza (SINPIA): NO alla soppressione dei Tribunali per i Minorenni
Defence for Children International: Lettera al Ministero della Giustizia e ai membri della Commissione Giustizia presso il Senato
AIMMF: Salviamo i Tribunali per i Minorenni
Toghe contro la riforma della giustizia: "Non abolite il Tribunale dei minori"
Statement dell'Associazione internazionale dei magistrati per i minorenni e per la famiglia sul disegno di legge 2284
Le agenzie di stampa del convegno: Convegno: DECIDERE CON LO SGUARDO AL FUTURO. Quale Giustizia per i Minorenni e le relazioni familiari?
L’ANM Sul DDL Uffici Minorili
AIMMF: Salviamo i Tribunali per i Minorenni
L’Aiga si confronta sul tema della riforma della giustizia minorile
Comunicato della Garante Filomena Albano sulla riforma del processo civile
AIAF: Documento approvato dal Comitato Direttivo Nazionale del 21.1.2017
OSSERVAZIONI SUL DDL S. 2284 DELL’UNIONE DELLE CAMERE PENALI ITALIANE
AIMMF: Osservazioni sul Disegno di legge n. 2284 “Delega al Governo recante disposizioni per l’efficienza del processo civile” approvato dalla Camera dei deputati il 10 marzo 2016 (audizione del 18 gennaio 2017)
Giustizia Minorile, una riforma che è meglio fermare
Comunicato stampa dell'Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia
Lettera di Don Armando Zappolini, Presidente Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), a A Mario Calabresi, Direttore de “la Repubblica”
Lettera scritta a Repubblica da Luciano Trovato sulla Riforma della Giustizia Minorile, presidente del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro
Lettera del Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza al Ministro della Giustizia, contro la soppressione del Tribunale per i Minorenni
Il parere del Consiglio Superiore della Magistratura sulla proposta di riforma delle competenze su Minori e Famiglie contenuta nel DDL "Orlando"
Comunicato AIMMF sulla delibera del Consiglio Superiore della Magistratura
"Appello contro la possibile soppressione dei Tribunali per i Minorenni". Paolo Tartaglione su Web Radio S.O.S
Comunicato dell'Ordine Assistenti Sociali del Veneto
Sintesi del lavoro della Sesta Commissione del CSM per la formulazione del parere sul ddl n.2284/S
Lettera di sostegno di Dirigenti scolastici e rappresentanti di associazioni. Contro la soppressione del Tribunale per i Minorenni
Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria: "La soppressione tribunali fa perdere civiltà conquistata"
L'articolo di Repubblica: "Diecimila firme per salvare il Tribunale per i minorenni"
Radio Popolare: Così si chiudono i tribunali dei minori. Intervista a Joseph Moyersoen, Grazia Cesaro, Emanuele Bana
Comunicato A.I.M.M.F. contro il disegno di legge approvato dalla Camera sulla giustizia minorile
La dichiarazione di Cristina Maggia, Procuratore Minorile di Genova, al seminario organizzato da Libera Genova: Quale riforma vogliamo per la giustizia minorile
Comunicato CIAI. I tribunali per i minorenni non devono scomparire
Comunicato del C.N.S.A. (Coordinamento Nazionale Servizi Affido) sulla Riforma della Giustizia Minorile
Comunicato dell'Ordine degli Psicologi
Osservazioni sul ddl Delega al Governo recante disposizioni per l'efficienza del processo civile A.C. 2953-A
Comunicato CGIL Funzione Pubblica sulla soppressione dei Tribunali per minorenni
La giustizia minorile italiana ha bisogno di essere riformata, non deformata
Sos villaggi dei bambini sulla soppressione dei Tribunali per i Minorenni
Comunicato ANM - Ass. Nazionale Magistrati di Milano
CNCA: "Preoccupati per la soppressione dei Tribunali e delle Procure per i minorenni"
Comunicato dell'Unione Nazionale delle Camere Minorili
Comunicato della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Torino
La prevista riforma della Giustizia Minorile. Il punto della situazione
Comunicato dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Lombardia
Comunicato A.I.M.M.F. Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia
Comunicato Cismai sulla riforma della Giustizia minorile
Comunicato MSNA Sicilia
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Roma, 19 novembre 2015
Approvare al più presto il Piano nazionale Infanzia. È quanto richiesto dalla rete “Batti il cinque!”, composta da Agesci, Arciragazzi, Cgil, Cnca, Cnoas, Save the Children, Unicef, in occasione della celebrazione domani della Giornata nazionale dell’infanzia e l’adolescenza. Nella bozza di piano elaborata il 28 luglio scorso dall’Osservatorio nazionale infanzia, attualmente in attesa del parere della Commissione parlamentare Infanzia, sono state individuate delle azioni importanti per il rispetto dei diritti dei bambini e degli adolescenti che vivono in Italia ed è stato avviato un percorso che inserisce nel Piano i livelli essenziali delle prestazioni, facendo compiere dei passi significativi verso il rispetto di quanto previsto dalla Costituzione.
“Chiediamo il rispetto della legge, che prevede che il Piano venga adottato ogni due anni”, dichiara Liviana Marelli, portavoce di “Batti il cinque!”. “I ritardi – l’ultimo piano è scaduto lo scorso anno – sono un indicatore di quanto poco i bambini e gli adolescenti siano al centro dell’agenda politica in Italia. Il 20 novembre non sia solo una celebrazione, ma un’occasione per assumere impegni concreti. È questo che ci aspettiamo da governo e parlamento.”
Info: Mariano Bottaccio – Responsabile Ufficio stampa
Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA)
tel. 06 44230395/44230403 – cell. 329 2928070 - email:
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L’UNIONE NAZIONALE CAMERE MINORILI E LA CAMERA MINORILE DI MILANO
ESPRIMONO
forte preoccupazione per l’esasperazione dei toni e la strenua polarizzazione tra pareri favorevoli e sfavorevoli che sia stampa sia opinione pubblica hanno recentemente espresso sui provvedimenti di volta in volta assunti dall’autorità giudiziaria specializzata sul c.d. “caso Levato”
OSSERVANO
che le normative sovranazionali, tra cui si ricorda la Convenzione sui diritti del fanciullo e le linee guida del Consiglio d’Europa per una giustizia child friendly (17.11.2010), così come il diritto interno prevedono l’adozione di ogni cautela nella esposizione mediatica delle questioni che riguardano persone minori di età; rammentano altresì le norme vincolanti per gli operatori dell'informazione di cui alla Carta di Treviso per una cultura dell'infanzia, che impongono il rigoroso anonimato del minore nonché di evitare forme di comunicazioni lesive dell'armonico sviluppo della sua personalità, e ciò a prescindere dall'eventuale consenso dei genitori
INVITANO
a considerare la vicenda dal punto di vista e secondo l’interesse della persona minore coinvolta che il Pubblico Ministero presso il Tribunale per i Minorenni aveva il dovere, oltre che il potere, di tutelare e che lo stesso Tribunale ha valutato alla luce dei dati disponibili
RILEVANO
come l’approccio fino ad ora adottato dai vari commentatori che si sono espressi sul caso si sia spesso basato su constatazioni ed argomenti di natura emotiva e su confronti con casi del nostro passato giudiziale e mediatico, che non presentano elementi di analogia con quello al momento sottoposto all’autorità giudiziaria minorile
SOTTOLINEANO
la necessità di abbassare i toni di commento sulla vicenda e l’opportunità di rispettare tanto gli interessi dei genitori e delle loro famiglie, quanto quelli del neonato; interessi dei quali il Tribunale per i minorenni ha individuato il bilanciamento con i provvedimenti attualmente in vigore, ed assunti in attesa che il procedimento faccia il proprio corso, con tutte le garanzie difensive e di contraddittorio che il nostro sistema ben conosce ed applica quotidianamente, dovendo peraltro ricordare che la procedura di adottabilità avviata prevede per legge la presenza dell’avvocato del minore che vale a rappresentare gli interessi dello stesso come parte anche formale ed autonoma del giudizio - profilo processuale e giuridico, quest’ultimo, sottovalutato e persino dimenticato sia dalla stampa sia dai diversi commentatori
AUSPICANO
che l’eventuale ulteriore confronto sul caso si svolga con la necessaria serietà e competenza, ossia su un piano tecnico e nella conoscenza delle normative nonché tenendo a mente l’interesse di tutte le parti, primariamente quella del minore di età il cui futuro il Tribunale per i Minorenni, con la garanzia del carattere specializzato e della struttura multidisciplinare che per legge lo definiscono, ha il compito di tutelare.
Milano, 24 agosto 2015