Nel delicato momento in cui i giovani adulti cercano di consolidare la propria posizione nel mondo del lavoro, riuscire a bilanciare vita privata e ambizioni professionali diventa una sfida cruciale, soprattutto in un momento storico in cui le condizioni di lavoro sono spesso precarie e i giovani vengono sottopagati.
Una nuova ricerca dimostra che coloro che prendono l’iniziativa nel riorganizzare proattivamente la vita familiare – modificando, ad esempio, gli orari di cura e assistenza per genitori anziani e eventuali figli o redistribuendo le responsabilità domestiche – tendono a sviluppare maggiore adattabilità e capacità di innovazione anche sul posto di lavoro.
Lo studio, condotto dalla School of Management dell’Università di Bath e pubblicato sul *Journal of Occupational and Organizational Psychology*, ha seguito per sei settimane circa centocinquanta coppie statunitensi, per indagare l’influenza della sfera domestica sulle prestazioni lavorative.
I ricercatori hanno rilevato che l’intraprendenza mostrata in ambito familiare si trasferisce nella vita professionale, favorendo resilienza e mentalità proattiva.
«A volte la vita e le routine familiari possono sembrare solo una modalità di sopravvivenza» ha spiegato il professor Yasin Rofcanin del Future of Work research centre dell’Università di Bath.
«Ma quando le persone scelgono consapevolmente di apportare cambiamenti – nella cura delle persone della famiglia, degli anziani o nella gestione dei compiti domestici – si sentono più capaci e padroni della situazione. Questa fiducia si riflette poi nel lavoro, migliorando creatività e capacità di adattamento».
Esempi concreti di questi cambiamenti includono l’uso condiviso di calendari digitali per gestire gli impegni, la rotazione nei turni di accompagnamento all’asilo o a scuola dei figli, l’organizzazione di nuove modalità di assistenza agli anziani o incontri familiari strutturati per risolvere conflitti e fissare obiettivi comuni.
Questi piccoli ma intenzionali interventi vengono definiti dai ricercatori come «rinnovamento strategico».
Rientrano in questa categoria anche la riorganizzazione degli spazi domestici per facilitare il lavoro da remoto, l’istituzione di zone silenziose per attività che richiedono concentrazione o l’introduzione di momenti senza tecnologia per rafforzare i legami familiari.
Secondo la coautrice, la dottoressa Siqi Wang, della Aston Business School, anche semplici “check-in domestici”, cioè momenti di confronto sulle routine e sugli impegni reciproci, incontri regolari per ridefinire le priorità, suddividere i compiti o pianificare la settimana – rappresentano forme di adattamento lungimiranti che permettono alle famiglie di rispondere in modo flessibile ai cambiamenti, riducendo lo stress e migliorando il funzionamento complessivo, sia a casa che al lavoro.
I ricercatori sottolineano come la creatività sia essenziale non solo nel contesto lavorativo, ma anche all’interno dei sistemi familiari, dove occorre adattarsi continuamente a nuove responsabilità e richieste esterne.
Un ambiente familiare aperto, collaborativo e pronto alla sperimentazione – ciò che lo studio definisce “creatività familiare” – può potenziare questa capacità di adattamento, rendendo più efficaci gli sforzi proattivi e contribuendo al successo professionale.
Con l’espansione dei modelli di lavoro flessibile e ibrido, i confini tra casa e lavoro diventano sempre più sfumati.
«È fondamentale che i datori di lavoro comprendano come le dinamiche familiari influenzino le performance lavorative», osserva ancora il professor Rofcanin. «Sostenere i dipendenti sia in ambito professionale che personale può portare a una forza lavoro più coinvolta e innovativa.»
Lo studio suggerisce che le aziende possono amplificare questi benefici investendo in programmi di sviluppo della leadership che includano una formazione specifica sulle dinamiche casa-lavoro.
Coaching, feedback costruttivo e orari flessibili sono strumenti che rafforzano la fiducia e le capacità di problem-solving dei dipendenti. Anche programmi di promozione del benessere, servizi di supporto psicologico, assistenza familiare e incentivi legati al tempo libero si rivelano fondamentali per stimolare un ambiente di lavoro produttivo e creativo.
Già in precedenti ricerche, lo stesso gruppo di studiosi aveva dimostrato che interazioni solidali tra colleghi influenzano positivamente la vita domestica, beneficiando i partner e alimentando la creatività anche sul lavoro.
Lo studio internazionale ha coinvolto, oltre all’Università di Bath, collaboratori di IESE Business School (Spagna), ESE Business School (Cile), University of the West of England e UBI Business School (Belgio).