Il passaggio alla genitorialità di un adolescente può essere improvviso e molte volte anche traumatico. Il figlio accomodante e simpatico si trasforma in un ragazzo cupo, arrabbiato e concentrato solo su se stesso, che sembra felice solo quando non ha nulla a che fare con la sua famiglia. È naturale che i genitori si chiedano se sia colpa loro, se abbiano fatto qualcosa di sbagliato.
Alcune teorie sostengono che l’angoscia adolescenziale sia un fenomeno relativamente recente. Esistono in effetti alcune prove che questa condizione sia più accentuata nella società moderna, dove gli adolescenti hanno più spazio per esprimere le proprie emozioni ma meno problemi concreti da affrontare.
In altre epoche storiche durante l’adolescenza aumentavano le responsabilità. In particolare, i ragazzi imparavano come diventare adulti nella propria comunità, dal momento che ci si aspettava che si sposassero o si accasassero e iniziassero una famiglia entro la fine dell’adolescenza o nei primi vent’anni.
Tuttavia anche in quelle culture gli adolescenti mettevano in atto molti comportamenti simili a quelli di oggi. Assumersi rischi, desiderio di viaggiare, esplorare la propria sessualità. Anche se i modelli variavano nel tempo e tra culture diverse, l’adolescenza era comunque un periodo molto simile a quello che si conosce oggi.
L’angoscia adolescenziale non è dunque affatto una novità, ma se è persistita nel tempo e attraverso le culture, la domanda è: perché? si chiedono gli studiosi. Esiste una ragione evolutiva, adattiva?
Lo sviluppo della personalità negli adolescenti
Per rispondere a questa domanda, un gruppo di ricercatori ha condotto una ricerca longitudinale su centinaia di adolescenti per diversi anni. Utilizzando la misurazione della personalità HEXACO* (considerato dagli studiosi il miglior strumento in questo ambito), hanno scoperto che gli adolescenti diventavano, col tempo, più irritabili, inclini al rischio, isolati e autocentrati.
Dati simili sono stati osservati anche in studi trasversali su migliaia di partecipanti online di lingua inglese e coreana. Questi dati mostrano anche un punto importante: i giovani adulti perdono rapidamente questa angoscia e diventano molto più cooperativi e stabili. Perché, allora, gli adolescenti sembrano essere i soli a esprimere questa forma di disagio?
È fondamentale riconoscere che, come per ogni comportamento complesso, ci sono molti fattori in gioco: la genitorialità, la cultura, gli ormoni, le influenze dei coetanei. Gli autori della ricerca però pensano che ci sia qualcosa in più.
Ritengono che gli adolescenti si siano evoluti per essere scontrosi e autocentrati per una ragione. Una ragione che risale al passato dell’essere umano, perché l’evoluzione risolve i problemi di oggi con le soluzioni trovate ieri.
I ragazzi di oggi hanno menti pronte a risolvere i problemi che gli adolescenti affrontavano in passato. E una delle costanti più comuni dell’adolescenza è la transizione da bambino dipendente a adulto indipendente.
Questo richiede di allontanarsi dalla propria famiglia e dai genitori. Le persone che hanno fornito cibo, sicurezza e amore. Se questo legame è stato ben costruito, è molto difficile ignorarlo, per non dire lasciarselo alle spalle. Come mostrano decenni di saluti commossi quando ci si allontana dalla famiglia, non è facile lasciare il comfort e la sicurezza di casa per iniziare una propria vita autonoma. Quali tratti potrebbero facilitare questo passaggio?
Una spiegazione logica per i comportamenti più difficili degli adolescenti
Anzitutto, iniziano a pensare ai propri bisogni piuttosto che a quelli della famiglia. Ecco l’aspetto autocentrato. Poi, smettono di voler stare con i genitori. Questo è l’aspetto ritirato e privo di sentimentalismo.
Sono disposti a correre dei rischi invece di pianificare a lungo termine. Qui l’aspetto pigro e impulsivo. Infine, sono pronti a difendersi, magari lontano dal sostegno della famiglia. Questo è l’aspetto della scontrosità.
Mettendo insieme tutto questo si ottiene un insieme di tratti della personalità necessari per permettere agli adolescenti di lasciare la famiglia e iniziare una vita propria. Dall’altro lato, ciò potrebbe anche rendere i genitori meno inclini a far leva sui sensi di colpa per tenerli a casa.
In definitiva, i cambiamenti nella personalità degli adolescenti potrebbero essersi evoluti per svolgere un ruolo importante, anche se temporaneo, nella storia della vita umana: promuovere la propria nuova famiglia indipendente a scapito della famiglia d’origine.
I cambiamenti che si osservano sembrano essere un adattamento temporaneo per favorire questo passaggio. Questo non significa che tutti gli adolescenti vivano questi cambiamenti, e dati recenti mostrano che i giovani oggi corrono meno rischi rispetto al passato – forse perché i genitori non sono più tanto favorevoli a lasciarli andare presto da casa.
Ma anche se oggi i ragazzi si assumono meno rischi rispetto al passato, se la teoria espressa in questo studio è corretta, spiegano i ricercatori, avranno sempre una certa spinta naturale a essere scontrosi, introversi e autocentrati.
Gli studiosi sottolineano l’aspetto positivo che i dati indicano che si tratta di una fase molto breve nella vita umana. Basta avere pazienza, rimanendo di supporto e preparandosi a godersi il ritorno di un figlio o una figlia adulti che, almeno nella personalità, potrebbero finire col somigliare molto al bambino che erano prima che la tempesta biologica dell’adolescenza li trasformasse.
Riferimento bibliografico
Brazil, K. J., Farrell, A. H., Spadafora, N., de Vries, R., & Volk.
Structure, stability, and mean-level change in adolescent
HEXACO personality traits using the HEXACO-SPI.
Journal of Research in Personality (2025).
*La misurazione della personalità HEXACO è un modello psicologico che valuta la personalità attraverso sei dimensioni fondamentali, da cui deriva l'acronimo “HEXACO”.
1. H – Onestà-Umiltà (Honesty-Humility):
Misura tratti come sincerità, giustizia, mancanza di interesse per il potere e l’avidità.
→ Persone alte in questa dimensione tendono a essere oneste e modeste.
→ Persone basse possono essere manipolative, egoiste e arroganti.
2. E – Stabilità Emotiva (Emotionality):
Valuta la tendenza a provare ansia, paura, dipendenza e sentimentalismo.
→ Alti punteggi indicano sensibilità e attaccamento.
→ Bassi punteggi indicano resilienza, freddezza emotiva.
3. X – Estroversione (eXtraversion):
Include aspetti come socievolezza, sicurezza in sé, energia e entusiasmo.
→ Alti punteggi: persone socievoli e assertive.
→ Bassi punteggi: più riservate e introverse.
4. A – Amabilità (Agreeableness):
Misura la tolleranza, la pazienza, la gentilezza e il perdono.
→ Persone alte tendono a essere cooperative e accomodanti.
→ Persone basse possono essere più dure, critiche o vendicative.
5. C – Coscienziosità (Conscientiousness):
Indica autodisciplina, precisione, diligenza e senso del dovere.
→ Alti punteggi: organizzati e affidabili.
→ Bassi punteggi: impulsivi e disorganizzati.
6. O – Apertura all’esperienza (Openness to Experience):
Include curiosità intellettuale, interesse artistico, immaginazione e originalità.
→ Alti punteggi: persone creative e curiose.
→ Bassi punteggi: più concrete, pratiche, tradizionaliste.
Il modello HEXACO è un'evoluzione del più noto Big Five, ma aggiunge una dimensione in più (Onestà-Umiltà). È considerato da molti studiosi un modello più completo e culturalmente più valido specialmente nei contesti multiculturali.