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Son gocce dentro al mare.

I sorsi più salati

li voglio dedicare

a quelli mai arrivati.

20150422 filastrocca migranti 3

Al bimbo che cercava

un posto per studiare,

all'uomo che sognava

un luogo per campare.

Piango per 700,

per 7 o 7000

piango per ogni uomo

stipato in quella fila

 

di volti martoriati

di corpi ormai perduti

di sogni naufragati

di figli sconosciuti.

Piango per il più orrendo

di tutti i bastimenti, 

un barcone tremendo 

di compaesani deficienti

 

perché chi si separa 

anche dalla pietà 

mi sta rubando l'aria

e non lo voglio qua. 

Portatemelo via

in Libia o in Tunisia, 

costretto su un barcone 

d'incerta destinazione. 

In gita in mare aperto

o a spasso nel deserto

di giorno, e notte e giorno

col dubbio del ritorno.


Adesso chiedo scusa

dei versi esagerati

ma non mi sembra un merito

se è qui che siamo nati.

 

O forse ve l’ho detto 

sommersa dal disagio

di constatare l’uomo 

perduto nel naufragio.

               

                 Scartare la paura
 
              affondare l'odio

               Rifiutare la paura

                 bombardare l'odio

              Fermare la paura

          Navigare l'odio

                Annichilire la paura

              Trasformare l'odio

 

divisori 540


Le filastrocche giudiziarie

I tribunali per i minorenni prendono ogni giorno decisioni difficili. Scelte delicate, suscettibili certo di errore ma orientate ogni volta sulla valutazione dei rischi e dei danni che un minore patisce, molto spesso per mano degli adulti a lui più vicini vale a dire i suoi genitori e i familiari più stretti.
Negli ultimi anni una retorica mielosa e in bianco e nero ha raccontato storie dove i buoni erano ben distinti dai cattivi e dove la conclusione era invariabilmente una sola: i bambini e i ragazzi devono crescere con i loro genitori. Con loro, chiunque essi siano e comunque si comportino.
Ogni altro intervento, anche quando è temporaneo e di stimolo al cambiamento per giungere a relazioni familiari più serene, viene presentato come crudeltà, come ingiustizia. Avrebbe, ciascun genitore, il diritto di fare dei propri figli tutto ciò che vuole - e di evitare il dolore, per sé e per il bambino. Piuttosto la perversione, il maltrattamento, l'incertezza endemica. Tutto sembra meglio della sofferenza che sta dentro alla crisi e alla necessità di cambiare.
Il cinismo infantile di Cukerì che racconta scelte giudiziarie estreme, eppure ordinarie nelle aula dei tribunali per i minorenni, è uno sberleffo a questa logica e un modo per affermare una volta di più che i bambini e i ragazzi sono persone. Non proprietà, non appendici degli adulti ma persone, soggetti di diritto, nei cui panni occorre provare a mettersi e che è opportuno disporsi ad ascoltare in ogni singola e distinta decisione che riguardi da vicino la loro vita.

 Le precedenti filastrocche:

Filastrocca del matrimonio combinato, Filastrocca del bambino abusato

Filastrocche della televisione

Filastrocca dell'occhio nero di mamma. Filastrocca del giudice bizzarro 

Filastrocca della mamma bambina

Filastrocca dei bambini contesi

Filastrocca della competenza minorile

Filastrocca dei gemelli di Cattolica

Filastrocca dello spaccino

Filastrocca dell'adolescente adottato

Filastrocca del Natale all'improvviso

Filastrocca dell'udienza si va beh...

Filastrocca di chi arriva per mare

Filastrocca della cattiva coscienza

Filastrocca della mamma brasiliana

Filastrocca di un assassino

Filastrocca del sudario

Filastrocca della pelle dei minori, Filastrocca dell'indigesto

 Filastrocca delle occasioni mancate

Filastrocca del padre a luci rosse

Filastrocca di Alì

Filastrocca della mamma che non vuole stare senza

Canzone dei bambini che aspettano

Elena Buccoliero
Sociologa e counsellor, è la direttrice della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati e referente dell’ufficio Diritti dei minori del Comune di Ferrara. Dal 2008 al 2019 è stata giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna. Da molti anni aderisce al Movimento Nonviolento. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.