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Se si prende in considerazione un gruppo adolescenti, li si osserva e ascolta mentre discutono tra loro, è piuttosto frequente il caso in cui, come si comprende dal loro dialogo, siano impegnati tutti a pianificare qualche attività sportiva o ricreativa, attività che prevede un team e un impegno dei singoli in una dimensione collettiva.
Molti esperti di apprendimento spiegano che la creatività viene compressa e avvilita dall’impostazione della gran parte dei sistemi scolastici e formativi. Agli studenti difficilmente è lasciato spazio per elaborare il proprio piano di apprendimento passo dopo passo, ma questo viene invece fornito loro come un manuale di istruzioni già pronto.
Sono tanti i genitori che fanno del loro meglio per intrattenere e stimolare i loro figli, con un sacco di libri, corsi di ginnastica, iPad e programmi televisivi. Ma che cosa accadrebbe se lasciassimo che i ragazzi si annoino di tanto in tanto? Quale sarebbe l'impatto di questi momenti di "vuoto" sul loro sviluppo?
In una recente conferenza organizzata dall'Istituto Marconi per la Creatività di Bologna e dall’International Society for the Study of Creativity and Innovation, scienziati che studiano la creatività di tutto il mondo si sono riuniti in una conferenza virtuale per discutere la natura del potenziale creativo. Esperti in psicologia, neuroscienze, educazione e comportamento organizzativo hanno presentato le loro ricerche su vari aspetti del potenziale creativo, dall'esame di come vengono generate le idee creative, al rapporto tra creatività e benessere e strategie pratiche per alimentare la creatività.
Bambini e ragazzi si trovano in questo momento bloccati in casa, per le restrizioni a contrasto del contagio, una nuova situazione in cui devono trovare il modo di socializzare, di seguire gli impegni scolastici, di fare esercizio e anche di divertirsi.