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Sono stato un bambino
senza un solo difetto.
Nella casa dei nonni
ero proprio un ometto.

20150721 filastrocca postale 2

Son finiti quei giorni,
sembro un pacco postale.
Tante andate e ritorni
dentro un gran carnevale

perché vivo da anni
nella comunità.
Le promesse dei grandi
sono vere a metà

S'impasticca la nonna
nonno è fin troppo buono
resta in carcere il babbo
e mi chiede perdono.

Mamma poi è distante
in chilometri e droga.
Me ne ha dette già tante
e con sempre più foga.

Lei promette, promette
mi vorrebbe con sé
ma si droga, non smette
e dimentica che

qui mi gioco la vita.
Anche se “per favore”,
con pazienza infinita
io le chiedo più amore.

 

divisori 540

Le filastrocche giudiziarie

I tribunali per i minorenni prendono ogni giorno decisioni difficili. Scelte delicate, suscettibili certo di errore ma orientate ogni volta sulla valutazione dei rischi e dei danni che un minore patisce, molto spesso per mano degli adulti a lui più vicini vale a dire i suoi genitori e i familiari più stretti.
Negli ultimi anni una retorica mielosa e in bianco e nero ha raccontato storie dove i buoni erano ben distinti dai cattivi e dove la conclusione era invariabilmente una sola: i bambini e i ragazzi devono crescere con i loro genitori. Con loro, chiunque essi siano e comunque si comportino.
Ogni altro intervento, anche quando è temporaneo e di stimolo al cambiamento per giungere a relazioni familiari più serene, viene presentato come crudeltà, come ingiustizia. Avrebbe, ciascun genitore, il diritto di fare dei propri figli tutto ciò che vuole - e di evitare il dolore, per sé e per il bambino. Piuttosto la perversione, il maltrattamento, l'incertezza endemica. Tutto sembra meglio della sofferenza che sta dentro alla crisi e alla necessità di cambiare.
Il cinismo infantile di Cukerì che racconta scelte giudiziarie estreme, eppure ordinarie nelle aula dei tribunali per i minorenni, è uno sberleffo a questa logica e un modo per affermare una volta di più che i bambini e i ragazzi sono persone. Non proprietà, non appendici degli adulti ma persone, soggetti di diritto, nei cui panni occorre provare a mettersi e che è opportuno disporsi ad ascoltare in ogni singola e distinta decisione che riguardi da vicino la loro vita.


Le precedenti filastrocche

Filastrocca del matrimonio combinato

Filastrocca del bambino abusato

Filastrocche della televisione

Filastrocca dell'occhio nero di mamma

Filastrocca del giudice bizzarro 

Filastrocca della mamma bambina

Filastrocca dei bambini contesi

Filastrocca della competenza minorile

Filastrocca dei gemelli di Cattolica

Filastrocca dello spaccino

Filastrocca dell'adolescente adottato

Filastrocca del Natale all'improvviso

Filastrocca dell'udienza si va beh...

Filastrocca di chi arriva per mare

Filastrocca della cattiva coscienza

Filastrocca della mamma brasiliana

Filastrocca di un assassino

Filastrocca del sudario

Filastrocca della pelle dei minori

Filastrocca dell'indigesto

 Filastrocca delle occasioni mancate

Filastrocca del padre a luci rosse

Filastrocca di Alì

Filastrocca della mamma che non vuole stare senza

Canzone dei bambini che aspettano

La Filastrocca delle lacrime e dei naufragi

Filastrocca per una ragazzina triste

Filastrocca delle infinite doglie

Filastrocca un po’ meccanica di un bambino ipercinetico

Filastrocca del padre invertebrato

Filastrocca della mamma che non c'è

Filastrocca della paura del vuoto

Filastrocca dell'uomo-polipo

Filastrocca del democratico

Filastrocca di Mamma Mammona

Filastrocca della mamma in gabbia

Filastrocca del padre sconsolato

Filastrocca della mamma a sua insaputa

Elena Buccoliero
Sociologa e counsellor, è la direttrice della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati e referente dell’ufficio Diritti dei minori del Comune di Ferrara. Dal 2008 al 2019 è stata giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna. Da molti anni aderisce al Movimento Nonviolento. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.