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Melina voleva essere una fata, muovere un cambiamento, guidarlo, assestarlo secondo ciò che si aspetta. Dimentica che la vita degli altri non è nelle sue mani, fossero anche i suoi genitori. La mamma, ora che per la prima volta in più di vent’anni ha provato ad alzare la testa, non vuole più stare al gioco. Al giogo. Melina riuscirà ad accettarlo?

Lui diceva “Stai zitta
che non capisci niente”.
Mi sentivo sconfitta.
Davvero mi comprende?

20180122 melina madre 4

Io sola ho lavorato
tanti anni in campagna.
Una vita ho sgobbato…
per quel che si guadagna!
 
Pagavo io per tutti.
Ma perché l’ho sposato?
Vent’anni sono brutti
dietro a un alcolizzato.
 
Cosa potevo fare
tornare in Bulgaria?
Mia figlia può studiare
in Italia, ma via?
 
Non so se ho fatto bene.
D’altronde in tanti anni
non sai mai se conviene
parlare dei tuoi affanni.
 
Ripeteva “Stai zitta
tanto non vali niente”.
Mi chiudevo in soffitta.
che poi a me chi mi prende?
 
Il tempo è andato oltre
i guai sono peggiori
mia figlia ormai mi sfugge
e spesso dorme fuori.
 
È in piena adolescenza
ovviamente mi sfida
un po’ ha insofferenza
per la stupida corrida
 
che avvia il suo papà
quando beve parecchio.
Ma un po’ lo vuole qua
mi urla nell’orecchio
 
che lui è tanto depresso
che in fondo è tanto buono
dev’essergli concesso
l’ennesimo perdono.
 
Però io sono stanca
sono proprio esaurita.
Quell’uomo non mi manca.
Vorrei la mia vita.
 
Le parlo in italiano
giudice, mi capisce?
Lo sa che per me è strano?
Un piacere che stordisce.

 

La favola di Melina: la ragazza
La favola di Melina: il padre

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Le filastrocche giudiziarie

I tribunali per i minorenni prendono ogni giorno decisioni difficili. Scelte delicate, suscettibili certo di errore ma orientate ogni volta sulla valutazione dei rischi e dei danni che un minore patisce, molto spesso per mano degli adulti a lui più vicini vale a dire i suoi genitori e i familiari più stretti.
Negli ultimi anni una retorica mielosa e in bianco e nero ha raccontato storie dove i buoni erano ben distinti dai cattivi e dove la conclusione era invariabilmente una sola: i bambini e i ragazzi devono crescere con i loro genitori. Con loro, chiunque essi siano e comunque si comportino.
Ogni altro intervento, anche quando è temporaneo e di stimolo al cambiamento per giungere a relazioni familiari più serene, viene presentato come crudeltà, come ingiustizia. Avrebbe, ciascun genitore, il diritto di fare dei propri figli tutto ciò che vuole - e di evitare il dolore, per sé e per il bambino. Piuttosto la perversione, il maltrattamento, l'incertezza endemica. Tutto sembra meglio della sofferenza che sta dentro alla crisi e alla necessità di cambiare.
Il cinismo infantile dell'autrice che racconta scelte giudiziarie estreme, eppure ordinarie nelle aula dei tribunali per i minorenni, è uno sberleffo a questa logica e un modo per affermare una volta di più che i bambini e i ragazzi sono persone. Non proprietà, non appendici degli adulti ma persone, soggetti di diritto, nei cui panni occorre provare a mettersi e che è opportuno disporsi ad ascoltare in ogni singola e distinta decisione che riguardi da vicino la loro vita.


Le precedenti filastrocche

Filastrocca del matrimonio combinato

Filastrocca del bambino abusato

Filastrocche della televisione

Filastrocca dell'occhio nero di mamma

Filastrocca del giudice bizzarro 

Filastrocca della mamma bambina

Filastrocca dei bambini contesi

Filastrocca della competenza minorile

Filastrocca dei gemelli di Cattolica

Filastrocca dello spaccino

Filastrocca dell'adolescente adottato

Filastrocca del Natale all'improvviso

Filastrocca dell'udienza si va beh...

Filastrocca di chi arriva per mare

Filastrocca della cattiva coscienza

Filastrocca della mamma brasiliana

Filastrocca di un assassino

Filastrocca del sudario

Filastrocca della pelle dei minori

Filastrocca dell'indigesto

 Filastrocca delle occasioni mancate

Filastrocca del padre a luci rosse

Filastrocca di Alì

Filastrocca della mamma che non vuole stare senza

Canzone dei bambini che aspettano

La Filastrocca delle lacrime e dei naufragi

Filastrocca per una ragazzina triste

Filastrocca delle infinite doglie

Filastrocca un po’ meccanica di un bambino ipercinetico

Filastrocca del padre invertebrato

Filastrocca della mamma che non c'è

Filastrocca della paura del vuoto

Filastrocca dell'uomo-polipo

Filastrocca del democratico

Filastrocca di Mamma Mammona 

Filastrocca della mamma in gabbia

Filastrocca del padre sconsolato

Filastrocca della mamma a sua insaputa

Filastrocca di un bambino postale 

Filastrocca in bicicletta

Filastrocca dell'educazione delle fanciulle

Filastrocca che stringe alla gola

Filastrocca dei perché

Filastrocca del bambino tagliato a metà

 Filastrocca del giudice minorile 

Filastrocca di un marito afflitto

Filastrocca dei 13 anni 

Filastrocca sulla forza dell’amore di una ragazzina albanese

Canzone della rampogna (al giudice irrituale)

Filastrocca del binario 3

Filastrocca di un ragazzo senza contorno 

 Filastrocca dell'ingorda

Filastrocca della svergognata

Filastrocca di una bimba in affido

Filastrocca in pizzeria

Filastrocca molto app 

Filastrocca dei bastardi

Ninna-ò della mamma

Ninna-ò del babbo

Filastrocca della costola rotta

Filastrocca dei miei panni (quasi un rap) 

Filastrocca tra due poli 

Filastrocca della bigamia

Filastrocca del giudice dei genitori

Filastrocca delle sciarade

Filastrocca della mamma delle sciarade 

Filastrocca della responsabilità 

Filastrocca dell'innocenza

Filastrocca del matrimonio ribaltato 

Filastrocca di un detenuto

Filastrocca del gioco sporco

Filastrocca delle smorfiose 

Filastrocca dell’immacolata

Filastrocca del cuore più leggero

Filastrocca della formula magica 

Filastrocca delle cose che si buttano

Filastrocca della piccola Fortuna e dell’unica Speranza

Filastrocca delle bambole bambine

Filastrocca dei confetti

Filastrocca delle gentilezze

Filastrocca della missione impossibile

 Filastrocca del CTP abusante

 

Filastrocca della pretesa

 Filastrocca del fidanzato della mamma 

 

 

 

 

 

 

 

 

Filastrocca del sorriso del Ministro

Filastrocche dello sgomento e dello spiraglio: la madre

Filastrocche dello sgomento e dello spiraglio: la nonna

Filastrocche dello sgomento e dello spiraglio: il ragazzo  

Filastrocche dello sgomento e dello spiraglio: l’educatrice

Filastrocca ribelle, dal gusto amaro 

Filastrocca del rifiuto

 Filastrocca in piedi sulla soglia

      Filastrocca per un angelo

 Filastrocca del bambolino

Filastrocca dell’attesa

Filastrocca di schifo e piacere

Filastrocca dei bimbi d’estate

  Filastrocca dell’offesa 

Filastrocca di un sogno infranto

Filastrocca di un bimbo arrabbiato

Filastrocca dell’amore proibito

Filastrocca dell’amarezza e del rifiuto

Filastrocca dell’amarezza e dell’assenso 

Filastrocca della neonata scandalosa

  Nelle stanze di Cheng: l’insegnante

Nelle stanze di Cheng: il medico 

Nelle stanze di Cheng: Il fratello maggiore 

Nelle stanze di Cheng: L’affidataria 

Filastrocca dell’uomo delicato

 Filastrocca dell’anello

Filastrocca del cerotto

Filastrocca del dialetto

Filastrocca da uno a sette

Filastrocca del diritto di sangue

 La favola di Melina: la ragazza 

La favola di Melina: il padre

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

Elena Buccoliero
Sociologa e counsellor, è docente a contratto all’Università di Parma sulla violenza di genere e sulla gestione nonviolenta dei conflitti e svolge attività di formazione, ricerca, supervisione e sensibilizzazione su bullismo, violenza di genere e assistita, diritti delle persone minorenni. Dal 2008 al 2019 è stata giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna. Ha diretto la Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati (2014-2021) e l’ufficio Diritti dei minori del Comune di Ferrara (2013-2020). Da molti anni aderisce al Movimento Nonviolento. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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