- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Narrazioni
Nel 1993, con grande sorpresa della mia famiglia, ho scelto di diventare una poliziotta, entrando nella squadra della polizia municipale.
Dedicarmi a questa attività, per me, era un modo ovvio per seguire e promuovere il mio desiderio di sostenere i giovani. Di aiutarli a crescere e a evitare le insidie che si trovavano sulla loro strada.
- Scritto da Luca Cateni
- Categoria: Narrazioni
Questo, Luca, non lo dovevi fare...
E il bello è che anche Mattia la pensa così.
Prima mi manda un sms per sapere se anch’io ci sarò all’incontro fissato con il suo assistente sociale. Non gli rispondo perché so già dove vuole arrivare: se ci sono io lui non viene. Quando si presenta, la visiera del cappellino che gli nasconde metà faccia ancora livida per i pugni, il volto che guarda per terra, la voce spezzata dalla recente paura, gli occhi feriti che a malapena riescono a guardarmi.
- Scritto da Luca Cateni
- Categoria: Narrazioni
I ragazzi che ospitiamo nei nostri servizi residenziali spesso si muovono come animali selvatici, vigili e in perenne allarme, attenti a difendere il proprio territorio e a non invadere quello altrui, in una apparente convivenza pacifica, col colpo in canna sempre pronto.
- Scritto da Luca Cateni
- Categoria: Narrazioni
Squilla il telefono.
Sempre quel numero.
Cosa fare?
Said ha resistito sei mesi. Adesso sente che non ce la fa più.
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Narrazioni
“Cercate di divertirvi, e basta” erano soliti dire i genitori di Arta Dobroshi a lei e ai suoi fratelli, quando erano piccoli e stavano attraversando gli anni più delicati della loro crescita. "Ce lo ripetevano ogni giorno: non preoccupatevi di niente, cercate solo di star bene e divertirvi". Quello che rendeva il loro atteggiamento straordinario era il fatto che vivessero in una zona di guerra.
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Narrazioni
Per gentile concessione dell'autore, pubblichiamo il primo capitolo de "Un angelo senza ali" di Alberto Sala (AltroMondo Editore).
Il 5 maggio 2008 mi trascinavo a Milano tra un ufficio e l’altro per sistemare alcune questioni burocratiche legate alla nostra Associazione a favore dei bambini, nata solamente nel giugno dell’anno precedente.
Non sono mai stato molto portato per queste faccende e, devo dire, quel giorno ero abbastanza spazientito non solo perché per tutta la mattina correvo da uno sportello all’altro, ma anche perché il giorno prima era il mio compleanno e dovetti lavorare fino a sera, quindi tornai a casa molto tardi. Normalmente non mi concedo niente di particolare, ma pensavo a quella giornata come a un frammento di quiete e momento di festa con la mia famiglia.
- Scritto da Luca Cateni
- Categoria: Narrazioni
L’unica cosa certa fino a quel momento è che Stefano era francamente delirante e totalmente fuori dalla realtà. E quindi... come ho fatto a dare per scontato che fosse vero?! Come ho fatto a crederci???
Cosa vuol dire per lui “Stoccolma”?!
- Scritto da Luca Cateni
- Categoria: Narrazioni
Quando metto giù il telefono, il 26 dicembre 2015 alle 19:13, il tempo, per un interminabile secondo, si ferma.
Il mondo si ferma, sospeso in un vuoto definitivo, che non sarà più possibile riempire.
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Narrazioni
Mia figlia Emma era una bambina felice e socievole. Sempre circondata da amici, amava la recitazione, era molto sportiva e regolarmente giocava a scacchi. Ma dall’età di tredici anni qualcosa è cambiato. È diventata lunatica e irritabile, e così volubile che avrebbe potuto perdere la testa per un nonnulla.
- Scritto da Luca Cateni
- Categoria: Narrazioni
Seduto al tavolino del Bar Tabacchi di via Novara, guardando nel vuoto quasi non c’entrasse con i discorsi che stiamo facendo e come se pensasse ad alta voce, mi dice che è solo.
In realtà non lo dice a me. Lo dice e basta.