- Scritto da Elena Buccoliero
- Categoria: Vittime di violenza
Pubblichiamo un estratto dell'intervento di Elena Buccoliero nel quaderno "Riconoscere la violenza o negarla" (maggio 2014). ll quaderno raccoglie gli atti di un ciclo di incontri proposto dalla Scuola della Nonviolenza. Scopo del percorso era mettere a fuoco i meccanismi di negazione della violenza maschile nelle relazioni d’intimità, meccanismi presenti in tutti gli attori coinvolti: gli uomini maltrattanti per giustificare i loro comportamenti, le donne maltrattate per rimanere nella relazione nonostante tutto, i figli per giustificare i genitori e infine questi ultimi, per non intaccare la propria immagine di “bravo papà” e “brava mamma”. L’iniziativa era inserita nell’ambito del progetto “Violenza di genere e rete locale” coordinato dal Comune di Ferrara, partecipato da Centro Donna Giustizia, Centro di ascolto uomini maltrattanti e Movimento Nonviolento, e realizzato con il contributo del Dipartimento per le Pari Opportunità.
- Scritto da Elena Buccoliero
- Categoria: Vittime di violenza
Il 21 marzo, primo giorno di primavera, ricorre la Giornata della Memoria e dell'Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie.
Preparando materiale per le scuole di Ferrara, la città nella quale lavoro, mi sono resa conto che si sa poco delle vittime più innocenti: i minori. È nata così una ricerca in rete che mi ha portata a constatare l'assenza di un elenco completo e affidabile.
I siti che ricordano le vittime sono molti e di taglio diverso, generalisti o specifici, ortodossi sulla definizione di vittima della criminalità organizzata o tendenzialmente inclusivi. Proseguendo nell'indagine si è composto via via un testo che comprende tutti i minori e i ragazzi uccisi dalle mafie "e dintorni" dal 1980 ad oggi - non per un motivo, il 1980, ma perché da qualche parte bisognava pur iniziare -, rinunciando, per ragioni di tempo e possibilità di approfondimento, ad un approccio storiografico rigoroso.
- Scritto da Elena Buccoliero
- Categoria: Vittime di violenza
Un bambino di tre anni, Domenico detto Cocò, viene ucciso insieme al nonno e alla fidanzata e i loro corpi lasciati nell’auto e carbonizzati in un agguato di ‘ndrangheta: cattivi giudici, perché non lo hanno allontanato dalla famiglia?
Una mamma si rivolge ai giornalisti raccontando la triste storia del bambino che le è stato portato via: cattivi giudici, perché lo hanno allontanato dalla famiglia?
A quanto pare l’opinione pubblica si esprime al meglio nella tifoseria, nelle fazioni pro o contro, spesso con poche informazioni a sostegno e in modo facilmente contraddittorio e irragionevole, a seconda di chi più le agita le viscere.
- Scritto da Elena Buccoliero
- Categoria: Vittime di violenza
Il fatto è semplice: