- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Letture e Visioni
Per gentile concessione dei curatori, Claudio Bencivenga e Alessandro Uselli, pubblichiamo l'introduzione del libro "Adolescenti e comunità terapeutiche" (Edizioni Aples Italia).
Di solito i libri sulle Comunità Terapeutiche si aprono con la storia e la definizione di cosa la comunità sia, come si articoli e cosa rappresenti per tutti gli attori del grande teatro che la costituisce: ospiti, curanti, famiglie, istituzioni. Basterebbe leggere le introduzioni dei tanti volumi che sono stati scritti sulla terapia di Comunità - che oggi costituiscono nell’ambito dell’intervento della psichiatria una letteratura di settore importante - per rendersi conto di quanta strada le comunità terapeutiche abbiano fatto dai primi esperimenti degli anni 30 sino a oggi.
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Narrazioni
Mia figlia Emma era una bambina felice e socievole. Sempre circondata da amici, amava la recitazione, era molto sportiva e regolarmente giocava a scacchi. Ma dall’età di tredici anni qualcosa è cambiato. È diventata lunatica e irritabile, e così volubile che avrebbe potuto perdere la testa per un nonnulla.
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Metodi & Teorie
Come si fa a far sì che un bambino, in particolare uno che ha fatto esperienza di gravi avversità, crescendo non diventi uno psicopatico? L’essere pronti e reattivi, il prendersi cura, l’essere empatici - soprattutto quando i bambini sono in difficoltà - aiuta a prevenire il fatto che i ragazzi divengano adolescenti insensibili, senza emozioni.
- Scritto da Elena Buccoliero
- Categoria: Letture e Visioni
Cari amici e colleghi,
mi fa piacere informarvi che proprio in questi giorni l’editore “la meridiana” ha pubblicato un nuovo titolo, per ora soltanto in e-book.
Si chiama “Papà di Sole e Papà di Tempesta” ed è una favola che ho scritto per parlare di famiglie difficili con bambini dai 6 ai 90 anni.
In diverse scuole primarie è già stata sperimentata, sia con la mia presenza sia con una conduzione autonoma da parte dell’insegnante, e i bambini hanno sempre colto e capito molto bene il senso della storia, senza spaventarsi o turbarsi, ma riuscendo a parlare di emozioni difficili - come la paura - in un clima di ascolto e accoglienza.
A volte in classe c’erano alcuni bambini con vissuti familiari simili a quelli che vengono raccontati: è stato bello, hanno capito che se ne può parlare (e ogni bambino era libero di farlo o meno secondo i suoi desideri).
C’erano molti più bambini che in famiglia sono proprio sereni e che hanno trovato uno spazio per parlare della rabbia, della fiducia, dell’importanza di aprirsi con gli altri e di essere ascoltati. Per loro è stato uno dei passaggi auspicabili in quella tanto necessaria educazione alle emozioni.
“Papà di sole e Papà di tempesta” non parla solo ai piccoli: un amico psicoterapeuta (che starà leggendo questa mail) l’ha letta ad una adolescente ermetica che sull’onda della storia ha incominciato a parlare di sé… e c’è chi sta pensando di proporla agli adulti, anzi meglio, ai papà, in contesti diversi.
Per tutti naturalmente c’è il lieto fine!
E ci sono le illustrazioni, preziose, di Giulia Boari, che raccontano le emozioni meglio delle mie parole.
Per chi volesse saperne di più, o citarla sui propri siti, social ecc., qui il link:
Per chi invece volesse acquistarla, bisogna spostarsi a quest’altro link:
https://www.bookrepublic.it/
Vi saluto con le parole di Debora, una bambina di 10 anni che ha letto questa storia insieme ai compagni e alla sua insegnante:
Da piccolo papà Osvaldo
non raccontava
le cose brutte o le paure
ma le teneva per sé.
Così rimase piccolo
e pieno di rabbia.
Prima di leggere la storia dicevo:
“Terrò per me i miei segreti brutti”,
ma adesso penso che
dirò tutto ai miei genitori.
E con questo, tantissimi auguri,
Elena Buccoliero
p.s. a braccetto con “Papà di Sole e Papà di Tempesta” c’è “Con voce bambina” (meridiana, 2012), un’altra piccola storia familiare.
Chi non la conoscesse può trovare notizie qui:
- Scritto da Gabriel Jorquera
- Categoria: Esperienze & Educazioni
È strano, come le apparenze ingannino; o forse siamo noi osservatori che, come in un trucco di magia, spesso e volentieri ci lasciamo ingannare. Nel lavoro educativo, la distinzione fra la forma e la sostanza non è sempre facile, ancor di più quando abbiamo a che fare con giovani ragazzi che hanno investito, come fine risorsa di sopravvivenza, tutto quel che hanno nella loro apparenza – fisica, estetica o relazionale che essa sia – per riuscire ad avere un posto nel mondo: camaleontici, riescono, se necessario, a mimetizzarsi perfettamente nei contesti vissuti, la strada, gli adulti, il lavoro, la scuola o addirittura gli affetti. Ma sembrare non vuol dire essere e il camaleonte, foglia in apparenza, rimane comunque camaleonte.
- Scritto da Barbara Volpi
- Categoria: Esperienze & Educazioni
Dietro ogni ricetta, da quella realizzata dalla casalinga a quelle ricercate e sperimentate da chef stellati, ritroviamo un pezzetto di noi, i puntini di ieri che costituiscono la nostra identità di oggi, ricercati, magari istintivamente , in modo compulsivo nei momenti di stress e bisogno (il cosiddetto comfort food) sulla base delle nostre esperienze sedimentate nell’infanzia e che puntualmente possiamo rievocare attingendo al vasto e poliedrico magazzino della memoria a lungo termine.
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Famiglie
Lo specchio diventa un oggetto senza il quale non potrebbero vivere. Si innamorano della propria immagine e credono di meritare un trattamento speciale, diventando aggressivi se non lo ricevono. L'esposizione alla violenza domestica, la mancanza di una comunicazione affettuosa e positiva tra genitori e figli, e un'educazione permissiva, sono fattori che concorrono a sviluppare adolescenti narcisisti che aggrediscono fisicamente o verbalmente i loro genitori.
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Letture e Visioni
Per gentile concessione del curatore e dell'editore, pubblichiamo l'introduzione di "Crescere nonostante. Un romanzo di formazione", a cura di Stefano Laffi (edizioni dell'asino).
Se la maturità forse è sempre stata un mito, è di oggi la piena coscienza che siano in crisi gli adulti, come modello e come traguardo a cui naturalmente tendere: i cambiamenti degli ultimi anni sono stati invero radicali e spesso mortificanti; e il domani è tutto da inventare. Il loro romanzo di formazione, i ragazzi, invece di leggerlo e imitarlo, se lo stanno scrivendo da soli. Crescere nonostante racconta un “romanzo” in cui gli adulti sono invitati a porsi in modo nuovo rispetto ai ragazzi, in ultima analisi rispetto a se stessi.
- Scritto da Elena Buccoliero
- Categoria: Esperienze & Educazioni
L’Unione Val d’Enza ha inaugurato il 20 novembre 2015 un nuovo APP, un APP-artamento dove minori con storie familiari complesse trascorrono diverse ore, ma non quelle notturne, con un affido familiare part-time a due adulte accoglienti e la possibilità di condividere la quotidianità tra loro e con degli educatori dedicati.
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Esperienze & Educazioni
Non è un grande periodo storico per essere un giovane adulto a metà del suo percorso di crescita verso la piena maturità. Quelle stesse cose che i giovani amano nell'età dei social media durante l'adolescenza, possono portare a un aumento delle difficoltà e del malessere più avanti nella vita.